Planescape torment: differenze tra le versioni

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'''Planescape: Torment''' è forse il più malvagio, crudele, viscido, sozzo, lurido tentativo di propaganda emo della storia. Spacciato nel lontano 1999 come gioco di ruolo, in realtà esso ha portato migliaia di giocatori sulla via della rovina e della disperazione (avevo una ragazza prima di giocarci!). E' stato sottoposto alla damnatio memoriae con l'accusa di crimini contro l'umanità: infatti, persino la prestigiosa Nonciclopedia, che, come è noto, contiene tutto lo scibile umano e disumano, era ignara dell'esistenza di quest'arma di distruzione di massa.
 
Lo scopo del gioco, come ogni buon gioco di ruolo che si rispetti, è sconfiggere l'odiato nemico di turno, benché quelli della Black Isle, oramai sommersi di minacce di morte, e teste di cavallo nel letto, amorevolemente inviate dai giocatori stanchi del solito Baldur's Gate, o Icewind Dale, hanno camuffato il tutto con una ricerca della propria identità perduta.
Il videogioco

Versione delle 02:51, 9 ago 2010

« Cosa può cambiare la natura di un uomo? »
(Qualsiasi cosa sul protagonista. Te lo chiederanno persino i muri. Non sto scherzando.)
« Nordom: "Attenzione: Morte. Ho una domanda. Hai un fine ultimo? Uno scopo?"

Morte: "Annah è ancora vestita?"

Nordom: "Affermativo."

Morte: "Allora la risposta è: SI!" »
(Morte su destino e filosofia.)
« Sai, se potessi cliccarti, tu non avresti un attimo di pace! »
(Morte su giocatore fastidioso e per niente divertente)
« ... »
(Il Re Silente sul senso della vita.)

Planescape: Torment è forse il più malvagio, crudele, viscido, sozzo, lurido tentativo di propaganda emo della storia. Spacciato nel lontano 1999 come gioco di ruolo, in realtà esso ha portato migliaia di giocatori sulla via della rovina e della disperazione (avevo una ragazza prima di giocarci!). E' stato sottoposto alla damnatio memoriae con l'accusa di crimini contro l'umanità: infatti, persino la prestigiosa Nonciclopedia, che, come è noto, contiene tutto lo scibile umano e disumano, era ignara dell'esistenza di quest'arma di distruzione di massa.

Lo scopo del gioco, come ogni buon gioco di ruolo che si rispetti, è sconfiggere l'odiato nemico di turno, benché quelli della Black Isle, oramai sommersi di minacce di morte, e teste di cavallo nel letto, amorevolemente inviate dai giocatori stanchi del solito Baldur's Gate, o Icewind Dale, hanno camuffato il tutto con una ricerca della propria identità perduta.