Publio Virgilio Marone: differenze tra le versioni

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'''Publio Virgilio Marone''' (il cognome fa riflettere su che tipo di persona fosse; [[Pustole sul Glande]], [[15 ottobre]] [[70 a.C.]] – [[da qualche parte|Canicattì]], [[21 settembre]] [[19 a.C.]]) è stato il più grande rapper dell'antichità, anche se ha rovinato la vita a milioni di studenti con il suo maledetto latino, che faceva meglio a essere dimenticato già da allora. Nacque ad Andes, una località dimenticata da <s>[[Dio]]</s> Giove e dagli uomini in provincia di Mantova il 15 ottobre del 70 a.C. anche se [[a nessuno importa]]. Proprio come il [[Manzoni]] ebbe una vita travagliata (in altre parole... era uno che si ammazzava di seghe) ed era timido e tetro come un film di [[Lino Banfi]].
 
Dopo due mesi nella [[Grande Fratello|Domus Magni Fratris]] la sua fede, più volte riaffermata, che gli uomini più gentili, nobili, colti e raffinati della terra siano i pastori[[pastore|pecorari]] in generale lo rese un opinionista di successo.
Ideatore e autore del ben noto poema dantesco e virgiliano, la [[Divina Commedia]], si distinse da subito per la bellezza e la solennità della sua poesia. Tra le opere che l'hanno reso famoso tra i contemporanei e leggenda per i posteri ricordiamo la [[Bibbia]], composta tra il 3000 e il 2.500 a.C. con la collaborazione del caro amico e compagno di studi [[Dante Alighieri]] (che inoltre lo aiutò nella stesura della Commedia, correggendone le bozze ). Altre opere del poeta mantovano degne di nota sono Il calendario di Frate Indovino (ancora oggi in voga) e il Ricettario della Prova del Cuoco, all'epoca bestseller, e l' [[Eneide]].
Un episodio famoso della sua vita, ma anche dei suoi fianchi e cosce, fu appunto l'incontro con i suoi [[gay|amati]] pastori, amanti della pecora... Il resto capitelo voi.
 
Morì nel 19 a.C. in seguito a una diarrea emorragica. In letto di morte chiese ai suoi amici Vario e Tucca di distruggere l'Eneide perché incompleta (in realtà mancava solo qualche correzione). Quei due disgraziati invece di bruciare quel libro, lo pubblicarono, rovinando così la vita di milioni di studenti, i quali sperano che almeno quei disgraziati brucino all'inferno.
 
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