Pietro Franza

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia liberatoria.
Versione del 27 ago 2008 alle 16:00 di 79.40.180.18 (rosica) (Pietro Franza)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Formattazione


« Pietro Franza è ancora vivo, maledizione. »
(Nietzche, su Pietro Franza)


Pietro Franza è un imprenditore messinese, proprietario di taverne e barche da pesca da asporto, noto per essere il distruttore del calcio messinese e l' importatore di una politica spiccatamente locale, fondata sul disinvestimento e l' assenza di motivazione. Causa la rigida infanzia, tuttora è alle dipendenze di sua madre, Olga Franza, che ancora si occupa della sua paghetta, mantenimento dei suoi figli e tutto il resto.

F.C. Messina

A causa di un esperimento genetico andato a buon fine pietro franza fa parte del centinaio di uomini del mondo che disprezza il calcio e i suoi tifosi e si dedica esculsivamente alle bocce, al softball e al tiro con l ' arco, quest'ultima attività rigorosamente di nascosto, perchè pare che nel 2005 sia stato sgridato da sua madre ed abbia pianto per due giorni di fila. La stessa passione avversa al calcio fa parte anche di suo fratello, Vincenzo Franza, un fannullone che sin dagli albori della sua vita si dedica al motocross partecipando ad importanti campionati a livello locali. Voci ancora non confermate narrano che la madre, rassegnata alla sua completa voglia di trovare un'occupazione, lo stia per togliere dallo stato di famiglia.

Pietro Franza, sempre corroborato, supervisionato e maneggiato dalla madre, in seguito a un esperienza mistica del 2001 si ritiene il predestinato alla distruzione del calcio messinese, tornato alla ribalta dopo tanti anni di anonimato e che potrebbe così distruggere la sua posizione ed oscurare nei giornali il suo talento come giocatore di bocce. Nel 2002 rileva la società messinese nascondedo i suoi infausti programmi di distruzione e scatenando invece un entusiasmo non indifferente. Allestisce la prima squadra da retrocessione, con una squadra che subisce una media di 3 gol a partita ma contro tutti i programmi si salva, grazie anche all' apporto della retrocessione del calcio catanese. Pietro Franza è scosso, distrutto, inizierà qui la sua spirale terribile che lo porterà ad una tirchieria spietata che sconvolgerà la sua vita, incapace di comprarsi un caffè, sostenere i suoi bambini, chiedere una paghetta sempre più altra alla madre che da sola non è più in grado di portare avanti la famiglia.

Ma il brutto deve ancora arrivare: nel 2003/2004 Franza allestisce la seconda squadra da retrocessione che, dopo un inizio promettente all' ultimo posto risale a poco a poco fino al quarto posto, che permette l' accesso al calcio che conta. Pietro, sconvolto dalla difficoltà del suo progetto che va all' opposto del suo compito da predestinato, entra nel tunnel dei debiti, non paga più l' affitto, invita i suoi bambini a lavorare ed esaspera la madre a disinteressarsi di suo fratello, che inizia a dedicarsi al gioco d' azzardo in un importante camper di un campo nomadi.

Pietro Franza però ha un ultimo asso nella manica:allestire, in serie A, una squadra ancor più scarsa della precedente. Inspiegabilmente la squadra si aggiudica il settimo posto finale, è il momento più basso del suo operato di predestinato, si sente un fallito. Decide di correre alla maniere forti.

Sembra riuscirci. Nell'estate 2005 la Figc non iscrive il Messina al campionato di calcio di Serie A 2005-2006. Ciò che era stato negato dalla giustizia sportiva, l'ammissione al campionato di Serie A, è ottenuto a seguito della decisione del T.A.R. del Lazio. Famoso è il suo sciopero della fame durato 20 giorni di fronte al tribunale, per protestare contro la giustizia che riammette il messina al calcio che conta. Ma pierino ormai ha quel pizzico di esperienza che gli serve per capire che genere di squadra può realizzare i suoi piani malvagi: crea una squadra di ubriachi ed incapaci per la stagione 2005/2006. Il messina è terzultimo: è retrocesso in serie B. Famosa è la festa ala fine dell' ultima partita " la sagra dei sapori etnei " a cui nessuno prende parte, a parte lui e suo fratello.

In seguito all' apporto di Luciano Moggi, il messina è riammesso in serie A. Pierino diventa anoressico, a nulla valgono le sue proteste e i tentativi per dimostare l' innocenza della Juventus.