Nonsource:Omaggi poetici a Silvio Berlusconi: differenze tra le versioni
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{{css|Silvio Berlusconi}}{{sottotitolo|Da Silviopedia, l'enciclopedia senza l'ICI sulla prima casa}}'''[[Silvio Berlusconi]]''' è fonte inesauribile di ispirazione del genio poetico italico (ed anche internazionale). Per brevità ripotiamo qui solo alcune delle infinite opere che Gli sono state dedicate. |
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sticazzi |
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[[Immagine:Berlusconi-annunciazio.jpg|right|thumb|200px|Ecco come è stata festeggiata la caduta del suo governo.]] |
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== Alessandro Manzoni-15 Maggio == |
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<poem>Ei fu. Signore ignobile, |
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dato il mortal arrivo, |
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stette la maggioranza immemore |
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orba di tanto cospiro, |
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così percossa, attonita |
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l'Italia al Ponzio sta |
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muta pensando all'ultima |
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ora dell'uom banale; |
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né sa quando una simile |
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ombra di man mortale |
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la sua povera terra |
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a derubar verrà. |
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Ricco di servio encomio |
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e di codardo oltraggio |
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l'Italia si commosse (per la felicità) |
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al cader di tanto raggio |
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Lui folgorante in solio |
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svuotò le (nostre) tasche e tacque |
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con la sua cricca assidua |
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cadde, risorse e giacque (magari! ma non ci sono speranze: come tutti i politici italiani è un Highlander.) |
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due anni nella polvere |
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quattordici sul cazzo. |
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Dalle alpi a Lampedusa |
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dal Piemonte alla Sicilia |
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Quel nano si arricchì |
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e rese la fam diffusa. |
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Fu vera gloria? |
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Ai poveri (sempre noi) l'ardua sentenza. |
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Noi chiniam la fronte |
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al massimo imbroglione |
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e diffondiam senza villania |
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la verità su nonciclopedia. |
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</poem> |
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[[Immagine:Transformers.jpg|right|thumb|200px|Berlusconi che cerca di raccattare voti tra i Transformers, che prima votavano Luxuria.]] |
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[[Immagine:Mussolini_berlusconi.jpg|right|thumb|175px|Sfogliando il dizionario, sotto la voce "Somiglianza inquietante", ci si può imbattere in questa immagine.]] |
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== Preghiera Cattolico-forzista == |
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<poem>Silvio, nostro esempio di folkore |
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rimetti a me ogni tuo dolore |
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fisico e finanziario |
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come fai tu, con leggi Sante |
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nel tuo interesse assai conflittuario.</poem> |
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== Canto popolare fiorentino == |
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<poem>Se più di Silvio ardisci, |
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se più di Lui voi fare |
|||
allora rinsavisci! |
|||
Puoi più di Lui cacare? |
|||
E più di lui querele |
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esporre ai magistrati? |
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Più lifting, più trapianti? |
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più di lui dir cazzate? |
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e Mediaset imporre |
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agli itali inculati? |
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Più lagrimar, più eterni pianti? |
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Meno alto, in dignità e statura; |
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più esile fece la costituzione |
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la sua e quella del [[Italia|Bel Paese]]. |
|||
Torse il sorriso in eterna bruttura, |
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nemici tutti mise in prigione |
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pur Santiligheri a punirlo s'arrese.</poem> |
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== Preghiera == |
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[[Immagine:Santo silvio preghiera.jpg|right|thumb|150px|Santino di Silvio stampato in occasione dell'ultimo raduno di Forza Italia]]<poem>Padre nostro che sei ad Arcore |
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sia santificato il tuo nome; |
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venga il tuo regime, sia fatta la tua volontà, |
|||
come a nord così a sud; |
|||
dacci oggi le nostre pene quotidiane; |
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metti a noi i nostri debiti, |
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come noi li mettiamo ai nostri debitori, |
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e non ci indurre in tentazione, |
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ma liberaci dai comunisti |
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Amen</poem> |
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[[Immagine:Berlusbufala.jpg|thumb|right|Silvione si rimangia una delle sue bufale.]] |
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== Inno a Berlusconi == |
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<poem>L'Onorevole Berlusconi può definirsi un por- |
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tento di abilità, oltre che un uomo politi- |
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co di prim'ordine. Meriterebbe di essere de- |
|||
cantato con rime sacre come ad altri è già |
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capitato. Meriterebbe un monumento di ster- |
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minata mole, che delle sue gesta desse l'e- |
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co indistruttibile nei secoli, così che il fe- |
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lice amato nome di questo celebre legisla- |
|||
tore giungesse ai nostri lontani nipoti. Scor- |
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giamo in lui l'uomo saggio, perciò sor- |
|||
reggiamo con tutte le nostre forze nel mu- |
|||
tevole clamore delle folle, levando un plau- |
|||
so a lui e al suo partito.</poem> |
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<small>NB Se sei pigro puoi leggere una riga sì e una no.</small> |
|||
== A Silvio == |
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<poem>Silvio, rimembri ancora |
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quel tempo della tua vita mortale |
|||
quando beltà splendea |
|||
nei capelli tuoi caduchi e fuggitivi, |
|||
e tu, lieto e pensoso, il limitare |
|||
di Palazzo Chigi salivi? |
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Sonavan gli studi |
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televisivi, e le Camere del Parlamento, |
|||
al tuo perpetuo discorso, |
|||
allor che all'opre politiche intento |
|||
sedevi, assai contento |
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di quel vago avvenir che in mente avevi. |
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Era il marzo ododroso: e tu solevi |
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così menare il giorno. |
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Io gli studi leggiadri |
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talor lasciando e le sudate carte |
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ove il tempo mio primo |
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e di me si spendea la miglior parte, |
|||
d'in televisione del paterno ostello |
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porgea gli orecchi al suono della tua voce, |
|||
e alla pelata lucente |
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coperta di nuovi capelli. |
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Mirava Emilio Fede, |
|||
Bruno Vespa e Floris, |
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e quindi Giuliano Ferrara, e quindi Feltri. |
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Lingua mortal non dice |
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quanto c'io rideva. |
|||
Che pensieri idioti, |
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che speranze, che falsità, o Silvio mio! |
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Quale allor ti apparia |
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la politica italiana e l'economia! |
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Quando sovviemmi di cotanta idiozia, |
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una risata mi preme |
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divertito e sconsolato, |
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e tornami a doler mia sventura. |
|||
O Silvio, O Silvio, |
|||
perché non rendi poi |
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quel che prometti allor? perché di tanto |
|||
inganni gli elettori tuoi? |
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Tu dopo che l'erbe inaridì il verno |
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dalla Sinistra unita combattuto e vinto, |
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perdevi, o pelato. E non governavi |
|||
l'Italia negli anni tuoi; |
|||
non ti molcea il core |
|||
la dolce lode or delle trapiantate chiome, |
|||
or delle rughe tirate e spianate; |
|||
né teco gli alleati ai dì festivi |
|||
ragionavan di governo. |
|||
Anche peria fra poco |
|||
la speranza tua grande: agli anni miei |
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anche negarono i fati |
|||
il tuo governo. Ahi come, |
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come passato sei, |
|||
caro pelato dell'età mia nova, |
|||
mio grande zimbello! |
|||
Questa è quell'elezione? questi |
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brogli, l'inganno la frode, gli eventi |
|||
onde cotanto parlasti invano? |
|||
Quale sorte delle destre geni? |
|||
All'apparir del vero |
|||
tu, misero, perdesti: e con proteste |
|||
dei falsi brogli e della Sinistra giusta |
|||
parlasti invano</poem> |
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== Poesiola == |
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<poem>Vorrei che si erigesse un monumento, |
|||
al cavaliere Silvio Berlusconi, |
|||
per vederlo sorridere,contento |
|||
mentre in testa gli cacano i piccioni; |
|||
ed anche i cani, fermandosi un momento, |
|||
a pisciare sui piedi al monumento; |
|||
e posta accanto, come una vetrina, |
|||
a fianco al monumeto, una latrina; |
|||
così da far cadere in confusioni, |
|||
se sia latrina oppure Berlusconi, |
|||
i passanti e i piscianti di passaggio |
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che renderebbero a Silvio questo omaggio. |
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Un monumento eretto, di basalto, |
|||
e, come cesso, biancheggiato a smalto.</poem> |
|||
== Ode all'[[sesso anale|amore]] == |
|||
<poem>Se quella notte, per divin consiglio, |
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la Donna Rosa, concependo il Silvio, |
|||
avesse dato a un uomo di Milano |
|||
invece della topa il deretano |
|||
l'avrebbe preso in culo quella sera |
|||
sol Donna Rosa e non l'Italia intera</poem> |
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[[Roberto Benigni|Anonimo Sconosciuto]] |
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[[Categoria:NonLibri]] |
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[[Categoria:Silvio Berlusconi]] |
Versione delle 19:51, 22 ago 2009
Silvio Berlusconi è fonte inesauribile di ispirazione del genio poetico italico (ed anche internazionale). Per brevità ripotiamo qui solo alcune delle infinite opere che Gli sono state dedicate.
Alessandro Manzoni-15 Maggio
Ei fu. Signore ignobile,
dato il mortal arrivo,
stette la maggioranza immemore
orba di tanto cospiro,
così percossa, attonita
l'Italia al Ponzio sta
muta pensando all'ultima
ora dell'uom banale;
né sa quando una simile
ombra di man mortale
la sua povera terra
a derubar verrà.
Ricco di servio encomio
e di codardo oltraggio
l'Italia si commosse (per la felicità)
al cader di tanto raggio
Lui folgorante in solio
svuotò le (nostre) tasche e tacque
con la sua cricca assidua
cadde, risorse e giacque (magari! ma non ci sono speranze: come tutti i politici italiani è un Highlander.)
due anni nella polvere
quattordici sul cazzo.
Dalle alpi a Lampedusa
dal Piemonte alla Sicilia
Quel nano si arricchì
e rese la fam diffusa.
Fu vera gloria?
Ai poveri (sempre noi) l'ardua sentenza.
Noi chiniam la fronte
al massimo imbroglione
e diffondiam senza villania
la verità su nonciclopedia.
Preghiera Cattolico-forzista
Silvio, nostro esempio di folkore
rimetti a me ogni tuo dolore
fisico e finanziario
come fai tu, con leggi Sante
nel tuo interesse assai conflittuario.
Canto popolare fiorentino
Se più di Silvio ardisci,
se più di Lui voi fare
allora rinsavisci!
Puoi più di Lui cacare?
E più di lui querele
esporre ai magistrati?
Più lifting, più trapianti?
più di lui dir cazzate?
e Mediaset imporre
agli itali inculati?
Più lagrimar, più eterni pianti?
Meno alto, in dignità e statura;
più esile fece la costituzione
la sua e quella del Bel Paese.
Torse il sorriso in eterna bruttura,
nemici tutti mise in prigione
pur Santiligheri a punirlo s'arrese.
Preghiera
Padre nostro che sei ad Arcore
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regime, sia fatta la tua volontà,
come a nord così a sud;
dacci oggi le nostre pene quotidiane;
metti a noi i nostri debiti,
come noi li mettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dai comunisti
Amen
Inno a Berlusconi
L'Onorevole Berlusconi può definirsi un por-
tento di abilità, oltre che un uomo politi-
co di prim'ordine. Meriterebbe di essere de-
cantato con rime sacre come ad altri è già
capitato. Meriterebbe un monumento di ster-
minata mole, che delle sue gesta desse l'e-
co indistruttibile nei secoli, così che il fe-
lice amato nome di questo celebre legisla-
tore giungesse ai nostri lontani nipoti. Scor-
giamo in lui l'uomo saggio, perciò sor-
reggiamo con tutte le nostre forze nel mu-
tevole clamore delle folle, levando un plau-
so a lui e al suo partito.
NB Se sei pigro puoi leggere una riga sì e una no.
A Silvio
Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale
quando beltà splendea
nei capelli tuoi caduchi e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare
di Palazzo Chigi salivi?
Sonavan gli studi
televisivi, e le Camere del Parlamento,
al tuo perpetuo discorso,
allor che all'opre politiche intento
sedevi, assai contento
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il marzo ododroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in televisione del paterno ostello
porgea gli orecchi al suono della tua voce,
e alla pelata lucente
coperta di nuovi capelli.
Mirava Emilio Fede,
Bruno Vespa e Floris,
e quindi Giuliano Ferrara, e quindi Feltri.
Lingua mortal non dice
quanto c'io rideva.
Che pensieri idioti,
che speranze, che falsità, o Silvio mio!
Quale allor ti apparia
la politica italiana e l'economia!
Quando sovviemmi di cotanta idiozia,
una risata mi preme
divertito e sconsolato,
e tornami a doler mia sventura.
O Silvio, O Silvio,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni gli elettori tuoi?
Tu dopo che l'erbe inaridì il verno
dalla Sinistra unita combattuto e vinto,
perdevi, o pelato. E non governavi
l'Italia negli anni tuoi;
non ti molcea il core
la dolce lode or delle trapiantate chiome,
or delle rughe tirate e spianate;
né teco gli alleati ai dì festivi
ragionavan di governo.
Anche peria fra poco
la speranza tua grande: agli anni miei
anche negarono i fati
il tuo governo. Ahi come,
come passato sei,
caro pelato dell'età mia nova,
mio grande zimbello!
Questa è quell'elezione? questi
brogli, l'inganno la frode, gli eventi
onde cotanto parlasti invano?
Quale sorte delle destre geni?
All'apparir del vero
tu, misero, perdesti: e con proteste
dei falsi brogli e della Sinistra giusta
parlasti invano
Poesiola
Vorrei che si erigesse un monumento,
al cavaliere Silvio Berlusconi,
per vederlo sorridere,contento
mentre in testa gli cacano i piccioni;
ed anche i cani, fermandosi un momento,
a pisciare sui piedi al monumento;
e posta accanto, come una vetrina,
a fianco al monumeto, una latrina;
così da far cadere in confusioni,
se sia latrina oppure Berlusconi,
i passanti e i piscianti di passaggio
che renderebbero a Silvio questo omaggio.
Un monumento eretto, di basalto,
e, come cesso, biancheggiato a smalto.
Ode all'amore
Se quella notte, per divin consiglio,
la Donna Rosa, concependo il Silvio,
avesse dato a un uomo di Milano
invece della topa il deretano
l'avrebbe preso in culo quella sera
sol Donna Rosa e non l'Italia intera