Nonsource:Divina Commedia: differenze tra le versioni
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{{Citazione|<poem>“E Satana, torcendosi le coglie / ai dèmoni atterriti: "Voi, canaglie! / che ammetteste all'Inferno sta' munnezza! / Ma chi me l'ha mandata sta schifezza?" ”</poem>|Dante Alighieri|Dante|Inferno - |
{{Citazione|<poem>“E Satana, torcendosi le coglie / ai dèmoni atterriti: "Voi, canaglie! / che ammetteste all'Inferno sta' munnezza! / Ma chi me l'ha mandata sta schifezza?" ”</poem>|Dante Alighieri|Dante|Inferno - Canto 151 -su Bondi|}} |
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- Dante Inferno, Canto 151 - su Sandro Bondi |
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Versione delle 00:07, 30 set 2007
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai nel culo una matita,
meschino surrogar di me meschino,
che nel cul desiava un cazzo equino
l'oscuro Regno onde sempre risuona
la musica infernal che non perdona,
che non ha tregua, che non tiene stallo,
di Mariottide e del drudo Billy Ballo
“E Satana, torcendosi le coglie / ai dèmoni atterriti: "Voi, canaglie! / che ammetteste all'Inferno sta' munnezza! / Ma chi me l'ha mandata sta schifezza?" ”
Giunto che fui del Paradiso al centro
nei cessi trovai scritto "Fate dentro"
e assiso al vaso, torcendosi i coglioni,
iroso bestemmiava il gran Mosconi
L'angelico certame tutto in coro
cantava laudi a Dio cinto d'alloro
e condotta da Arcangelo Gabriele
cantava a Lui "A uallera e' zi Rafele"
E Satana, torcendosi le coglie
ai dèmoni atterriti: "Voi, canaglie!
che ammetteste all'Inferno sta' munnezza!
Ma chi me l'ha mandata sta schifezza?"