Quadratura del cerchio: differenze tra le versioni

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Il problema risale alle origini della geometria e ha tenuto occupati i matematici per secoli. Fu solo nel 1882 che l'impossibilità venne provata rigorosamente. Alcuni zucconi tremendi, ancora oggi, si cimentano comunque nel tentativo di risolvere la questione.
 
Trovare una soluzione richiederebbe la costruzione del numero π (infatti l'area del cerchio è πr2, quindi un quadrato con area πr2 deve avere lato pari a π). L'impossibilità di una tale costruzione, con le limitazioni imposte dall'uso esclusivo di riga e compasso, deriva dal fatto che '''π''' :
 
* è un numero irrazionale (o trascendente),
* con la riga c'ha litigato quando aveva 6 anni per il furto di un pupazzetto,
* il compasso gli stàsta sullo stomaco da quando ha girato attorno alla sua fidanzata.
 
La trascendenza di π fu dimostrata da Ferdinand von Lindemann nel 1882, un matematico tedesco con un quoziente di intelligenza che lo poneva al di sopra di molte cucurbitacee.
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{{cit2|L'ortocentro di © è uguale a ¼ dell'iperbole œȺ - ¢µ, e ci state comodi!|F.von Lindemann - Teoretica della ''"Buttata in caciara"'' (Ed. Hoepli, 1882)}}
 
Ciò non esclude la possibilità di costruire un quadrato la cui area approssimi molto da vicino quella del cerchio dato, come dimostrato da Reinhold Koenig nel 1933. Nei suoi studi, sull'orto rotondo di sua zia Aughentäler, riusciriuscì a calcolare che a farlo quadrato ci si rimettevano solo 4 kg di fagiolini, ma almeno non si litigava tutti i giorni col vicino per questioni di confine.
 
== I tentativi storici ==
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