Utente:KaiserIta/Sandbox: differenze tra le versioni

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Finita la breve passegiata i due arrivarono alla sede del maresciallo. Ricominciava la breve serie di operazioni di ruotine: svuotare le tasche, perquisizione, controllo documenti e ingresso. Tutto nella norma, un'altra gionata come le precedenti. Come tutti i giorni Tarquisio avrebbe salutato Cesare, come tutti i giorni si sarebbe diretto verso la sua postazione, come tutti i giorni avrebbe rivolto un imbarazzato saluto alla vignettista Libia, come tutti i giorni l'avrebbe guardata di nascosto per un po', come tutti i giorni si sarebbe promesso di invitarla ad un appuntamento il giorno dopo e, infine, come tutti i giorni avrebbe aspettato le direttive del partito per poi mettersi a lavoro.
Intanto nell'ufficio principale il direttore parlava con il suo vice, fumando lentamente una lunga sigaretta, mentre sfogliava una copia del quotidiano del giorno precedente.
"É già arrivata la velina?"
"Non ancora, come va a casa?"
"Ieri mi ha fatto firmare le carte per il divorzio..."
"Quindi é cosi... Mi spiace..."
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"E con i bambini?"
Il direttore spense la sigaretta nel portacenere, sbuffando via il fumo.
"Non lo so, senti..."
Il principale s'interruppe di colpo. Impallidí, iniziò a tremare, poi a sudare. In pochi secondi era diventato bianco come un fantasma, il suo assistente non lo aveva mai visto in quelle condizioni. Si avvicinò alla scrivania preoccupato e guardò la pagina del giornale che aveva impietrito il suo superiore.
"Oh... Cristo. Cristo in croce, come... cosa... come..."
 
Tarcisio era ancora fermo a giochicchiare con la sua penna e fissare, ogni tanto, la sua vicina di posto con la coda dell'occhio. Senza la velina nessuno poteva iniziare a lavorare, e oggi sembrava che l'inviato del partito non arrivasse piú.
Quando il direttore uscí dal suo ufficio, sbattendo la porta, Tarcisio fu colto di sorpresa e la penna gli scivoló dalle mani.
Non aveva mai visto il suo principale in quelle condizioni: bianco e sudato, sembrava facesse fatica a tenersi in piedi.
Dopo qualche, interminabile, secondo il direttore aprí bocca:
"C-chi? Chi é stato ?"
Gli occhi fuori dalle orbite, sembrava impazzito. Teneva stetta in mano una copia del giornale aperta. Tarcisio alzó lo sguardo e comprese in pochi secondi il perché di tanta agitazione.
Sulla pagina del quotidiano aperta era stampata un'immagine. Subito non l'aveva riconosciuta
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