Paranoia: differenze tra le versioni
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[[File:Uomo sotto accusa.jpg|right|thumb|250px|Tizio accusato di essere paranoico.]] |
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Mi hanno dimenticata qui dentro, sono anni che non vedo più nessuno. Mangio qualsiasi cosa si muova e succhio l’acqua dal buco che ho fatto nel tubo. Non riesco più ad alzarmi dal letto, e fissare quel corridoio buio mi terrorizza. Mi basterebbe alzarmi, e raggiungere quella tenebra. Forse hanno lasciato le porte aperte, forse basterebbe percorrere il corridoio per trovare l’uscita. Non c’è nessuno, più nessuno è venuto qua, e forse se ne sono davvero andati tutti. Basta che attraversi il corridoio, ma la cosa più spaventosa che mi hanno lasciato è quell’apertura nera, e non avrò mai il coraggio di entrarci. Marcirò in questa stanza fissando gli angoli delle pareti, se non vinco la paura del corridoio, ma è ciò che potrebbe esserci dentro, dietro le sue porte che mi fa lentamente morire nel letto. Demoni orribili popolano i miei incubi, segreti innominabili escono dai muri, le paure salgono dalle voragini della terra, e non posso fare un passo di più in quest’inferno senza che mi senta mancare, che mi senta precipitare oltre l’orlo dell’abisso, in quel vuoto orrendo che è diventata la mia tomba. Ma la paura di morire m’impedisce di sfuggire col suicidio il terrore della morte che si nasconde in quel corridoio. |
Mi hanno dimenticata qui dentro, sono anni che non vedo più nessuno. Mangio qualsiasi cosa si muova e succhio l’acqua dal buco che ho fatto nel tubo. Non riesco più ad alzarmi dal letto, e fissare quel corridoio buio mi terrorizza. Mi basterebbe alzarmi, e raggiungere quella tenebra. Forse hanno lasciato le porte aperte, forse basterebbe percorrere il corridoio per trovare l’uscita. Non c’è nessuno, più nessuno è venuto qua, e forse se ne sono davvero andati tutti. Basta che attraversi il corridoio, ma la cosa più spaventosa che mi hanno lasciato è quell’apertura nera, e non avrò mai il [[coraggio]] di entrarci. Marcirò in questa stanza fissando gli angoli delle pareti, se non vinco la paura del corridoio, ma è ciò che potrebbe esserci dentro, dietro le sue porte che mi fa lentamente morire nel letto. Demoni orribili popolano i miei incubi, segreti innominabili escono dai muri, le paure salgono dalle voragini della terra, e non posso fare un passo di più in quest’inferno senza che mi senta mancare, che mi senta precipitare oltre l’orlo dell’abisso, in quel vuoto orrendo che è diventata la mia tomba. Ma la paura di morire m’impedisce di sfuggire col suicidio il terrore della morte che si nasconde in quel corridoio. |
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''Lirica di '''Roberta Giusto''', paranoica all'ultimo stadio.'' |
''Lirica di '''Roberta Giusto''', paranoica all'ultimo stadio.'' |