Romeo e Giulietta: differenze tra le versioni

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==L'innamoramento romantico==
==L'innamoramento romantico==
I montecchi, per festeggiare la salvezza in serie B del Verona avevano dato una grande festa in maschera. La maschera prescritta per la festa era il cervo, con le corna obbligatorie e questo diede modo a molti politici di parteciparvi senza maschera. Vi partecipò pure Giulietto (Romeo) ed alla festa conobbe Giulietta (Romea) e, manco a dirlo, durante il ballo <s>le palpeggiò il culo. La cosa piacque a Giulietta (Romea) che ricambiò.</s> i due giovani si innamorarono. Giulietta ebbe modo di constatare che Romeo <s>aveva un cazzo bello grosso</s> era poetico e gentile e Romeo che Giulietta <s>aveva tette belle sode</s> era affascinante. Si spinsero a danzare in giardino e Romeo <s>glielo mise in mano</s> le parlò poeticamente mentre Giulietta lo <s>masturbava</s> ascoltava estasiata. Nacque così il loro amore ed il loro desiderio <s>di chiavarsi</s>.
I montecchi, per festeggiare la salvezza in serie B del Verona avevano dato una grande festa in maschera. La maschera prescritta per la festa era il cervo, con le corna obbligatorie e questo diede modo a molti politici di parteciparvi senza maschera. Vi partecipò pure Giulietto (Romeo) ed alla festa conobbe Giulietta (Romea) e, manco a dirlo, durante il ballo <s>le palpeggiò il culo. La cosa piacque a Giulietta (Romea) che ricambiò.</s> i due giovani si innamorarono. Giulietta ebbe modo di constatare che Romeo <s>aveva un cazzo bello grosso</s> era poetico e gentile e Romeo che Giulietta <s>aveva tette belle sode</s> era affascinante. Si spinsero a danzare in giardino e Romeo <s>glielo mise in mano</s> le parlò poeticamente mentre Giulietta lo <s>masturbava</s> ascoltava estasiata. Nacque così il loro amore ed il loro desiderio <s>di chiavarsi</s>.
Quella notte Romeo si arrampicò per la scala antincendi e raggiunse la camera di Giuleiia che lo aspettava <s>già nuda</s> con trepidadione e timidezza. La serva di Giulietta ascoltò le frasi d'amore dei due amanti: "<s>Aiaaaa! Mi brucia</s>! Ardo d'amore" diceva Giulietta mentre Romeo <s>le rompeva il culo</s> le accarezzava il volto, e Romeo rispondeva "<s>Attenta ai denti, troia!</s> Anch'io amore mio!" mentre Giulietta <s>gli faceva il pompino</s> lo abbracciava con tenerezza.

Versione delle 01:04, 1 gen 2010

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Romeo e Giulietta è una tragedia, la seconda parte del serial Giulietta e Romeo. L'autore, Uilliam Scachespeare, visto il successo della prima puntata scrisse anche la seconda. Ma la seconda puntata non si capisce se non cominciamo dalla prima.

Faide sportive

La tragedia cominciò quando , a Verona, la famiglia Cappelletti, invidiosa della famiglia Montecchi che finanziava una squadra di calcio, il Verona Hellas, volle anch'essa fondare una società di calcio: il Chievo. Naturalmente si scatenò una rivalità molto forte e che dura tuttora. I Cappelletti era una famiglia ricchissima, soci di Giovanni Rana al quale fornivano, appunto, i cappelletti già lessati e conditi, mentre i Montecchi erano commercianti di oggetti sacri dedicati soprattutto a S.Germano Mosconi, il santo veronese divenuto Papa per autoelezione. L'autore, Uilliam Scachespeare (anglicizzato poi in William Shakespeare,forse) per non far riconoscere i personaggi reali cambiò i nomi per cui Giulietta si chiamava in realtà Romea e Romeo in realtà si chiamava Giulietto. La tragedia ebbe inizio quando il Chievo andò in serie A e un sacrestano tifoso suonò le campae della cattedrale dedicata a S.Germano. Apriti cielo! Gli ultras delle due squadre si picchiarono per tre giorni, devastando la città. Le autorità allora proibirono i duelli e le partite e nessuno poteva più portare armi allo stadio, emmeno un piccolo bazooka.

L'innamoramento romantico

I montecchi, per festeggiare la salvezza in serie B del Verona avevano dato una grande festa in maschera. La maschera prescritta per la festa era il cervo, con le corna obbligatorie e questo diede modo a molti politici di parteciparvi senza maschera. Vi partecipò pure Giulietto (Romeo) ed alla festa conobbe Giulietta (Romea) e, manco a dirlo, durante il ballo le palpeggiò il culo. La cosa piacque a Giulietta (Romea) che ricambiò. i due giovani si innamorarono. Giulietta ebbe modo di constatare che Romeo aveva un cazzo bello grosso era poetico e gentile e Romeo che Giulietta aveva tette belle sode era affascinante. Si spinsero a danzare in giardino e Romeo glielo mise in mano le parlò poeticamente mentre Giulietta lo masturbava ascoltava estasiata. Nacque così il loro amore ed il loro desiderio di chiavarsi. Quella notte Romeo si arrampicò per la scala antincendi e raggiunse la camera di Giuleiia che lo aspettava già nuda con trepidadione e timidezza. La serva di Giulietta ascoltò le frasi d'amore dei due amanti: "Aiaaaa! Mi brucia! Ardo d'amore" diceva Giulietta mentre Romeo le rompeva il culo le accarezzava il volto, e Romeo rispondeva "Attenta ai denti, troia! Anch'io amore mio!" mentre Giulietta gli faceva il pompino lo abbracciava con tenerezza.