Tito Lucrezio Caro: differenze tra le versioni

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== La paura degli dei ==
Nega il rapporto tra uomo e divinità, dicendo che è assolutamente impossibile ottenere sconti da loro sulla droga. Fa l’esempio del sacrificio di [[Ifigenia]], sacrificata dal padre [[Agamennone]], per ottenere un grande carico di [[Ganja]] a un prezzo conveniente. Gli nega la provvidenza divina, tanti sono i sobri del mondo. Però vi è una ''voluctasvoluptas'' mista a horror, in venerazione magnificente e timorosa per questi smistatori di allucinogeni. Insiste sulla necessità della morte, suggerendo immagini di agonia, precarietà e disfacimento del pene. Lucrezio vede ovunque segni che preannunciano la fine del mostro mondo e della possibilità di masturbarsi.
 
== La paura della morte ==
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