Succhiatrice: differenze tra le versioni

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'''Patologie associate e profilassi'''
'''Patologie associate e profilassi'''
[[Immagine:Frattura.jpg|left|thumb|128px|Esempio assai frequente di patologia da postumi di succhiatrice: la frattura dell'appendice escretrice-riproduttiva]]
[[Immagine:Frattura.jpg|left|thumb|128px|Esempio assai frequente di patologia da postumi da succhiatrice: la frattura dell'appendice escretrice-riproduttiva]]
Studi recenti hanno testimoniato che l'azione succhiatrice del simbionte parassita può provocare nel 89% dei casi uno stato di apatia, mialgia, dolorabilità nella regione inguinale, confusione ed intorpidimento psico-fisico. Questi sintomi risultano essere solamente lo stadio precoce del fenomeno di dipendenza e schiavitù impartito alla specie maschio dopo ripetuti attacchi da parte del parassita.
Studi recenti hanno testimoniato che l'azione succhiatrice del simbionte parassita può provocare nel 89% dei casi uno stato di apatia, mialgia, dolorabilità nella regione inguinale, confusione ed intorpidimento psico-fisico. Questi sintomi risultano essere solamente lo stadio precoce del fenomeno di dipendenza e schiavitù impartito alla specie maschio dopo ripetuti attacchi da parte del parassita.
Il maschio infatti dopo un periodo medio di 3 ore consecutive di succhiaggio ininterrotto pure postumo allo svuotamento, risulta incapace di intendere e di volere e di riconoscere il parassita come tale, ma altresì adottandolo come animale domestico ed accontentarlo in tutti i suoi voleri, compresa la continua nutrizione a suo discapico. Dopo circa un mese si possono avere due stati patologici.
Il maschio infatti dopo un periodo medio di 3 ore consecutive di succhiaggio ininterrotto pure postumo allo svuotamento, risulta incapace di intendere e di volere e di riconoscere il parassita come tale, ma altresì adottandolo come animale domestico ed accontentarlo in tutti i suoi voleri, compresa la continua nutrizione a suo discapico. Dopo circa un mese si possono avere due stati patologici.

Versione delle 18:55, 1 lug 2007

Succhiatrice, detta anche idrovora, volgarmente poi: [troia], (s)pompinara, ciucciatrice atomica, sanguisuga, prosciugatrice, svuota-sacchi, [zanzara] etc.

Un esempio di succhiatrice allo stato larvale

Mammifero o felino bipede di genere femminile, da compagnia, di solito adoperato da molti maschi della specie umana nei momenti di solitudine e stress o, nei casi più gravi da mancanza patologica di [svuotamento]. La succhiatrice detta anche svuotatrice professionale si può classificare nel genere dei parassiti, dal momento che trae il suo nutrimento e soddisfacimento dall'atto di [svuotare] ripetutamente ed a volte con conseguenze patologiche, l'organo testicolare maschile. L'azione parassitaria viene suddivisa in due momenti, ovvero la stimolazione e lo [svuotamento] totale. Per questo motivo risulta meramente vano per il maschio umano opporre resistenza a questo organismo simbiontico, sia da un punto di vista fisiologico-eccitatorio sia da quello di resistenza fisica e psicologica infatti. La succhiatrice infatti, dotata di particolari appendici digitiformi di notevole lunghezza con all'estremità lamine unghiformi chitinose assai resistenti, è in grado di creare una notevole stimolazione cutanea ed una "solleticante" spremitura dell'apparato saccale che causa nell'organismo ospite uno stato di torpore generale ed incapacità di reagire. Privo di forze e di barriere protettive, il maschio mammifero risulta alla completa mercé dell'azione svuotatrice del simbionte, usualmente avvinghiato nella regione inguinale mediante braccia lunghe, forti a tenaglia e grazie anche all'azione adesiva delle appendici digitiformi e all'arpionamento delle strutture unghiali. L'azione di pompaggio totale e di svuotamento può durare a lungo dal momento che il maschio non pare essere in grado, secondo recenti studi, di opporre alcuna resistenza. Al termine dello [svuotamento] la vittima si contrae dolorosamente, in spasmi e rantoli, rischiando addirittura lo svenimento e la morte per assenza di energia. La potenza del simbionte ora sono notevolmente incrementate, così come l'azione di pompaggio dell'apparato masticatorio (alla 10 settimana di sviluppo possono nascere anche dentature piuttosto resistenti che causano notevoli ferite emorragiche nella vittima). Infine la succhiatrice è pronta alla ricerca di una nuova vittima, mentre l'ospite precedente risulta privo di sensi, forze, grondante liquido vitale dall'appendice anteriore inferiore.

File:Succhiaggio.jpg
Atroce attacco a sorpresa della succhiatrice. Notare gli spasmi di dolori della vittima, ormai insicura pure nei luoghi di lavoro.

Abitudini della succhiatrice

La succhiatrice caccia le sue prede durante la notte, specialmente in ambienti quali i locali notturni, le case isolate, i gruppi di ritrovo della specie maschio. Ha una vita media superiore a qualsiasi maschio umano, fatto che spiega la sua azione nociva nell'organismo ospite.

E' solita perdurare a lungo nella preparazione e nell'azione mimetizzante mediante cosmetici o profumi ad essenze aromatiche atte ad ammalliare già a distanza la vittima.

File:Bacio.jpg
La succhiatrice assume varie forme mutando d'aspetto, ma come riconoscerla?

Può dotarsi di un esoscheletro dotato di lattice, processi unghiformi rinforzati, dentatura anti-protezione maschile. La rapidità e l'efficace del succhio feroce ed insaziabile rappresenta l'arma più forte della specie parassita, mediante la quale riesce, dopo un periodo di recovery fisiologico della vittima (6-7 ore massimo), mediante petting assiduo o ulteriori azioni succhiatrici, a renderlo completamente schiavo di ogni suo volere o desiderio (vedi anche effetti del [pompino]). Il parassita è riconoscibile già a distanza dalla forma delle appendici, che usualmente potrae in basso in avanti al fine di ghermire i punti deboli della preda e dalla struttura cranio-facciale a forma di pompa asparinte con gote risucchiate all'interno della cavità orale (i tipici solchi laterali nelle gote). Anche le gambe vengono utilizzate come strumento di attacco ed immobilizzazione della preda nell'atto succhiatorio.


Patologie associate e profilassi

Esempio assai frequente di patologia da postumi da succhiatrice: la frattura dell'appendice escretrice-riproduttiva

Studi recenti hanno testimoniato che l'azione succhiatrice del simbionte parassita può provocare nel 89% dei casi uno stato di apatia, mialgia, dolorabilità nella regione inguinale, confusione ed intorpidimento psico-fisico. Questi sintomi risultano essere solamente lo stadio precoce del fenomeno di dipendenza e schiavitù impartito alla specie maschio dopo ripetuti attacchi da parte del parassita. Il maschio infatti dopo un periodo medio di 3 ore consecutive di succhiaggio ininterrotto pure postumo allo svuotamento, risulta incapace di intendere e di volere e di riconoscere il parassita come tale, ma altresì adottandolo come animale domestico ed accontentarlo in tutti i suoi voleri, compresa la continua nutrizione a suo discapico. Dopo circa un mese si possono avere due stati patologici. In primis la sindrome da rigetto di succhiaggio, in cui a causa della mancanza di forze ed all'incapacità di svuotamento ulteriore, il maschio è in grado di ribellarsi dall'assedio del ceppo patogeno, usando tutta la sua forza e resistenza psico-fisica. Infine lo stadio più grave riguarda una prognosi più amara e terribile per il nostro: la morte o l'asfissia testicolare per mancanza di contenuto vitale interno.

Nei secoli sono state avviate strategie di vaccinazioni e di profilassi contro il parassita, escludendo terapie sintomatiche. Sono state ormai tralasciate ed abbandonate le pratiche di autoamputazione preventiva per evitare l'attacco del parassita all'appendice esposta (pratica assai diffuso nel medioevo e negli anni '50). L'utilizzo del profilattico di plastica poi (dopo la recente vendita di modelli ritardanti o arricchiti con sapori amari per allontanare il parassita, che sono risultati inefficaci) si è passato alla reintroduzione della cintura di castità dotata di lame rotanti, o il moderno taser di rivestimento (che porta ad una scarica elettrica di 20000 V al solo contatto). L'utilizzo infine della terapia genetica, mediante l'inoculazione del virus HIV e HBV (gli agenti patogeni AIDS ed epatite virale) nella specie umana a notevolmente scoraggiato l'azione della succhiatrice sull'organismo maschile. E' inoltre utile evitare l'esposizione ai luoghi affollati e ritrovo, specialmente da specie femminili, le quali potrebbero attrarre il maschio con i loro molteplici trucchi.

Forma profilattica innovativa per contrastare l'azione della succhiatrice. La zona pelvica viene saldata ermaticamente per evitare possibili infiltrazioni da parte delle appendici digitiformi del parassita con la conseguita stimolazione eccessiva seguita da esplosione testicolare

Infine, se si nota che il maschio presenta i sintomi iniziali da assuefazione da succhiamento, è consigliabile il ricovero ospedialiero d'emergenza ed il riempimento dell'apparato testicolare il prima possibile, mediante isolamento presso gruppi di discussione, conventi, luoghi di pentimento e costrizione, il ritrovo maschile serale (con la filosofia che il gruppo fa la forza...). Consigliabile infine per i soggetti a rischio, incontri di gruppo di psicoterapia (a causa di violenze impartite) o di confessione religiosa, con attenta spiegazione da parte del soggetto di tutti i dettagli della situazione.


Riferimenti

-GSI: Gruppo succhiati italiano

-AVAS: Associazione italiana anti-succhiatrici

-AISM: Associazione italiana per lo svuotamento moderato

-PIRRT: Pronto intervento di riempimento rapido testicolare

-GAVS: Gruppo di Ascolto vittime succhiatrici

-Telefono viola per le emergenze: 02-123456789 attivo 24 ore su 24.



Frasi celebri:

"Ahhh, nooo, aaaaarg!" (momento di disperazione di una vittima del parassita)

"La tv è piena di succhiatrici!" (Intervistatore Golia)

"Mi sta succhiando l'anima! ARRGH!!!" (Dal celebre film horror: "Dracula e le sue amiche"

"Mmmm... Sssssh" (Verso del parassita dopo un lauto pasto)

"Niente rimane morbido fra le mie mani" (Da Hot-shot 2, da parte della succhiatrice nemica in atto di ammalliamento della vittima)

"Wow riesco a farlo da solo!" (Autosvuotamento suicidario da scary movie 2)

"Con queste dolci labbra ho piegato gli uomini più potenti" (Cleopatra in colloquio con Marco Antonio, nel celebre film, sospetti del regista sulla vera identità dell'attrice, ora indagata dalla scientifica).

"Nessun essere al mondo è in grado di resistermi" (Medusa Gorgone alla sua vittima)

"Un bacio... Se dato bene può essere ancora più fatale" (Batman Returns, protagonista femminile in un momento d'intima intesa)