Tito (imperatore): differenze tra le versioni

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== La Rivolta Giudaica ==
== La Rivolta Giudaica ==


Circa nel 66 ''dopo che [[Erode il Grande]] ha fatto ammazzare tutti i neonati maschi del Medio oriente tranne uno'' scoppia nell'allora protettorato di Giudea la rivolta appunto giudaica. Gli [[ebrei]], dopo che i [[romani]] gli avevano fatto il piacere di crocifiggergli un tizio fastidioso che andava in giro dicendo di porgere l'altra guancia, per prevenire l'arrivo di altre checche simili decisero di prendere le armi e disfarsi dei romani una volta per tutte, non potendo più sopportare di vederli lavorare il sabato, magari per una crocifissione, e mangiare [[San Daniele]] tutto il giorno. Così Vespasiano è spedito in Palestina, luogo in cui non avrebbe mai passato neanche un week-end.
Circa nel [[66]] ''dopo che [[Erode il Grande]] ha fatto ammazzare tutti i neonati maschi del Medio Oriente tranne uno'' scoppia nell'allora protettorato di [[Giudea]] la rivolta appunto giudaica. Gli [[ebrei]], dopo che i [[romani]] gli avevano fatto il piacere di crocifiggergli un tizio fastidioso che andava in giro dicendo di porgere l'altra guancia, per prevenire l'arrivo di altre checche simili decisero di prendere le armi e disfarsi dei romani una volta per tutte, non potendo più sopportare di vederli lavorare il [[sabato]], magari per una crocifissione, e mangiare [[San Daniele]] tutto il giorno. Così Vespasiano è spedito in [[Palestina]], luogo in cui non avrebbe mai passato neanche un week-end.


=== Vespasiano e Tito in Palestina ===
=== Vespasiano e Tito in Palestina ===


{{Cit|I Giudei non finiscono più nei forni a legna, combattono, e picchiano anche duro|Vespasiano a Tito prima di lasciargli il comando.}}
{{Cit|I Giudei non finiscono più nei forni a legna, combattono, e picchiano anche duro|Vespasiano a Tito prima di lasciargli il comando.}}
[[Immagine:Nuova palestina.jpg|left|thumb|250px|La graduale penetrazione romana in Palestina (gli ebrei sono quelli verdi) Notate, nell'ultima immagine a destra, il simpatico logo dei Flavi, la M di Mio.]]
[[Immagine:Nuova palestina.jpg|left|thumb|250px|La graduale penetrazione romana in [[Palestina]] (gli ebrei sono quelli verdi). Notate, nell'ultima immagine a destra, il simpatico logo dei Flavi, la M di Mio.]]




Vespasiano arriva in Palestina deciso a prendere i giudei per la barba e a puciarli nel ''garum'' (liquame di pesce e urina di topo dal sapore simile al percolato di una discarica che i romani usavano come noi usiamo il ketchup) per poi succhiarli durante il banchetto, e in effetti, a colpi di punto e croce disinfesta la Galilea dai ribelli. Senonché, circa nel 69 sempre dopo che Erode... a Roma Nerone è costretto a [[scappare col suo ragazzo]] e, prima che lo prendano a colpi di lira in faccia e gli diano fuoco, si fa pugnalare da questo in camporella (?). Sale al trono un vecchio idiota di nome Galba, il quale viene ammazzato senza pietà circa due giorni dopo e sostituito col giovane generale gay [[Otone]], il quale, minacciato dal generale Vitellio di venire separato dal suo amico d'infanzia, preferisce buttarsi di pancia su un gladio conficcato nella terra e morire dissanguato lasciando il trono appunto a [[Vitellio]], detto il Tonnato, perché era appena tornato apposta dalla Germania. Ma il senato chiama in aiuto Vespasiano contro l'usurpatore, così che il Pater Cessae è costretto a lasciare il comando delle operazioni in Palestina, e una lista nera di una lunghezza impressionante, a '''Tito'''. Questo evento venne sempre ricordato dai giudei come “Il giorno della [[merda]]”.
Vespasiano arriva in Palestina deciso a prendere i giudei per la [[barba]] e a pucciarli nel ''garum'' (liquame di pesce e urina di topo dal sapore simile al percolato di una [[discarica]] che i romani usavano come noi usiamo il [[ketchup]]) per poi succhiarli durante il banchetto, e in effetti, a colpi di punto e croce disinfesta la [[Galilea]] dai ribelli. Senonché, circa nel ''69 sempre dopo che Erode [[etc]]'' a Roma Nerone è costretto a scappare col suo ragazzo e, prima che lo prendano a colpi di [[lira]] in faccia e gli diano fuoco, si fa pugnalare da questo in camporella (?). Sale al trono un vecchio idiota di nome [[Galba]], il quale viene ammazzato senza pietà circa due giorni dopo e sostituito col giovane generale gay [[Otone]], il quale, minacciato dal generale [[Vitellio]] di venire separato dal suo amico d'infanzia, preferisce buttarsi di pancia su un gladio conficcato nella terra e morire dissanguato lasciando il trono appunto a [[Vitellio]], detto il Tonnato, perché era appena tornato apposta dalla Germania. Ma il senato chiama in aiuto Vespasiano contro l'usurpatore, così che il Pater Cessae è costretto a lasciare il comando delle operazioni in Palestina, e una lista nera di una lunghezza impressionante, a '''Tito'''. Questo evento venne sempre ricordato dai giudei come ''“Il giorno della [[merda]]”''.


=== Tito comandante ===
=== Tito comandante ===
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Vespasiano se n'era andato lasciando il lavoro a metà, e '''Tito''' non aveva nessuna voglia di tirarla troppo per le lunghe, visto che il mese dopo a Roma ci sarebbe stata una festa dove avrebbero trucidato dei prigionieri britanni ricchi e non voleva mancare a nessun costo. Così disse:
Vespasiano se n'era andato lasciando il lavoro a metà, e '''Tito''' non aveva nessuna voglia di tirarla troppo per le lunghe, visto che il mese dopo a Roma ci sarebbe stata una festa dove avrebbero trucidato dei prigionieri britanni ricchi e non voleva mancare a nessun costo. Così disse:


{{Cit|Cià, dove cazzo sono questi fottuti giudei che gli spacco la faccia?|Tito.}}
{{Quote|Cià, dove cazzo sono questi fottuti giudei che gli spacco la faccia?|Tito.}}


=== La conquista di Gerusalemme ===
=== La conquista di Gerusalemme ===
[[Immagine:Intervento in Iraq.png|right|thumb|250px|Le macchine da guerra di Tito.]]
[[Immagine:Intervento in Iraq.png|right|thumb|250px|Le macchine da guerra di Tito.]]


Grazie al giudeo-ex rivoltoso-traditore-infame-pezzo di merda-storico-adottato da Vespasiano [[Flavio Giuseppe]] o Giuseppe Flavio, a seconda della parte in cui stava al momento, '''Tito''' seppe dove andare a scopare e come fare per conquistare [[Gerusalemme]], dove i ribelli ancora vivi si erano rinchiusi. Era circa il 70 dopo, '''Tito''' fece portare dagli elefanti le macchine da guerra più pesanti che si fossero viste dai tempi di [[Sargon I]] di Sumeria e con queste cominciò a tirare giù uno per volta tutti i muri che aveva davanti. Dopo aver conquistato la fortezza - a quel punto i morti giudei erano già quattordicimila - occupò cubito a cubito la città bassa - altri ventiseimila morti - quindi, trovatosi all'improvviso di fronte al gigantesco muro del tempio, che da allora venne chiamato [[Muro del pianto]], non si sa perché, tirò giù anche quello - tremila morti - entrò nello spiazzo del tempio - circa ottomilacinquecento morti - uccise senza nemmeno scendere da cavallo un paio di venditori ambulanti mauretani, tre meretrici siriane e duemilasettecento sacerdoti giudei, entrò nel tempio '''SACRILEGIO!''' a cavallo - millequattrocentocinquanta morti - chiese: “Perché questi diavolo di giudei non hanno messo neanche una cazzo di statua in questa cazzo di chiesa?”, e mentre gli stava rispondendo uccise l'ultimo sacerdote sadduceo, quindi si mise a correre col cavallo lungo le navate e le cappelle laterali, tagliando candele con la spada, pisciando negli angoli - pure il cavallo - e ammazzando gli ultimi quattromila ribelli annidati nei confessionali. Poi uscì e, prima di ordinare la distruzione del tempio tramite appiccamento di fuoco, disse ancora:
Grazie al giudeo-ex rivoltoso-traditore-infame-[[pezzo di merda]]-storico-adottato da Vespasiano, [[Flavio Giuseppe]] o Giuseppe Flavio, a seconda della parte in cui stava al momento, '''Tito''' seppecome fare per conquistare [[Gerusalemme]], dove i ribelli ancora vivi si erano rinchiusi, e dove andare a scopare. Era circa il 70 dopo, '''Tito''' fece portare dagli [[elefante|elefanti]] le macchine da guerra più pesanti che si fossero viste dai tempi di [[Sargon I]] di Sumeria e con queste cominciò a tirare giù uno per volta tutti i muri che aveva davanti. Dopo aver conquistato la fortezza - a quel punto i morti giudei erano già quattordicimila - occupò cubito a cubito la città bassa - altri ventiseimila morti - quindi, trovatosi all'improvviso di fronte al gigantesco muro del tempio, che da allora venne chiamato [[Muro del pianto]], non si sa perché, tirò giù anche quello - tremila morti - entrò nello spiazzo del tempio - circa ottomilacinquecento morti - uccise senza nemmeno scendere da cavallo un paio di [[Venditore ambulante|venditori ambulanti]] mauretani, tre meretrici [[siria|siriane]] e duemilasettecento sacerdoti giudei, entrò nel tempio '''SACRILEGIO!''' a cavallo - millequattrocentocinquanta morti - chiese: ''“Perché questi diavolo di giudei non hanno messo neanche una cazzo di statua in questa cazzo di chiesa?”'', e mentre gli stavano rispondendo uccise l'ultimo [[sacerdote]] sadduceo, quindi si mise a correre col cavallo lungo le navate e le cappelle laterali, tagliando candele con la spada, pisciando negli angoli - pure il cavallo - e ammazzando gli ultimi quattromila ribelli annidati nei confessionali. Poi uscì e, prima di ordinare la distruzione del tempio tramite appiccamento di fuoco, disse ancora:


“Non lasciate più niente di vivo.”
''“Non lasciate più niente di vivo.”''


“Non c'è più niente di vivo, generale” gli rispose un tribuno.
''“Non c'è più niente di vivo, generale”'', gli rispose un tribuno.


“Beh, allora portate via i quadri.”
''“Beh, allora portate via i quadri.”''


[[Immagine:Terremoto armenia.jpg|right|thumb|250px|Il Tempio di Gerusalemme dopo il passaggio di Tito.]]
[[Immagine:Terremoto armenia.jpg|right|thumb|250px|Il Tempio di Gerusalemme dopo il passaggio di Tito.]]


Così i legionari depredarono il Tempio, lasciando solo più i muri. Ma non era finita, perché c'era ancora un'ultima resistenza nella città alta, che venne soffocata mentre '''Tito''' se ne usciva con un candelabro d'oro a sette braccia in una mano e l'Arca dell'Alleanza nell'altra - quarantaquattromila morti.
Così i legionari depredarono il Tempio, lasciando solo i muri. Ma non era finita, perché c'era ancora un'ultima [[resistenza]] nella città alta, che venne soffocata mentre '''Tito''' se ne usciva con un candelabro d'oro a sette braccia in una mano e l'[[Arca dell'Alleanza]] nell'altra - quarantaquattromila morti.
[[Immagine:IO.jpg|left|thumb|180px|Trofeo di guerra.]]
[[Immagine:IO.jpg|left|thumb|180px|Un trofeo di guerra.]]
[[Immagine:Statua cesare.jpg|right|thumb|180px|Domiziano durante lo spettacolo a Cesarea.]]


Di lì a poco venne a trovarlo suo fratello Domiziano, e '''Tito''', visto che era il suo compleanno, volle fare le cose in grande e come regalo gli offrì uno spettacolo all'anfiteatro di Cesarea - trecentocinquantamila giudei morti, sbranati dai [[mastini napoletani]] e dalle iene.
Di lì a poco venne a trovarlo suo fratello Domiziano, e '''Tito''', visto che era il suo [[compleanno]], volle fare le cose in grande e come regalo gli offrì uno spettacolo all'anfiteatro di Cesarea - trecentocinquantamila giudei morti, sbranati dai [[Mastino napoletano|mastini napoletani]] e dalle [[iena|iene]].


=== Berenice ===
=== Berenice ===


'''Tito''', durante la campagna, aveva però conosciuto una giudea abbastanza caruccia di nome Berenice (scritto Berenietzsche) una principessa che, pur di non essere giustamente passata per le armi si era offerta come prigioniera. '''Tito''', che odiava i giudei ma amava la figa, pensò quindi di risparmiarla, e soprattutto di scoparsela il più possibile, sapendo che prima o poi sarebbe potuto succedere qualcosa. Difatti la loro unione carnale non era ben vista dal vecchio padre di umili origini, perché era un'aristocratica, ma nemmeno dal resto di Roma, perché era una sporca giudea. Così, dopo essersela montata un'ultima volta prima di montare il cavallo, la abbandonò per sempre dicendole che era confuso, che aveva bisogno di una pausa di riflessione ma che comunque voleva restassero amici.
'''Tito''', durante la campagna, aveva però conosciuto una giudea abbastanza caruccia di nome [[Berenice]] (scritto Berenietzsche), una principessa che, pur di non essere giustamente passata per le armi si era offerta come prigioniera. '''Tito''', che odiava i giudei ma amava la figa, pensò quindi di risparmiarla, e soprattutto di scoparsela il più possibile, sapendo che prima o poi sarebbe potuto succedere qualcosa. Difatti la loro unione carnale non era ben vista dal vecchio padre di umili origini, perché era un'aristocratica, ma nemmeno dal resto di Roma, perché era una sporca giudea. Così, dopo essersela montata un'ultima volta, prima di montare il cavallo la abbandonò per sempre dicendole che era confuso, che aveva bisogno di una pausa di riflessione ma che comunque voleva restassero amici.
[[Immagine:Cow girl.jpg|left|thumb|180px|Berenice (una delle due).]]
[[Immagine:Cow girl.jpg|left|thumb|180px|Berenice (una delle due).]]