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Ai vecchi tempi, quando lail [[PlaystationSuper 2Nintendo]] vendeva come acqua minerale nel [[Sahara]] e tu avevinon ieri brufolinemmeno anche suluno [[pubespermatozoo]],<ref>Se seiall'acquisto ancoradi giovine,un continuatitolo a resistere.</ref> succedeva una cosa magnifica. Quando andavi a compraredi un videogioco di qualsivoglia genere, adin esempio,un alqualsiavoglia [[GameStop]]negozio, dopo aver pregato tua [[Mamma|madre]] in ginocchio trattenendo il fiato finché non ti ci portava, tu avevi la piena certezza che, una volta comprato quel gioco, tutto, ma proprio tutto quello che avresti potuto sbloccare l'avresti sbloccato giocando.<ref>O usando l'Action Replay.</ref> e che, cosa ben più importante, avevi in mano un prodotto finito.

In quel periodo, l'online nei videogiochi era usato come un libro di testo [[Scuola|scolasticointernet]]. No,veniva nonusato venivaper bruciatoi evideogiochi usatoal massimo come contenitore di [[cartaleggende igienicametropolitane]] e/o datodritte inper pastosuperare alle tritacarte o al [[cane]], ma veniva usato poco,parti più cheostiche. altroCon nellel'avanzamento partite online.della Matecnologia poi,gli sisviluppatori ebbeebbero una glandegrande idea: aggiungere la possibilità di scaricare via Internet contenuti aggiuntivi per il tuo [[Gesù|Cristo]] di gioco!