Quel giorno che ti svegli e non hai voglia di fare un cazzo: differenze tra le versioni
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'''Quel giorno che ti svegli e non hai voglia di fare un cazzo''' è un maledetto giorno che qualunque essere vivente deve temere. Questo poichè |
'''Quel giorno che ti svegli e non hai voglia di fare un cazzo''', o più semplicemente '''Sgonfio Giorno''' è un maledetto giorno che qualunque essere vivente deve temere. Questo poichè il fastidioso fenomeno può non interessare solo l'essere umano, ma anche scarafaggi, orche, orchi, tenie, protozoi e gelsomini.<br />Alcuni lo annoverano tra le più infami malattie della nostra epoca, altri sostengono siano riti stregoneschi lanciati sotto lauto compenso dal mago Casanova contro il proprio nemico.<br />Compare solo ed esclusivamente appena svegli e dura tutto il giorno. A meno di essere un fancazzista di professione, l'avvenimento procura generalmente danno alla persona colpita, salvo per casi di istinti suicidi, anch'essi inibiti. |
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== Origine == |
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Benchè abbastanza incerta, l'origine del maligno viene attribuita a un ominide del Neogene: svegliatosi dopo un'abbondante cena a base di mammut in agrodolce, si accorse di avere accanto a sè una quantità sufficiente di carne per un altro paio di giorni. L'aggiunta dell'ombra di un pino e un giaciglio particolarmente comodo crearono un mix micidiale che si evolse nell'autoconvincimento di non avere assolutamente niente da fare. Dunque, nonostante avesse potuto dedicarsi a ben altre attività, decise di prolungare la notte di riposo in un pisolino, poi in una siesta e infine in una pennichella e guarda un po': si era già fatta sera.<br />Malelingue sostengono che il popolo messicano discenda da quell'ominide, mentre studi approfonditi smentiscono e puntano piuttosto |
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[[File:Gattone.jpg|thumb|right|Gatto in stato terminale dello Sgonfio Giorno.]] |
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== Giorno tipico == |
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=== Sveglia === |
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È la parte più difficile dell'intera giornata: Chiappe sblusate sul materasso, rivolino di bava gelatinizzato ancora attaccato al labbro inferiore, braccio sotto al cuscino completamente intorpidito e voglia di vivere di un minatore rumeno. Tutti nemici da sconfiggere simultaneamente, pena la perdita della corriera delle sette e venti.<br />L'unico metodo scientificamente provato per il sicuro distacco dalla tiepida culla è uno solo:l'irrimandabile impulso alla minzione.<br />Purtroppo non tutti sono così fortunati e sono costretti a una titanica lotta contro il proprio corpo ancora disattivato, battaglia tra le più sofferte quando alle orecchie giunge ben distinguibile il ticchettio della pioggia. |
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=== Colazione === |
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Neanche a dirlo. La colazione si salta. Figurarsi se sia anche lontanamente possibile bollire un uovo, due gocce di latte o aprire un pacco di corn-flakes. Nemmeno per idea.<br />Unica eccezione: una serie di combinazioni favorevoli riconducibili alla sera prima: pasto abbondante, avanzo abbondante, avanzo facilmente reperibile (quindi poggiante su un ripiano ad altezza busto). |
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=== L'uscita di casa === |
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Azione antipatica e spesso accompagnata da un lungo periodo di incertezza sulla soglia. Il fatto curioso è che in uno di questi giorni qualunque sia il tempo, l'umidità o la temperatura non andrà mai bene, sia caldo o freddo, coperto o soleggiato, e perciò si farà il primo, strascicato passo sul freddo asfalto maledicendo la propria vita con frasi tipo ''ma perchè sono ancora vivo?''. |
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=== Il resto della giornata === |
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==== Studente ==== |
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Lo studente, frustrato dalla sua condizione, affronta la giornata scolastica ostentando profondo disprezzo verso qualunque insignificante fastidio, rifiutando la dialettica e i gesti di solidarietà. Neppure la notizia di 14 ore buche pùò far ridestare l'allegria del moribondo, che si trascinerà sbadiglio dopo sbadiglio fino alle sospirate 13 e 15.<br />Il resto della giornata è accompagnato da un unico obiettivo: imboscarsi fino all'ora di cena onde evitare massacranti mansioni quali buttare la spazzatura, lavare i piatti del pranzo o addirittura portare a spasso il cane.<br />Quando finalmente arriva la sera e la cena è stata faticosamente consumata, il povero studente potrà sfogarsi su facebook su quanto dura sia stata la propria giornata. |
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==== Lavoratore ==== |
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Di norma non esiste lavoro in cui non sia possibile strafottersene della propria occupazione per almeno qualche ora. Un lavoratore esperto trova sempre scuse e sotterfugi che facciano in modo di far passare la giornata senza che nessuno noti la sua nullafacenza scriteriata.<br /> La sua giornata tipica è condita da abbondanti ''mi sostituisci un attimo che devo fare una cosuccia'' o ''guardaci un attimo tu che devo andare un attimini dal direttore'' e naturalmente da varie frasi di circostanza. Esempi di quest'ultime suonano all'orecchio tutti i giorni: |
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*''-Quanto le fa le melanzane?'' |
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''-Uffa...c'è scritto sul cartellino...'' |
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*''-Scusi, sa l'ora?'' |
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''-Sì, anzi no.'' |
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*''-Ha finito con la pratica di quel tizio?'' |
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''-Non l'ho neanche iniz...cioè, quasi.'' |
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*''-Professore, non ho capito l'ultima cosa che ha spiegato.'' |
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''-E chi se ne frega.'' |
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*''-Scusi, mi fa il pieno?'' |
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''-Ah, ma io non sono mica il benzinaio.'' |
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*''-8,37€? Ecco una carta da dieci.'' |
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''-Ah...facciamo pure 5€...'' |
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