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Roberto Benigni: differenze tra le versioni
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Nacque a [[Vergate sul Membro|Vergaio]], in [[Toscana]], il [[27 ottobre]] [[1952]], appena venuto alla luce tentò immediatamente di rientrare nell'[[utero]], cosa che ha continuato a fare, con scarsi risultati, per i successivi 3 giorni di vita. Successivamente strizzò il pisello del primario ostetrico dell'ospedale e lo baciò in bocca ridendo.
A [[scuola]] era considerato dai compagni il classico simpaticone divertente e sboccato che non avrebbe mai avuto un futuro
Adorava fare scherzi, da solo o con il suo migliore [[amico]]: [[Massimo Troisi]], coetaneo [[terrone|meridionale]] figlio del bidello della sua scuola. Fu proprio uno di questi scherzi (i due si divertivano a [[scureggia]]re spalle all'Arno) a causare l'alluvione di [[Firenze]] nel [[1966]].
Dopo questo sfortunato incidente, Benigni fu costretto a lasciare la scuola e trovò lavoro a 15 anni presso le [[Ferrovie dello Stato]]: svolgeva l'incarico di barra del passaggio a livello con il suo [[pene]]
===Carriera===
A 20 anni non avendo nulla da fare e sopratutto roso dalla fame decise di cominciare la carriera televisiva come attore, ottenendo una raccomandazione da [[Loretta Goggi]], un giorno vedendola la bacia, la tromba e poi dopo quell'eccitatissimo amplesso le dice: "Mi fai fare una trasmissione" lei accetterà ma non prima di averlo mandato a [[fanculo|quel paese]] facendogli sentire la canzone di [[Gianni Morandi]] "Fatti mandare dalla mamma" (infatti un problema comunicativo impediva all'epoca alla giovane conduttrice di mandare a quel paese le persone).
Nel [[1977]] dopo qualche sfigata apparizione televisiva inizia la sua carriera cinematografica con ''[[Berlinguer ti voglio bene!]]'' storia di un omosessuale innamorato di Enrico Berlinguer e della madre di lui (una settantenne rompiballe) sul set del film Benigni scrisse tra l'altro anche la [[Divina commedia]] improvvisandola e recitandola in un campo.▼
Allora ottenne la parte di presentatore nella trasmissione ''[[Telecacca]]'' dove si vedevano in diretta belle sedute sul cesso di donne che cercavano in tutti i modi di far [[pipì]] in piedi, anche se il titolo faceva pensare il contrario.
▲Nel [[1977]] dopo
Nel [[1984]] gira con il suo amico d'infanzia Troisi ''[[Non ci resta che piangere]]'' che racconta una vicenda che i due hanno vissuto da piccoli, mentre stavano tentando di tornare a casa un temporale li improvvisa e i due si ritrovano nel [[1492]]. Il film ebbe un grandissimo successo e valse a Roberto l'[[Oscarrafone]] che gli diede fama mondiale.
Nel [[1987]] il giovane Roberto incontra l'uomo che cambierà la sua vita: [[Dario Fo]]: Benigni lo incontra in un bar di Via dei Bigozzi. In preda alla gioia gli salta in braccio, lo bacia e gli piscia nel caffé; il grande comico rispose dandogli un paterno consiglio: "Ma va all'inferno, deficiente". Queste affettuose parole illuminano il giovane: ''Il piccolo diavolo'' è infatti il suo
[[Immagine:Benigni.jpg|thumb|300px|Benigni sconvolto dal dolore ai funerali dell'amico [[Massimo Troisi]].]]
Fece nel [[1991]] un'altro film ''[[Johnny Stecchino]]'' storia di un ragazzo che usa sempre stuzzicandenti per potersi levare un pezzo di [[cannolo]] siciliano rimasto tra un
Il film successivo, ''[[Il Mostro]]'', è in gran parte autobiografico: Benigni fu in effetti sospettato di essere il [[Pietro Pacciani|Mostro di Firenze]] dal GIP, che ordinò venisse messo sotto stretta sorveglianza. Il comico lo capì un giorno che, rincasando a casa presto, trovò il postino a letto con sua [[moglie]]: la coppia infatti non riceveva mai posta.
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