Cola di Rienzo: differenze tra le versioni

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{{Senonsai|http://it.wikipedia.org/wiki/Cola_di_Rienzo}}
 
[[File:Cola Di Rienzo Comunista.jpg|right|thumb|250px|Cola di Rienzo mentre esibisce la bandiera del suo partito, la ''Rifondazione Romana''.]]
 
{{Cit2|Ma che cazzo sta dicendo quel tizio col megafono laggiù?|Frati minori|Cola di Rienzo}}
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== Gli esordîesordi ==
 
Cola di Rienzo (per gli amici Colaboccali, in quanto era completamente astemio) fu un pericoloso sovversivo romano, più comunemente noto, tuttavia, per l’invenzione della cannuccia da frappè. Nacque a [[Roma]] nel <math>1325 ± \sqrt{5}</math>, quindi in un [[medioevo]] piuttosto basso, da una prostituta alcolizzata che, alla richiesta del piccolo Cola di conoscere il nome del proprio papà, seppe dargli solo una lista di settantotto nomi. Cola crebbe quindi in una famiglia numerosa. Dedito fin dalla più tenera età a sane passioni giovanili, tra le quali, oltre all’alcol, spiccavano la cleptomania e il gioco d’azzardo. Accumulata una piccola fortuna grazie a un giro di scommesse clandestine sulle corse degli scarafaggi, alla tenera età di dodici anni Cola mise in piedi l’impresa che avrebbe segnato la sua ascesa: un vastissimo traffico di [[Colla vinilica|colla di pesce]]. Il nuovo commercio ebbe grandissimo successo, e nel giro di pochi anni tutti i potentati, i nobili e i cardinali di Roma sniffavano colla di pesce nei vicoli, approfittando della vacanza del [[Papa]] che era partito per una gita di piacere in Francia e non era mai più tornato (avendo scoperto, secondo la rivista scandalistica Novella 1400, di essere un po’ [[Gay|francese]] anche lui), mentre l’ormai sedicenne Cola di Rienzo passava il suo tempo contando soldi, che poi spendeva principalmente in alcol (ancora) e in bombolette spray. Cola era infatti un appassionato writer, celebre già allora per aver raffigurato il Papa in mutande sul retro di Palazzo Orsini, scampando alle rappresaglie dei temutissimi Celerini Svizzeri col nascondersi in un cassonetto dell’organico.
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*Il [[papaboy|messo papale]], dopo aver svenduto al mercatino delle pulci tutti gli arredi sacri su cui era riuscito a mettere le mani, aveva fondato una [[bestie di satana|setta satanica]] con cui organizzava raccapriccianti messe nere, terrore della cittadinanza, al termine delle quali si accoppiava pubblicamente col suo nuovo amante, un travestito brasiliano di nome [[Barabba]]
 
*Per finire, l’Inquisitore Colonna, armato di un [[gesuGesù|crocifisso]] ligneo da sei chili e di una bibbia rinforzata in acciaio, stava marciando verso la basilica occupata in cerca di rivalsa.
 
Cola cercò di raggiungere la basilica prima del suo acerrimo nemico, ma fu bloccato dalla folla inferocita, istigata da un nugolo di frati pauperisti muniti di fischietti. Cola dovette scendere a patti coi pauperisti e riuscì a guadagnarsi il passaggio solo cedendo loro l’assegno di Clementino. Ma quando arrivò a San Pietro era troppo tardi: i celerini svizzeri avevano sloggiato gli occupanti e Colonna sedeva ghignante sul soglio papale, sotto l’affresco raffigurante una [[Miracoli_della_Madonna|Madonna inspiegabilmente baffuta]], brandendo la bibbia macchiata del [[sangue]] e di pezzi di cervello del messo papale. Cola cercò l’appoggio della folla, ma proprio in quel momento giunse l’annuncio che l’assegno papale era scoperto: Cola fu imprigionato all’istante e portato al cospetto di Colonna, che nel frattempo si era fatto nominare Oscuro Signore dell’Universo e aveva dato ordine di ridipingere integralmente di nero la basilica.
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