Vaso da notte

« Ma dove Cristo è finito? »
(Un disperato in cerca di sollievo)
« Ti adoro! »
(Coprofilo su vaso da notte)

Da tempo immemore il vaso da notte è un manufatto indispensabile per chiunque debba espletare funzioni corporali notturne senza dover per forza affrontare temibili creature dell'oscurità come il Babau, il Mommotti o Vladimir Luxuria a brache calate.

Cenni storici

I primi rudimentali esemplari di vaso da notte furono rinvenuti nella piramide di Micerino. ne furono archiviati almeno millemila, per sopperire probabilmente, alla carenza di finestre della costruzione, non potendo sversare il contenuto nella strada sottostante. Siccome gli egiziani erano profili a due dimensioni, i vasi da notte erano sottilissimi.

Molto più tardi alcuni filosofi greci scoprirono la profondità e il vaso da notte assunse la forma che tutt'ora conosciamo.

Nell'antica Roma l'imperatore Vespasiano cercò di sostituire il vaso da notte con la sua invenzione, la pisciata contro al muro ma questa usanza fu adottata solo dal Re Sole e i suoi cortigiani.

Nel basso Medioevo il vaso da notte fu affiancato dal pitale, identico nella forma ma appositamente progettato per minzioni diurne. Per facilitarne lo svuotamento furono inventate le finestre e i balconi.

Solo in tempi piu recenti il vaso da notte subì un ulteriore ingrandimento da parte di un nobiluomo inglese, Sir Arcimbold Shitten, Lord of the Bedchamber, stufo di scambiarlo continuamente con la tazza di the delle 17:00.