Daniele De Rossi: differenze tra le versioni

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Il mister [[Fabio Capello|Capello]] decide di mettere il biondo ragazzotto a giocare in mediana, dopo aver verificato che come difensore o terzino avrebbe provocato milioni di rigori contro e come attaccante sarebbe stato troppo [[Luca Toni|lento, alto, incapace di testa e a tenere palla]]. Oltre al calciatore, inizia a formarsi anche l'uomo-De Rossi, che si manifesta con i primi rosicamenti e le prime espulsioni (33 in due partite di Campionato Primavera). Ma forse questo giocatore non sarebbe sbocciato se non fosse stato per un uomo come [[Francesco Totti]], che incontra il futuro mediano della Nazionale durante una gara di rutti all'EUR e lo prende subito sotto la sua ala, proteggendolo dai continui tentativi di stupro di gente di malaffare della prima squadra romanista come Lima o Peppe ''"Sono qui per caso"'' Guardiola. Nonostante il quadro poco confortante che lo circonda, Daniele comincia a comportarsi bene in campo, facendo anche vincere un mondiale per club (Primavera, mica quello vero...) alla sua squadra e guadagnandosi la chiamata tra i titolari. In poco tempo il giovanottone biondo si guadagna il posto da titolare nel centrocampo romanista a fianco di mia [[nonna]], rubando il posto a campioni del calibro di Tommasi, Delvecchio e [[Amantino Mancini|Amortino Mancino]]. Venendo anche convocato in Nazionale per pulire la cuccia di [[Gattuso]] insieme a [[Totti]], col ginocchio ancora fresco di Bostik, [[Simone Perrotta]].
 
De Rossi gioca una partita e mezzo, avendo la sfiga di trovare, nel match contro [[Stati Uniti|Bushlandia]], un cugino di [[Kurt Angle]] che si fa esplodere una capsuletta di sangue finto sulla fronte e lo fa espellere. Rientra appena in tempo per la finale contro [[Francia|Baguettonia]], raggiunta grazie alle grandi parate di Peruzzi, alle instancabili sgroppate sulle fascia di Oddo e ai micidiali colpi di Barone. In quell'occasione, dopo i tempi regolamentari e i supplementari, per una durata totale di circa sei giorni, si ricorre alla lotteria dei rigori. Danieletto tira giusto il suo, poi scaracchia sul dischetto e fa sbananare come un babbione [[David Trezeguet|Tresseghé]], regalando i Campionati del Mondo a noi poveri rincos, che dopo trequattro anni e mezzo, dimentichi di altre due competizioni internazionali fallite miseramente, ancora esultiamo POO POPPO POPPOPOOPPOO!
 
== L'inizio della fine ==
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La stagione 2006/07 sembra l'inizio della "Golden Age" per il calcio italiano: la [[Juventus|Rubbentus]] è stata retrocessa in [[Serie B]] e [[Luciano Moggi|Don Luciano Corleone]] è stato estromesso dal calcio e condannato. L'[[Inter]] vince uno scudetto (a scala quaranta) dopo quello del 8413 a.C. La Roma è tra le squadre favorite nella corsa al titolo, grazie alle risorse del nuovo allenatore [[Luciano Spalletti|Lucino il Lampadino]] e ai nuovi [[Panchinaro|grandi acquisti]] giallorossi, tra cui spiccano il maniscalco Julio Sergio, la coppia difensiva Cassetti-Tonetto, noti rattoppa-calzoni e il mediano Ricardo Faty, un nome, un: ''[[chi?]]''.
Sembrerebbero delle ottime premesse, ma la sindrome di House, rimasta silente per molto tempo, si riaffaccia in De Rossi, sporgendosi dal balcone del cervello urlando: ''"Neuroni, rientrate tutti che è pronta la cena!"''
Il rendimento atletico di Daniele diminuisce vistosamente: smette di segnare, di tirare e di pressare, ma anche più semplicemente di passare palla o di muoversi in campo e l'allenatore è costretto ad affiancargli in mediana un indigeno indigente, David Pizarro, ex bidone interista e suonatore di padella andina. L'alternativa è il fidanzato [[Alberto Aquilani]], che, lodando Iddio, si sfragna le gambe un partita sì e l'altra pure. Starà praticamente fermo per tre anni, poi verrà spedito in Inghilterra per la rottamazione, ma, a [[Liverpool]], si innamorerà di [[Fernando Torres]] e si sposerà con lui, lasciando il povero De Rossi solo a Roma. Alla faccia della favorita, la [[A.S. Roma|Trastevere F.C.]] riesce in questa stagione a compiere due imprese storiche. La prima la fa in [[Champions League]]: infatti, dopo aver eliminato il {{citnec|fortissimo}} Olympique Lione agli ottavi grazie ai gol del pizzettaro [[Amantino Mancini]], viene sorteggiata contro il [[Manchester United]]. Dopo la partita d'andata che, per la favorevole congiunzione di Giove e "sia...che...", è vinta dai giallorossi in casa, i nostri eroi contemporanei si fanno interrare dai Red Devils all'Old Trafford, in una partita in cui va a segno perfino Patrick Evrà, che in Italia aveva giocato nel Marsala e nel Monza ([[Pippa|e ci sarà stato un motivo...]]). In quel massacro, finito 77 a 1 per i mencesterini., Danielozzo realizza il gol della Roma, venendo poi sputtanato ripetutamente da [[Cristiano Ronaldo|un effeminato a caso di quelli là]].
 
La seconda impresa romanista è quella di riuscire a battere l'[[Inter]] in casa, rendendosi poi conto che, pur occupando il secondo posto, i capitolini sono in svantaggio di 94 punti dai meneghini nerazzurri ormai campioni d'Italia già dal [[Natale]] precedente.
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