Don Sante Sguotti: differenze tra le versioni

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Fuggito dall’orfanotrofio, Don Sante crebbe per strada, sbarcando il lunario nei modi più disparati. Dotato di un [[Mr. Lui|ingegno geniale]], decise di far fortuna trasferendosi a [[Padova]], dove giunse a bordo di un [[Ciao]] Piaggio 1.4 Turbodiesel rubato a un’[[nonna Rolanda|anziana signora]] all’uscita da una [[palestra]] e che si vide sequestrare pochi giorni più tardi, dopo essere stato sorpreso ai 220 in [[autostrada]] dall’[[autovelox]].
 
Qui si dedicò a molteplici attività, grazie alle quali in breve riuscì ad abbandonare l’indigenza in cui versava, costruendosi una reputazione come [[scippo|borseggiatore]] delle offerte al [[Lori Del Santo|Santo]] e [[gigolo]] per [[milf|signore mature]]. Fu proprio durante uno dei suoi [[sesso|incontri]] con una nobildonna [[Treviso|trevigiana]], tale [[Bill Kaulitz|Guglielmina Culizza]], che ebbe modo di apprendere dell’esistenza di una loggia massonica denominata "''Fuoco a Sant’Antonio''" che si prefiggeva l’annientamento della [[Cristianesimo|Cristianità]].
 
==Carriera massonica==
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