Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
Riga 25:
== Dopo la liberazione ==
 
Alla mensa dei poveri di Siviglia Miguel conobbe un [[barbone]] che era il fratello del governatore dell’Andalusiadell’[[Andalusia]]. Grazie alla sua intercessione ottenne un posto come [[magazziniere]] al [[ministero]]. La paga faceva schifo, ma c’era la possibilità di arrotondare gli introiti con furtarelli, vendite sottobanco e piccoli prestiti a [[usura]]: in poco tempo divenne noto in tutta la città col nome di ''Ladro di Siviglia''.<br />Da Ladro passò poi a Imbecille, quando tentò di vendere una partita di [[macchina da scrivere|macchine da scrivere]] [[Olivetti]] a uno sbirro in incognito.<br />[[File:Don chisciotte.jpg|thumb|250px|Cervantes dopo un intero pomeriggio passato a [[pippare gatti]].]]Finito in gattabuia con l’accusa di appropriazione indebita, ricettazione e bruttezza congenita, riuscì a scampare all’impiccagione fingendosi scemo; per convincere il giudice si mise una bacinella da [[barbiere]] in testa e recitò l’intero poema del paladino Rolando senza dire le vocali. Il giudice lo graziò ritenendolo incapace di intendere e di volere, nonché bruttissimo. Come risarcimento per i furti perpetrati lo costrinse tuttavia a prendere in [[moglie]] Catalina de Salazar y Palacios detta la Gnocca, cupa cinquantenne vergine dal [[labbro leporino]] e [[anatomia]] da cassapanca.<br />Il loro [[matrimonio]] si suppone infelice, dato che già nella cerimonia invece delle fedi si scambiarono sputi. <br />Per sopravvivere alla situazione Cervantes aveva due modi: avvelenare la consorte col [[Guttalax]], o svagarsi con l’attività letteraria. Alla [[drogheria]] sotto casa il Guttalax non lo tenevano, per cui si mise di buzzo buono e scrisse quello che illa nota rivista ''L’Eco del Sud Tirol'' e la mia prof di lettere alle superiori ritengono il suo capolavoro immortale: ''El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha'' (vedi sotto).<br />Il successo e la fama arrivarono rapide e inattese come un tackle da dietro di [[Materazzi]]: Miguel con la [[scusa]] di andare a comprare una risma di fogli A4 uscì di casa e prese il primo [[taxi]] per [[Toledo]], dove comprò un [[loft]], un [[armadio]] di maglioni girocollo da intellettuale ed entrò nella cerchia culturale del cavalier Gaspar de Espeleta, che si vantava di essere il suo più grande (nonché unico) [[fan]].<br />Gli ultimi anni di Cervantes furono relativamente agiati: li passò ingozzandosi di tartine al [[caviale]] e scrivendo quattro cazzate in croce, tanto ormai i critici lo idolatravano a prescindere; neppure i puntuali scandali (l’episodio della seduzione della figlia sedicenne del cavalier de Espeleta, e il successivo ritrovamento del [[cadavere]] di Espeleta con la gola squarciata da un pennino a china) infangarono il nome di quello che ormai era conosciuto come il ''Monco di Toledo''. Cervantes morì tra i suoi amati libri, ironicamente dopo aver ultimato il suo epitaffio funebre che recita così:
 
{{quote|Cazzo hai da guardare?|}}
I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione