Pooh: differenze tra le versioni

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==Carriera==
==Carriera==
I Pooh nascono nel 1966 a Bologna, ad opera del batterista Valerio Negrini di un giovane chitarrista di estrazione orchestrale, Mauro Bertoli e del cantante Vittorio Costa; la prima formazione prende il nome di Jaguars, e nel gennaio 1966 ottiene un contratto con la Vedette, la casa discografica di Armando Sciascia che, avendo perso proprio in quel periodo l'Equipe 84, sta cercando un nuovo gruppo beat.
I Pooh vennero creati ufficialmente come le [[Tartarughe Ninja]] nel [[1827]], ed esordirono con il loro capolavoro ''"Siamo gente che dà proprio fastidio"''. Fu un gran [[successo]] di pubblico, e la [[tournée]] che seguì verrà ricordata come si ricorda la prima volta che scopri tuo padre fare [[sesso]] con un [[tostapane]].


Poiché però esiste un gruppo romano con lo stesso nome, i Jaguars che hanno già inciso un 45 giri per la CDB, si deve trovare una nuova denominazione, e quella che viene scelta (su suggerimento di Aliki, segretaria di Sciascia) è ispirata a Winnie-the-Pooh, il famoso orsacchiotto della letteratura per l'infanzia. In precedenza, era stato prodotto un 45 giri con la denominazione di The Clockwork Oranges, contenente due canzoni cantate in inglese, Ready steady e After tonight (che sono le traduzioni di Prima di cominciare e Notte senza fine, canzoni dell'Equipe 84[1]). I brani, tuttavia, non appartengono alla discografia del complesso.
Anni dopo fecero uscire un [[disco]] dal titolo ''"Il letame olè olè, il letame olè olè"''. Da esso provengono i loro successi mondiali più acclamati: ''"Balla Linda, non fermarti mai, che tanto un platano prima o poi lo beccherai"'', che fu un inno generazionale per molti malati terminali. Altro successone fu ''"Piccola ketty"'', dedicata a un [[trans]], e ''"Dammi solo un minuto, poi ci togliamo dai maroni"'', canzone autobiografica.


Del nucleo originario della band fanno parte anche il bassista Gilberto Faggioli, il chitarrista Mario Goretti ed un tastierista inglese di dieci anni più vecchio, Bob Gillot.
Tra gli ultimi dischi da ricordare troviamo il capolavoro degli anni ottanta: ''"Il mio amore per te è abbastanza costoso, Graziano"''. Con questo successo andarono in tournée persino in [[America|Sudamerica]]; dopo anni passati a beccare uova marce fecero il salto di qualità: il pubblico lì li bombardava di [[ananas]]. Il loro più enorme successo viene dall'album: ''"Chi fermerà la musica?"'' che vendette ottocentotrè miliardi di copie. Tuttora il significato di questo brano è da decifrare. Molti critici pensano che la musica la fermerà una bella randellata di bastonate sui denti.

Di recente hanno pubblicato un "the best of" intitolato ''"Sempre tra i coglioni"'', al quale son seguiti una serie di suicidi di massa. La loro carriera si calcola stia durando un po' troppo.
Nel febbraio del 1966 la band pubblica il primo 45 giri: Vieni fuori (Keep on Running), cover di un brano dello Spencer Davis Group; iniziano poi le registrazioni per un album, che vengono però interrotte (alcune di queste canzoni, come I cinque orsacchiotti[2] o Vulcano spento, verranno incluse nell'album Buonanotte Penny realizzato dalla Vedette nel 1990) a causa della prima delle sostituzioni che, in breve tempo, si hanno in seno al gruppo: il tastierista Bob Gillot viene cacciato dalla band dopo varie incomprensioni e sostituito da un giovane organista bergamasco, Roby Facchinetti, musicista di un certo carisma, cresciuto con la fisarmonica e le composizioni più classiche e virtuose al pianoforte.
[[Immagine:Zombies_-_I.jpg|left|thumb|Foto recente dei Pooooh|136px]]

Alcuni indigeni di [[Crevalcore]], guidati da [[Paolo Bitta]], venerano i pOhh e considerano le loro canzoni vere e proprie reliquie.
I Pooh partecipano al programma televisivo Settevoci, nel quale presentano il brano Quello che non sai, cover di Rag doll dei Four Seasons, pubblicato come lato B di Bikini Beat, che viene commissionato alla band come jingle pubblicitario da parte di una importante marca di rossetti.

Riccardo Fogli entra a far parte della band nell'estate del 1966, sostituendo Gilberto Faggioli, che secondo alcuni giornalisti sarebbe stato "cacciato" dalla band. L'incontro fra l'ex cantante degli Slenders, un gruppo rock di Piombino, ed i Pooh avviene al Piper di Milano.

Nel tardo autunno dello stesso anno, i Pooh partecipano al Festival delle Rose con il brano Brennero '66, che però viene censurato dalla produzione (si parla del terrorismo in Alto Adige: Valerio Negrini viene costretto a riscrivere in fretta e furia un testo alternativo, che viene presentato come Le campane del silenzio) ed arriva ultimo in classifica.

L'album Per quelli come noi è pubblicato alla fine dell'anno, e presenta le reincisioni delle canzoni uscite su 45 giri eseguite con la nuova formazione più altri brani; vende oltre 15.000 copie e comprende sei cover e sei brani scritti dal duo Facchinetti-Negrini (che però, non essendo ancora iscritti alla Siae, non firmano le canzoni[3]).

Alla fine del 1967 i Pooh rimangono in quattro; Mauro Bertoli si sposa con una giovane ballerina e decide di abbandonare la carriera musicale; l'anno successivo i Pooh conoscono per la prima volta l'ebbrezza della hit parade, con il tormentone Piccola Katy (che in origine è il lato B di In silenzio) che sale fino alla quindicesima posizione.[4]

Poco dopo la pubblicazione del disco Mario Goretti se ne va, stanco dei continui spostamenti in giro per l'Italia, e torna nella sua Bologna dove apre un'azienda di amplificatori: lo sostituisce il giovane chitarrista bolognese Dodi Battaglia, neanche diciassettenne, notato dai Pooh durante una festa bolognese in cui si esibiva con un virtuoso assolo elettrico di Jimi Hendrix. Membro dei Meteors (che sono stati anche il complesso di accompagnamento di Gianni Morandi), in "segreto" stava diventando protagonista dell'inimitabile crescita del complesso.

Dopo alcuni singoli di scarso successo, i rapporti fra i Pooh e la casa discografica si incrinano in seguito alla pubblicazione del disco Contrasto, nel giugno 1969, fatto uscire di nascosto mentre la band è in tournée. Questo LP comprende infatti provini e scarti (oltre al singolo di discreto successo In silenzio/Piccola Katy).

Il singolo Mary Ann, uscito sempre nel 1969, partecipa e arriva penultimo al Cantagiro, ed i Pooh vengono etichettati come gruppo easy per le ragazzine, fama che nonostante un prorompente impegno nel prosieguo della carriera non riusciranno mai ad allontanare del tutto: come reazione a questa critica nel 1969 esce il disco Memorie, che ottiene un ottimo consenso dalla critica ma non un effettivo riscontro dal pubblico.

I Pooh intorno al 1969: Valerio, Dody, Riccardo e RobyQuesto disco costituisce così uno dei primi "concept album" della storia della musica leggera in Italia: per la prima volta nella storia del gruppo, i testi delle canzoni si riuniscono in una trama, dalla quale si delinea una storia di vita dai toni amari e critici; proprio da questo LP dalle atmosfere rarefatte e le melodie malinconiche si iniziano a riconoscere i Pooh che verranno. Il poco riscontro commerciale del disco, unito alla tensione creatasi per la vicenda di Contrasto, spingono il gruppo a non rinnovare il contratto con la Vedette e a cambiare casa discografica.


==Partecipazioni televisive==
==Partecipazioni televisive==

Versione delle 18:24, 31 mag 2009

Template:Inascoltabile

Il gruppo al completo.
« Bye bye, piccolo Kenny, bye bye bye »
(Pooh)
« Sono stato plagiato! Ma non hanno il mio stile ciccio paccioccoso... »
(Winnie)
« A volte temo che dio non esista, basta pensare che dei Beatles ne sono morti due mentre dei Pooh ancora nessuno »
(Giovanni Paolo II)
« Puh! »
( Chiunque su Pooh)
« Voglio toccare il tuo branzino »
(Pooh)

Una sera del 1701 a casa d'amici entrò in bocca a uno un moscerino e quindi lui, schifato, lo sputò e disse: Pooh!. Da lì si dice Pooh di qualcosa che faccia ribrezzo.

Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Pooh.


Carriera

I Pooh nascono nel 1966 a Bologna, ad opera del batterista Valerio Negrini di un giovane chitarrista di estrazione orchestrale, Mauro Bertoli e del cantante Vittorio Costa; la prima formazione prende il nome di Jaguars, e nel gennaio 1966 ottiene un contratto con la Vedette, la casa discografica di Armando Sciascia che, avendo perso proprio in quel periodo l'Equipe 84, sta cercando un nuovo gruppo beat.

Poiché però esiste un gruppo romano con lo stesso nome, i Jaguars che hanno già inciso un 45 giri per la CDB, si deve trovare una nuova denominazione, e quella che viene scelta (su suggerimento di Aliki, segretaria di Sciascia) è ispirata a Winnie-the-Pooh, il famoso orsacchiotto della letteratura per l'infanzia. In precedenza, era stato prodotto un 45 giri con la denominazione di The Clockwork Oranges, contenente due canzoni cantate in inglese, Ready steady e After tonight (che sono le traduzioni di Prima di cominciare e Notte senza fine, canzoni dell'Equipe 84[1]). I brani, tuttavia, non appartengono alla discografia del complesso.

Del nucleo originario della band fanno parte anche il bassista Gilberto Faggioli, il chitarrista Mario Goretti ed un tastierista inglese di dieci anni più vecchio, Bob Gillot.

Nel febbraio del 1966 la band pubblica il primo 45 giri: Vieni fuori (Keep on Running), cover di un brano dello Spencer Davis Group; iniziano poi le registrazioni per un album, che vengono però interrotte (alcune di queste canzoni, come I cinque orsacchiotti[2] o Vulcano spento, verranno incluse nell'album Buonanotte Penny realizzato dalla Vedette nel 1990) a causa della prima delle sostituzioni che, in breve tempo, si hanno in seno al gruppo: il tastierista Bob Gillot viene cacciato dalla band dopo varie incomprensioni e sostituito da un giovane organista bergamasco, Roby Facchinetti, musicista di un certo carisma, cresciuto con la fisarmonica e le composizioni più classiche e virtuose al pianoforte.

I Pooh partecipano al programma televisivo Settevoci, nel quale presentano il brano Quello che non sai, cover di Rag doll dei Four Seasons, pubblicato come lato B di Bikini Beat, che viene commissionato alla band come jingle pubblicitario da parte di una importante marca di rossetti.

Riccardo Fogli entra a far parte della band nell'estate del 1966, sostituendo Gilberto Faggioli, che secondo alcuni giornalisti sarebbe stato "cacciato" dalla band. L'incontro fra l'ex cantante degli Slenders, un gruppo rock di Piombino, ed i Pooh avviene al Piper di Milano.

Nel tardo autunno dello stesso anno, i Pooh partecipano al Festival delle Rose con il brano Brennero '66, che però viene censurato dalla produzione (si parla del terrorismo in Alto Adige: Valerio Negrini viene costretto a riscrivere in fretta e furia un testo alternativo, che viene presentato come Le campane del silenzio) ed arriva ultimo in classifica.

L'album Per quelli come noi è pubblicato alla fine dell'anno, e presenta le reincisioni delle canzoni uscite su 45 giri eseguite con la nuova formazione più altri brani; vende oltre 15.000 copie e comprende sei cover e sei brani scritti dal duo Facchinetti-Negrini (che però, non essendo ancora iscritti alla Siae, non firmano le canzoni[3]).

Alla fine del 1967 i Pooh rimangono in quattro; Mauro Bertoli si sposa con una giovane ballerina e decide di abbandonare la carriera musicale; l'anno successivo i Pooh conoscono per la prima volta l'ebbrezza della hit parade, con il tormentone Piccola Katy (che in origine è il lato B di In silenzio) che sale fino alla quindicesima posizione.[4]

Poco dopo la pubblicazione del disco Mario Goretti se ne va, stanco dei continui spostamenti in giro per l'Italia, e torna nella sua Bologna dove apre un'azienda di amplificatori: lo sostituisce il giovane chitarrista bolognese Dodi Battaglia, neanche diciassettenne, notato dai Pooh durante una festa bolognese in cui si esibiva con un virtuoso assolo elettrico di Jimi Hendrix. Membro dei Meteors (che sono stati anche il complesso di accompagnamento di Gianni Morandi), in "segreto" stava diventando protagonista dell'inimitabile crescita del complesso.

Dopo alcuni singoli di scarso successo, i rapporti fra i Pooh e la casa discografica si incrinano in seguito alla pubblicazione del disco Contrasto, nel giugno 1969, fatto uscire di nascosto mentre la band è in tournée. Questo LP comprende infatti provini e scarti (oltre al singolo di discreto successo In silenzio/Piccola Katy).

Il singolo Mary Ann, uscito sempre nel 1969, partecipa e arriva penultimo al Cantagiro, ed i Pooh vengono etichettati come gruppo easy per le ragazzine, fama che nonostante un prorompente impegno nel prosieguo della carriera non riusciranno mai ad allontanare del tutto: come reazione a questa critica nel 1969 esce il disco Memorie, che ottiene un ottimo consenso dalla critica ma non un effettivo riscontro dal pubblico.

I Pooh intorno al 1969: Valerio, Dody, Riccardo e RobyQuesto disco costituisce così uno dei primi "concept album" della storia della musica leggera in Italia: per la prima volta nella storia del gruppo, i testi delle canzoni si riuniscono in una trama, dalla quale si delinea una storia di vita dai toni amari e critici; proprio da questo LP dalle atmosfere rarefatte e le melodie malinconiche si iniziano a riconoscere i Pooh che verranno. Il poco riscontro commerciale del disco, unito alla tensione creatasi per la vicenda di Contrasto, spingono il gruppo a non rinnovare il contratto con la Vedette e a cambiare casa discografica.

Partecipazioni televisive

  • Famose le numerose presenze alla trasmissione TELETHON, in cui venivano gettati giù da un treno in corsa alla velocità di 200 hm/h... ma sopravvissero anche questo!

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