Enzo Jannacci: differenze tra le versioni
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{{inc|Isidoro Bubbola}}
[[File:Jannacci contro Siffredi.JPG|right|thumb|467px|L'[[Italia]] è troppo piccola per tutti e due...]]
{{Cit|Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti!|Enzo Jannacci parla pessimisticamente. Ma con [[ottimismo]]}}
{{Cit|A guardar la televisione si diventa tutti coglioni!|Enzo Jannacci rivolto alle [[telecamera|telecamere]]}}
{{Cit|Eravamo tremendi, stonati... Volevamo fare un duo tipo Everly Brothers ma eravamo negati, un disastro, col risultato che facevamo sketch più che canzoni|{{s|[[Zero Assoluto]] fra un paio d'anni}} Enzo Jannacci su ''I Due Corsari''}}
'''Vincenzo "Magno" Jannacci''', meglio conosciuto come '''Enzo''', '''dottore nel buco del cul''' e anche '''quello che ha fatto vengoanchionottunò''' (Milano, 3 giugno 1945 - Milano, 3 giugno 1945) è stato un predicatore pazzo, menestrello, provocatore e chirurgo convinto che se ci fosse uno pronto a tagliarsi una mano il mondo sarebbe un posto migliore. Intanto, però, lui più in là delle unghie non ci andava...
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== Biografia ==
L'incarnazione in uomo di Enzo Jannacci avvenne in circostanze tragicomiche: tragiche perché si era in tempo di bombardamenti, comiche perché quando la
== Carriera musicale ==
=== Esordio ===
L'esordio di Jannacci nel campo della [[musica]] e dell'intrattenimento fu di tipo "[[pane]] e [[cipolla]]": abituato da sempre ad arrangiarsi e accontentarsi di ciò che passava il convento, Enzo fece coevolvere la sua testardaggine nel volersi mantenere da solo e la passione per la musica, raggiungendo il successo un gradino alla volta: s'avvicinò al [[jazz]] grazie a [[Ray Charles]], che sentì suonare alla radio mentre sgusciava [[cozza|cozze]] in un city
==== L'incontro con Gaber ====
Era una notte buia e tempestosa quando due menti folli collisero: Enzo Jannacci e Giogio Gaber iniziarono il loro rapporto così
=== Sviluppo ===
Jannacci comincia il suo cammino sotto l'ascella protettrice di geni musicali tra i quali Franco Cerri, Antonio Salieri e Bud Powel
{{quote|Fidati, figliolo. Il futuro saranno i computer. Impara ora a usare la sinistra.}}
Bud Powel fu un maestro coi controcazzi, senza dubbio.<br />Erano i primi anni 60 ed Enzo cominciò a interessarsi al filone demenziale. Cominciarono a girare titoli strampalati come ''l'ombrello nel culo di mio fratello'', ''Il cane con gli ombrelli'' e ''Umbrella Corporation''. Ma il favore del pubblico non accennava a graziarlo. Poi l'amico [[Beppe Viola]] gli fece notare che non bastavano i titoli. Bisognava anche scriverle, le canzoni. E finalmente le cose cominciarono a girare pel verso giusto. Una buona stella lo mise sulla stessa strada di [[Dario Fo]], poi [[Cochi & Renato]] e infine pure [[Fabrizio de André]], con il quale si incontrò per la prima volta nel 1965 per uno scambio di vedute tra maestri della musica:
{{dialogo|Jannacci|Di' ben so, belìn. Mi sembra che '''''Via del campo''''' somigli un bel po' a '''''La mia morosa va alla fonte''''', tu che dici?|De André|A beh, sì beh, a beh...}}
Il tema dei falliti, dei derelitti e degli emarginati stava molto a cuore a Jannacci. Il suo singolo ''7 minuti all'alba: i nani iniziano la giornata in miniera'' fu dedicato al padre, ucciso a tradimento trent'anni prima da un ufficiale nazista con il quale aveva appena concluso un amplesso. Venne poi il tormentone ''vengo anch'io! No, tu no!'', che stette così tanto tempo in cima alle classifiche che quando lo recuperarono era già scaduto e dovettero buttarlo.<br />Ma poi la doccia fredda: quella che sarebbe dovuto essere un trionfo a Canzonissima 1968 fu un fiasco totale:
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