Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

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File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 4.jpg|La Vaccari<ref>un nome un destino</ref> si occupa anche di consigliare la scelta della vittima in base al desiderio del ''Signore''. Inevitabile che [[qualcuno]] possa essere usato più di altri, ma i ''Signori'' in questo si rivelano tali: cercheranno di non fare grossi torti a [[nessuno]] e tutti avranno la medesima razione di ciccia. Gli appetiti sono però frenetici, alla fine del secondo giorno la parola [[verginità]] comincia a non essere più usata.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 5.jpg|La signora Maggi è meno raffinata della precedente narratrice, già dall'aspetto risulta palese il divario tra le due, sembra una mignotta da saloon alcolizzata. Per quanto riguarda la depravazione non ha invece nulla da imparare, è in grado di usare parole come "mano", "sedere" e "rosso", inserirle in una sola frase e conferirgli nel contempo un significato libidinoso. Anche in questo caso, almeno in apparenza, c'è chi ne prende più di altri.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 6.jpg|Siamo giunti alla scena che più delle altre ha fatto storcere il [[naso]] ai membri della [[censura]], anche perché, durante la visione, gli sembrava quasi di sentire la [[puzza]]. I ''Signori'' mettono all'ingrasso i ragazzi, nella speranza di poter soddisfare il loro [[coprofagia|particolare appetito]]. In quel periodo, in alcune sale, si tengono i primi esperimenti di [[cinema 4D]], vengono distribuiti [[pop corn]] imbevuti di [[Guttalax]] e lasciate le porte delle [[Cesso|toilette]] aperte.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 6.jpg|
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 7.jpg|Classificare la signora Castelli era all'epoca impossibile. Ancora oggi non esistono termini in grado di delineare il suo livello di [[sadismo]], si dovrebbero prendere tutte le categorie del sito www.torturatori-epocali.snuff, piantarle nel cervello del [[Mostro di Milano]] e innaffiarle con l'istinto omicida di [[Barbablù]]. Ma non sarebbe abbastanza. I finti matrimoni, tra i ''Signori'' e i ''soldati'', rappresentano una scherzosa cornice all'[[orgia]] di [[sangue]] che sta per scatenarsi.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 7.jpg|
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 8.jpg|''Signori'' e ''soldati'' si abbandonano a torture, mutilazioni e sevizie di ogni sorta. Purtroppo gli attori esagerano con l'applicazione del [[metodo Stanislavskij]], il film rischia presto di precipitare nello [[snuff movie]]. A ricondurre tutti alla ragione interviene l'operatore di ripresa Amedeo Pallocchia, infastidito dai continui schizzi di tessuto umano sulla cinepresa. Il regista si rende conto di aver esagerato un tantinello e decide che il girato è sufficiente, soprattutto quando si accorge dei numerosi [[Avvoltoio|avvoltoi]] appollaiati sui cornicioni della villa.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 8.jpg|
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