Silvio Pellico: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Chi mente, se anche non scoperto, ha la punizione in sé medesimo; egli sente che tradisce un dovere e si degrada.|Silvio Pellico, uno che viveva con i piedi per terra}}
 
{{Cit2|Ma chi cazzo è Silvio Pellico?|Tutti}}
{{Cit2|Dannato spione!|[[Metternich]] su Pellico, reo di aver rivelato i metodi di [[tortura]] dei secondini austriaci}}
 
'''Silvio Pellico''' è stato il [[Ned Flanders]] del [[XVIII secolo]]. Deve fama immortale al libro di memorie ''[[Le mie prigioni]]'', scritto su [[carta igienica]] durante l'incarcerazione nella fortezza dello Spielberg.
 
== Baciapile cercasi ==
[[File:Silvio Pellico.jpg|thumb|280px|Silvio Pellico nell'annuario di [[Hogwarts]] del [[1806]].]]
Nasce il [[25 giugno]] [[1789]] a Saluzzo, patria degli [[arbreArbre magiqueMagique]] al gusto di [[merluzzo]], da Onorato Pellico e Margherita Tournier, due [[savoiardi]] che si erano conosciuti in un [[tiramisù]]. Sia Silvio che i quattro fratelli ricevono un'educazione cattolica: vengono cioè molestati dal [[parroco]].<br />Fin da piccolo Silvio si contraddistingue per l'untuosità, la saccenteria e l'aria da eterno costipato, qualità che lo rendono particolarmente inviso al resto del genere umano.
 
Gli anni del [[collegio]] non fanno altro che rafforzare la sua fede. Dal fitto carteggio con l'amico immaginario [[Thomas Turbato]] apprendiamo che il suo desiderio iniziale era quello di prendere i voti, anche se poi i consigli paterni e la sua natura schiva lo indirizzano verso una più discreta carriera da contabile della [[mafia]].<br />Nel [[1809]] si reca in [[Francia]], a [[Lione]], per fare pratica nel settore commerciale con uno zio, ma è costretto a un mesto ritorno a casa perché lo zio si rifiuta di aprirgli la porta. Tornato in patria, aderisce all'[[ACR]], all'[[Opus Dei]] e al consiglio pastorale di [[Vergate Sul Membro]]. Pellico è ormai un [[cattolico]] così fervente che a volte recita il [[rosario]] anche mentre va a [[trans]].<br />Di pari passo coltiva la passione per la [[letteratura]]: entusiasta della poesia [[neoclassicismo|neoclassica]], inizia a frequentare le case di [[Vincenzo Monti]] e [[Ugo Foscolo]] fino a che una sentenza del Tribunale di [[Torino]] non gli impone di tenersi ad almeno 500 metri di distanza da costoro. Si dedica allora alla scrittura di [[tragedia|tragedie]] in versi di impianto classico, come ''Laodamia'', ''Eufemio di Messina'' e ''Osteria numero mille''.
 
Nello stesso periodo è precettore del piccolo Odoardo Briche, il quale si [[suicidio|suicida]] nel [[1817]] con una fucilata. È davvero inspiegabile che un ragazzino di nome Odoardo Briche, con Silvio Pellico come precettore, possa scegliere ildi [[suicidio]]togliersi la vita.
 
== Pellico spara, l'[[Austria]] sta a guardare ==
 
Nel [[1815]] investe tutti i suoi [[risparmi]] per portare in scena la tragedia ''Francesca da Rimini'', con l'allora esordiente duo [[Gigi e Andrea]]. Purtroppo la contemporanea uscita nelle sale di [[Rocky]] lo condanna al fallimento. Bisognoso di denaro, Pellico trova occupazione in casa del conte Porro Lambertenghi, dove ricopre il ruolo di [[abat-jour]]. La vivace atmosfera intellettuale di casa Porro Lambertenghi gli permette di stringere rapporti con i maggiori personaggi della cultura europea, quali [[Madame de Stael]], [[Bono (cantante)|Bono]] e la tettona bionda del [[Grande Fratello]] 4.<br />Traviato da queste frequentazioni, Pellico smette i panni del timido prete mancato, si compra un [[chiodo]] in pelle, una [[Harley-Davidson]] e inizia a girare l'Italia perorando la causa [[carboneria|carbonara]].
[[File:Le ali della libertà, Morgan Freeman e Tim Robbins.jpg|left|thumb|300px|Maroncelli e Pellico allo Spielberg. Il volto di quest'ultimo è nero a causa delle percosse.]]
Nel [[1819]] si innamora della nobildonna Cristina Archinto Trivulzio. Se uno aveva un nome normale Pellico non voleva averci niente a che fare.<br />La relazione, già travagliata a causa del blocco psichico che permetteva a Pellico di godere soltanto attraverso la [[polluzione notturna]], riceve il colpo di grazia il [[13 ottobre]] [[1820]], quando il carbonaro [[Piero Maroncelli]], detto [[Gola profonda]], viene fermato dalla polizia austriaca per un normale controllo. Nelle tasche di Maroncelli gli agenti trovano un'agenda con nomi, cognomi, numeri di telefono, indirizzi, descrizioni fisiche, gruppi sanguigni e abitudini alimentari di tutti gli affiliati al gruppo carbonaro.
 
Maroncelli, Pellico e [[Enzo Tortora]] (poi rilasciatoscagionato perda unoogni sbaglio di personaaccusa) vengono condotti alla [[prigione]] dei Piombi di [[Venezia]], dove restano in attesa di [[processo]] per circa dieci minuti (l'[[impero austriaco|amministrazione asburgica]] non conosceva lungaggini burocratiche), tormentati dall'aria insalubre e da una dieta a base di [[pantegana|pantegane]]. Il celebre Processo Maroncelli-Pellico, trasmesso in diretta su [[RAI1]], tiene incollati allo schermo milioni di telespettatori e si conclude con una duplice [[pena di morte|condanna a morte]]. Con un coup de théâtre, però, l'[[avvocato]] della difesa [[Carlo Taormina]] riesce a far commutare la sentenza: venti anni di [[carcere duro]] per Maroncelli, quindici per Pellico. Nell'occasione Maroncelli si aggiudica anche il Premio Infame dell'Anno, battendo il favoritissimo Carmine Cutolo, [[pentito]] di [[Cosa Nostra]].<br />Nel [[marzo]] [[1821]] i condannati vengono tradotti nella fortezza austriaca di Spielberg, situata a [[Brno]], in [[Repubblica Ceca]], proprio di fianco al [[Gran Premio motociclistico della Repubblica Ceca|circuito]].<br />Cosa che rende loro difficile chiudere occhio.
 
Pellico vive in un cubicolo fetido per dieci lunghi anni, senza la possibilità di ricevere visite e di cambiarsi i [[calzini]]. La sua unica consolazione è la compagnia di Maroncelli, l'uomo che lo ha fatto arrestare.<br />Nel [[1823]] Pellico taglia la gamba sinistra di Maroncelli con un coltello da burro. Così, per sport. Passa il resto della condanna in isolamento, impegnato in accese discussioni di natura teologica con Antonio Fortunato Oroboni, una macchia di [[muffa]] sul muro.
 
== [[Edward Bunker]], ma levate! ==
[[File:Berlusconi si fa toccare il bicipite.jpg|300px|thumb|Silvio Pelvico.]]
Dalla dura esperienza carceraria trae il soggetto per ''Le mie prigioni'', che dà alle stampe nel [[1830]] e che ottiene subito grande popolarità, rimanendo in cima alle classifiche delle ciofeche per 57 settimane consecutive, prima di venir superato da ''[[Scusa ma ti chiamo amore]]'' di [[Moccia]]. Nel libro Pellico non fa altro che innalzare lodi a [[Dio]] e alla [[Chiesa]] per tutto quello che gli capita in carcere: gli [[scarafaggio|scarafaggi]], il rancio scadente, il freddo, le malattie, i pestaggi.<br />Il primo ministro austriaco [[Metternich]] tenta invano di vietarne la pubblicazione, perché il libro di Pellico rivela importanti segreti di stato, prima su tutti l'abitudine dei secondini di picchiare i detenuti sotto le [[pianta del piede|piante dei piedi]] per puro diletto.<br />L'opera ha anche il grande merito di aver fatto conoscere al mondo il tradizionale [[Docce maschili in comune|scherzo della [[saponetta]].
PellicoForte di questo successo, continuatorna a sfornare tragedie: ''Gismonda da Mendrisio'', ''Erodiade'', ''Quel gran pezzo dell'Ubalda''. Pubblica anche il libro morale ''I doveri degli uomini'' e ''Memorie dopo l'eradicazione di un molare'', andato purtroppo perduto.<br />Negli ultimi anni, a causa della forzata [[astinenza]] patita in carcere, decide di recuperare il tempo perduto e col nome d'arte di Silvio Pelvico diventa un [[pornoattore]]. Ancora una volta si rivela pensatore lungimirante e proiettato verso il futuro. Anche troppo, visto che il [[cinema]] nascerà solo sessant'anni dopo. Questo, unito alle sue ridotte capacità amatorie, fa sì che la sua carriera nel dorato mondo del [[porno]] tramonti ancor prima di iniziare.<br />Disilluso e amareggiato, Silvio Pellico si ritira a Bucatini Terme, ospite dell'amica [[contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare]]. Qui, ormai cieco e pazzo, muore il [[31 gennaio]] [[1854]] ingoiando il proprio [[catetere]].
 
== Intitolazioni ==
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