Punti di vista: differenze tra le versioni

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I punti di vista sono stati usati dai più disparati personaggi storici per giustificare disperati e palesi tentativi di “allungare” la verità.
 
Citiamo per esempio il filosofo [[Ovidio]] che nell’Ars amatoriae, descrive come il sesso amatoriale dei giovani romani, vada interpretato con il giusto punto di vista; solitamente su di un pioppo e ad occhi increduli, senza farsi beccare.
 
Ovidio ci lascerà mimetizzato da faggio, bruciato al rogo per scaldare una domus Patrizia, formosa ventenne e preferita dal sommo filosofo, che non avrebbe visto Ovidio, in quel punto.
 
Un’altro noto esempio è il mito di [[San Pietro]]; ed egli poggiò la prima pietra sulla quale, la chiesa erigerà le sue fondamenta.
 
Fondamentalmente fondamentalista, per di più ladro di pietre miliari e senza permesso di soggiorno, verrà martirizzato con la croce a X, ma perse una gamba e divenne Y.
 
Un certo [[Carlo Magno]] redigerà il primo codice di condotta cavalleresco in lingua volgare. Ad un commento di un cavaliere francomanno sulla moglie di un cavaliere tedesco, seguiteranno litigi e zuffe.
 
Risolte con la pacatezza tipica del periodo, 22 frustate per la donna in questione, il codice fu riscritto in lingue volgari, ma con un punto di vista neutrale; da allora fra Franconia, Teutonia e Italia, nacque la [[Svizzera]], unico regno dove trovi tua moglie nei disponibili bordelli.
 
==Dal punto di vista retorico==
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