Apollo (dio): differenze tra le versioni

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'''Apollo''' è un [[Dialetto romanesco|insulto romano]] e un [[dio]] [[Grechia|greco]] noto ai più in quanto padre di [[Pollon]] e di [[Apelle]], famoso per aver fatto una palla di pelle di palle di pollo, tale che tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di palle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo. O almeno così narrano le cronache dell'epoca. Figlio di [[Zeus]], è il dio del [[Sole]], della [[profezia]], della [[Medicina (scienza)|medicina]], della [[musica]] (tranne quella dagli [[anni '50]] in poi), della [[poesia]] (ad esclusione di quella dal [[Romanticismo]] in poi), dell'[[arte]] (ma non di quella [[arte moderna|moderna]] e [[arte contemporanea|contemporanea]]), della [[ragione]] e di tutto ciò che è chiaro e luminoso, comprese le insegne dei negozi.
 
== Aspetto e personalità ==
Stando a quanto si dice di lui Apollo, come [[Efesto|quasi]] tutti gli dei olimpici è un figo che più figo non si può, così bello che fa [[luce]]. Sembra che abbia capacità profetiche notevoli, specialmente quando beve troppo. Come la sorella ha l'hobby del [[tiro con l'arco]], ma usa le sue frecce unicamente quando è di cattivo umore per causare [[epidemia|epidemie]] che decimano la popolazione di interi [[continente|continenti]]. Tutto questo anche se è la divinità olimpica più ragionevole. In sostanza ha il classico carattere di merda che quasi tutti gli dei hanno, perciò conviene non farlo incazzare o si rischia di finire infilzati come un [[pollo]] da fare allo spiedo. Come il padre si innamora facilmente<ref>Prevalentemente di donne, [[Bisessuale|ma non solo]].</ref> e semina figli un po' ovunque in giro per il mondo. Per aumentare il proprio potere seduttivo legge e scrive poesie e ha imparato a strimpellare la [[lira]]<ref>Perché intellettuale fa figo. Indiscutibilmente</ref>.
 
== Vita, opere, annessi e connessi ==
La morte non è contemplata, lui è un dio, [[Cribbio]]!
 
=== La nascita ===
Apollo nasce insieme alla [[gemelli|gemella]] [[Artemide]] il [[33 ottembre]] del 87328 a.C. da un padre [[senegal|senegalese]]ese affetto da turbe psichiche e da una madre francese affetta da [[albinismo]]. Questo è ciò che dice lui. In realtà, come la cara sorellina, è l'ennesimo [[bastardo]] di Zeus, frutto del [[millemila|millemilesimo]] paio di [[corna]] messo dal promiscuo re degli dei sulla testa della moglie [[Era]]. Il nome del paio di corna in questione è [[Latona]]. Quando Latona sta per partorire Era, per [[hobby]]<ref>Infatti [[tortura|torturare]]re e [[vendetta|vendicarsi]] su amanti e bastardelli di Zeus è il suo [[hobby]] preferito.</ref>, narcotizza la dea che presiede al [[parto]] con un mazzo di [[fiori]] di campo annaffiati con il [[cloroformio]] e la [[sequestro di persona|sequestra]]. Il risultato è che quello di Latona è ricordato ancora oggi come il travaglio più lungo della storia: ben 9 giorni e 9 notti di agonia. Quando le altre dee, impietositesi, riescono a liberare la dea [[ostetrica]], i divini mocciosi finalmente nascono.
 
[[File:Apollo e marsia.jpg|right|thumb|270px|Apollo scortica vivo il povero [[Marsia]] in barba alle [[Convenzioni di Ginevra]].]]
=== Bravate adolescenziali ===
Appena nati i divini fratellini entrano nell'[[adolescenza]] e uccidono un [[serpente]] velenoso gigante che Era aveva spedito alla loro mamma come regalo con tante congratulazioni. È solo la prima delle bravate della coppia. In particolare Apollo, quando i suoi [[ormoni]] iniziano a mettersi in movimento, entra nella più merdosa delle adolescenze possibili. Diventa un marmocchio dal carattere ancora peggiore di quello che aveva appena nato. Il problema è che, essendo un dio, era liberissimo di dar sfogo a pulsioni e istinti omicidi vari. Questo problema fu evidente soprattutto a quel poveraccio di [[Marsia]], che venne scorticato vivo dal marmocchio per avergli fatto notare quanto è scontata la rima ''cuore-amore'', e ai figli di [[Niobe]], che vengono sterminati da Apollo perché erano più alti di lui e avevano meno [[brufoli]]. La prima volta che ha a che fare con il neonato-adolescente, [[Ermes]], suo fratellastro, lo trascina in giro per tutta la [[Grecia|Grechia]] appeso per il [[pannolino]] (la più antica forma di [[sparticulo]] di cui abbiamo notizia) e non lo uccide solo perché [[Ermes]], nato da un giorno solo, è già più furbo di lui e lo [[calma]] rifilandogli una <s>epica fregatura</s> [[lira]]. Zeus, stremato dal temperamento omicida del figlio, gli leva la [[carta di credito]] e lo costringe a iniziare a lavorare seriamente, previo [[lavaggio del cervello]].
 
=== Divine attività ===
Messa una pietra sopra la sua turbolenta adolescenza, Apollo inizia a far fronte alle sue divine incombenze. È il dio di un sacco di roba e dunque ha un sacco di lavoro da fare. Per prima cosa assume nove niubbe divinità minori, le [[Muse]], e le istruisce su tutto ciò che c'è da sapere sull'[[arte]] e sulla [[poesia]]. Concluso il corso di formazione, accorda alle fanciulle il minimo [[stipendio]] sindacale e delega loro tutte le [[responsabilità]] riguardanti l'arte, compito massacrante con orari e condizioni di lavoro da [[gulag]]. <br />
Fatto ciò, salta addosso alla prima tipa che passa di lì, la mette [[incinta]] e quando nasce il pargolo lo prende gli infonde le proprie conoscenze mediche in endovena, dopodiché lo spedisce ad apprendistato dal miglior [[medico]] dell'epoca, il [[centauro]] [[Chirone]]. Così il marmocchio diventa uno straordinario [[dottore]] [[Raccomandazione|in pochissimo tempo]] e voilà! Apollo ottiene così [[Asclepio]], il dio della [[medicina (scienza)|medicina]], cioè colui che si sorbirà tutte le rogne riguardanti il [[sistema sanitario]].<br />
In seguito apre un gigantesco Santuario a [[Delfi]], che ben presto grazie all'afflusso di gente sviluppa un ricco giro di affari parallelo (al capo del quale c'è ovviamente Apollo) con [[casinò]] e [[casino|casini]]. Il santuario in sé è il principale luogo per il culto di Apollo (e per portargli offerte e soldini) ed è gestito da alcuni sacerdoti e da una [[Pizia]], donna che grazie al massiccio uso di [[alcol]] e di allucinogeni blatera cavolate che vengono spacciate per profezie. Che ovviamente non si avverano [[mai]], cosa che nessuno ha il coraggio di far notare. Grazie alla trovata della fanciulla invasata, il [[genio]] di Apollo è riuscito delegare anche i compiti di veggenza e [[previsioni del tempo]], senza perdere popolarità e [[soldi]].<br />
Per ciò che riguarda il compito di dio del [[Sole]], egli non ha potuto delegare a nessuno la guida del carro per farlo sorgere e tramontare: ha provato a farlo guidare a uno dei suoi figli<ref>Fonte: cartone [[Pollon]].</ref> ma il [[Niubbo|giovane]] si è avvicinato troppo alla [[Terra]] con il risultato di arrostire la [[Terra del Fuoco]] ed è stato silurato da [[Zeus]] appena prima che raggiungesse le [[Hawaii]] (il luogo di villeggiatura preferito dal re degli dei). Insomma Apollo si è trovato costretto a guidare personalmente il carro del [[Sole]], con la rottura di balle di doversi svegliare prestissimo ogni giorno. Però bisogna ammettere che, salvo qualche piccola [[Eclissi|''defaiance'']], sa quello che fa.<br />
[[A nessuno importa|Se a qualcuno fa piacere saperlo]], è il dio della ragione semplicemente perché [[chiunque]] (anche un poco di buono come lui) sembra equilibrato e ragionevole in confronto a quello spostato di [[Dioniso]].
=== Ai giorni nostri ===
Oggidì nessuno crede più in lui e si è ritrovato disoccupato perché da quando si è capito che il [[Sole]] sta fermo e la [[Terra]] che gli gira intorno (e non il contrario) non deve neanche più guidare il carro del Sole per farlo sorgere. Per un periodo ha abitato in uno scatolone [[Barilla]], in quanto dove [[c'è]] Barilla c'è casa. Successivamente ha deciso di partire per l'[[America]] per cercare [[fortuna]], ma ha trovato solo [[sfiga]]: è stato assunto in 30 posti diversi e licenziato in 31.
 
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Oggi conduce una vita tranquilla e moderatamente agiata in [[Florida]]. Indossa camicie pessime e nei week-end porta suo nipote Apallo (il figlio quattrenne di Apelle) a visitare lo [[zoo]]<ref>Perché ha adocchiato una fanciulla che ci lavora che non è niente male</ref>, comportandosi insomma da bravo nonno.
 
== Vita sentimentale ==
Essendo immortale trova il tempo di innamorarsi di millemila persone diverse, con esiti più o meno rosei. Poiché [[l'autore di questo articolo]] non ha tempo né voglia di scavare nei giornali di [[gossip]] degli ultimi tremila anni per risalire a tutte le sue tresche, la seguente lista contiene, in ordine illogico e non cronologico, solo alcune delle vicende del divo (le più interessanti).
 
=== Dafne ===
[[File:Apollo e Dafne e Proserpina.jpg|right|thumb|240px|Apollo, Dafne e la solita [[Persefone|photobomber in cerca di attenzioni]].]]
Si innamora di [[Dafne]], una bellissima [[ninfa]] nonché l'unica donna che non lo avrebbe voluto neanche fosse stato l'ultimo sulla Terra. Apollo tenta di corteggiarla ma, buzzico come tutta la sua stirpe, perde la pazienza quasi subito e inizia a inseguirla per i boschi per "[[Stupro|donarle il suo amore]]".
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In effetti viene trasformata in una pianta di [[alloro]] e Apollo si ritrova abbracciato a un albero. Apollo come ultimo atto di amore decide di strappare i rami della [[pianta]] e farcisi una corona. Che idea! Da allora tutti strappano i rami alla povera Dafne per farcisi corone e preparare l'[[anguilla]] in carpione.
 
=== Giacinto ===
Ha una appassionata love story con il giovane [[Giacinto]], con il quale forma una delle coppie [[yaoi]] più amate dalle classiciste. Sfortunatamente non finisce bene perché Giacinto è mortale e, in quanto tale, muore in uno sfortunato incidente in cui pare che c'entri qualcosa il cerchio di [[Xena]] e le cui dinamiche non sono ancora del tutto chiare. Apollo distrutto dal dolore trova conforto nel [[giardinaggio]] e inventa una varietà floreale cui dà il nome del caro estinto. Che tenerezza! Mi si commuovono le ascelle...
 
=== Cassandra ===
Inizia a fare il filo a [[Cassandra]], una delle principesse di [[Troia (città)|Troia]]. Le promette che se gli darà... ehm il suo amore, lui le farà avere la capacità di prevedere il futuro. Lei accetta, ma poi non gliela dà. Apollo quindi le lascia il dono della profezia, ma la condanna a non essere mai creduta. Insomma Cassandra viene considerata pazza dalla famiglia e rinchiusa in una torre a sbraitare [[nonsense]] riguardanti un [[cavallo di Troia|cavallo di legno gigante]] e [[Achille|un tizio perennemente incazzato]]. Finisce anche peggio. Poveraccia.
 
C'è infine l'unione breve ma intensa con [[Alessandra Rolla]], citata sopra, ma pare sia un periodo di cui il dio non ama parlare e che non vuole ricordare...
 
== Note ==
<references/>
 
{{Dei}}
 
[[categoriaCategoria:Divinità]]
[[Categoria:Sporcaccioni]]
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