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Quello che continua ad andare avanti e indrio: differenze tra le versioni
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Quello che continua ad andare avanti e indrio (visualizza wikitesto)
Versione delle 01:27, 6 gen 2008
, 16 anni fa→Giallo mosconico
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Molti insigni studiosi della teologia e della filosofia si sono interrogati su questo misterioso personaggio, citato da Mosconi sia nella [[Summa mosconica]] che nelle più ampie trattazioni della [[De philosophiae Mosconorum]] e, soprattutto dell' [[Agnosticismo mosconiano]] senza venire a capo di nulla.
La questione è poi stata affrontata dagli enciclo-pedisti, enciclo-podisti ed enciclo-podologi di quest'opera. Riportimamo, in sintesi, la ricerca fatta da Nonciclopedia; il lettore perdonerà questa autocitazione, ma abbiamo, lo confessiamo, l'ambizione si sostituire con quest'opera l'intero scibile umano, e quindi non potevamo sottrarci alla sfida.
Le domande poste ai Nonciclopedisti sono sostanzialmente 5:
*'''chi è''' quello che continua ad andare avanti e indrio?
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Orbene, la massima velocità raggiungiubile da un'essere umano è appena 20 Km/ora, è evidente che lo spazio in questione è di circa '''2,70 metri''' e che viene percorso in '''4 secondi''' all'andata e '''4 secondi''' al ritorno, totale 8 secondi, tempo dopo il quale ricompare davanti al Mosconi che, di conseguenza, bestemmia. Da ciò risulta evidente che si tratta di una sorta di moto perpetuo, molto simile a quello che si vede nei vecchi film di Ridolini, e che richiede un notevole e costante allenamento.
'''B)''' Il moto perpetuo di quello che continua ad andare avanti ed indrio avviene, com'è noto, nella
'''C)''' Una terza osservazione riguarda il fatto che quello che continua ad andare avanti ed indrio non modifica, '''mai''', nè itinerario, nè velocità, nè senso circolare della sua marcia perpetua. La ragione di questo comportamento è evidentissima:
-innanzitutto egli non stà andando da nessuna parte, non ha una meta, una destinazione, un arrivo. Il suo moto è fatto soltanto per produrre il moto stesso;
-la ciclicità del suo moto, la sua unidirezionalità, la sua velocità sempre uniforme, la sua cadenza sempre precisa, servono a rendere evidente al Mosconi l'inutilità del moto e quindi ad esacerbare ancorpiù il contenuto bestemmiatorio.
Il fatto poi che
'''D''') Per quanto riguarda l'identità del podista, le ragioni del suo moto perpetuo e la singolare coincidenza con le trasmissioni del Mosconi, rimandiamo il lettore al capitolo "Polemiche scientifico-filosofiche" della voce [[Quello che fa quel cazzo di rumore lì]], nella quale è stato studiato il sinergismo dei vari tormenti inflitti al Mosconi.
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