Palla prigioniera (conosciuta anche come palla avvelenata, palla combattente, palla bollata, palla battaglia, palla schivata, palla guerra, palla assassina, palla bastarda, palla kamikaze, palla garrottata, palla palla o palla mortale) è un'arma di distruzione di massa riconvertita in gioco per ragazzi, nonché un'ottima soluzione all'impellente problema del sovraffollamento delle aule scolastiche.

Patches O'Houlihan, il più grande giocatore di palla avvelenata che sia mai stato rinchiuso in un carcere psichiatrico.
« Preparate la colazione e mangiate tanto perché stasera ceneremo nell'Ade! »
(Capitano ai suoi giocatori prima di una partita di palla prigioniera)
« Regola N°1: Mirare al giocatore che si è chinato per allacciarsi le scarpe. »
(Dal Manuale del perfetto giocatore di palla prigioniera)

Storia

Il gioco della palla prigioniera nacque a metà degli anni '30 nel cortile del liceo sociopedagogico O. Von Bismarck di Francoforte sul Meno. La prima versione del gioco, inventato dai bulli della scuola, non prevedeva l'utilizzo della palla, bensì di grossi sassi frastagliati da lanciare all'indirizzo dei secchioni.
Scoperta e apprezzata dal professore di ginnastica Joseph Goebbels, che ne intuì i risvolti educativi, la palla prigioniera venne inserita nel programma scolastico tedesco e, nel 1940, nella lista delle discipline olimpiche.
Nel 1964 i sassi frastagliati furono finalmente sostituiti con le meno pericolose palle mediche da venticinque chili.

Il gioco

L'obiettivo

Come in tutti i giochi didattici volti alla formazione dei giovani virgulti lo scopo è il completo annientamento fisico e psicologico dell'avversario.

 
Una partita di palla prigioniera del campionato somalo.

Le regole

Le regole sono semplici: le vittime si dividono in due squadre e si dispongono ai lati opposti del campo di gioco, che può essere un cortile, una palestra o la corsia di sorpasso della A3. A ogni squadra vengono consegnati uno o più palloni, che devono essere scagliati con forza contro gli avversari (o sarebbe meglio dire "nemici"), specie quelli inermi o troppo lenti.
Se un giocatore viene colpito e la palla cade a terra, quel giocatore viene eliminato. Non solo dal gioco, ma anche dall'arbitro, che lo trascina fuori dal campo e lo fredda con un colpo di Glock alla nuca.
Se un giocatore afferra al volo la palla lanciata da un avversario, a essere "eliminato" è il lanciatore.

Alla fine vince la squadra che ha eliminato tutti gli avversari, oppure, se si stabilisce un tempo massimo di gioco, la squadra che presenta più ferite lacero-contuse.

I bonus

Nel corso della partita possono essere assegnati diversi bonus:

  • Colpire un avversario caduto a terra: + 5 punti
  • Colpire una bambina: + 10 punti
  • Colpire un ciccione: + 20 punti
  • Colpire in bocca un bambino con l'apparecchio: + 30 punti
  • Colpire un bambino nelle palle: + 50 punti
  • Colpire un ciccione nelle palle: + 100 punti

È inoltre espressamente vietato piangere, arrendersi, invocare pietà e tentare la fuga. Questi comportamenti sono puniti con la squalifica, la perdita di tutti i punti e l'eliminazione del giocatore scorretto e di altri dieci per rappresaglia.

Varianti

Nella palla prigioniera giapponese non c'è l'arbitro e la squadra perdente compie il seppuku a fine partita.

Voci correlate