Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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[[File:Cervantes in mutande.jpg|thumb|250px|Quando si dice la dura vita degli uomini di lettere...]]
[[File:Miguel de Cervantes con palco di cervo.jpg|thumb|280px|Miguel de Cervantes.]]
{{Cit2|Puppami la fava, [[William Shakespeare|Shakespeare]]!|Un euforico Cervantes dopo aver finito la stesura del Don Chisciotte}}
{{Cit2|Puppami la fava, [[William Shakespeare|Shakespeare]]!|Un euforico Cervantes dopo aver finito la stesura del Don Chisciotte}}


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== Infanzia ==
== Infanzia ==


Miguel de Cervantes nacque ad Alcalà de Henares. I genitori erano entrambi minatori, e gestivano una piccola miniera per la verità poco fruttuosa: una famiglia di modesta estrazione, insomma.<br />Quando Miguelito aveva appena cinque anni successe una disgrazia: la miniera crollò e seppellì sotto le macerie suo padre e un trans che inspiegabilmente si trovavano lì dentro assieme. Miguel reagì al dolore rifugiandosi nella letteratura: appartengono a questo periodo le composizioni poetiche ''Ode al transessuale platinato affogato nella rena'' e ''Miniera di merda''.<br />[[File:Miguel de Cervantes con palco di cervo.jpg|thumb|300px|Miguel de Cervantes.]]La madre invece fece spallucce, raccattò i pochi averi e assieme al figlio si spostò da una città all'altra con la sua bancarella di sassi dipinti con le facce dei divi di [[Hollywood]]: un'attività che stenterebbe oggi, figuriamoci allora che Hollywood manco esisteva.
Miguel de Cervantes nacque ad Alcalà de Henares. I genitori erano entrambi minatori, e gestivano una piccola miniera per la verità poco fruttuosa: una famiglia di modesta estrazione, insomma.<br />Quando Miguelito aveva appena cinque anni successe una disgrazia: la miniera crollò e seppellì sotto le macerie suo padre e un trans che inspiegabilmente si trovavano lì dentro assieme. Miguel reagì al dolore rifugiandosi nella letteratura: appartengono a questo periodo le composizioni poetiche ''Ode al transessuale platinato affogato nella rena'' e ''Miniera di merda''.<br />[[File:Cervantes in mutande.jpg|thumb|250px|Quando si dice la dura vita degli uomini di lettere...]]La madre invece fece spallucce, raccattò i pochi averi e assieme al figlio si spostò da una città all'altra con la sua bancarella di sassi dipinti con le facce dei divi di [[Hollywood]]: un'attività che stenterebbe oggi, figuriamoci allora che Hollywood manco esisteva.


Dopo un disperato vagabondaggio tra Valladolid, Cordova e Salamanca, la famiglia prese alloggio in un [[motel]]. Alla vedova Cervantes non restava che una soluzione: piazzare gli organi del proprio figlio al mercato nero. Si tratta di una decisione straziante ma quasi accettabile, se solo la donna si fosse limitata a prendere organi di secondaria importanza, tipo le adenoidi o le tonsille.<br />Quella stessa notte Miguel, con una ferita al fianco e un rene di meno, fu visto scappare dalla stanza dell'hotel in preda al panico. La scena del bambino sanguinante e arrancante (con un rene di meno non si può fare molto moto) e della donna che lo inseguiva con un coltello da cucina in mano intimandogli di restituirle i suoi organi restò fortemente impressa nell'immaginario collettivo dei cittadini, tanto che la leggenda dell'''Urlatore di Salamanca'' è ancor oggi fonte di discussione tra gli avvinazzati frequentatori di bar della città.
Dopo un disperato vagabondaggio tra Valladolid, Cordova e Salamanca, la famiglia prese alloggio in un [[motel]]. Alla vedova Cervantes non restava che una soluzione: piazzare gli organi del proprio figlio al mercato nero. Si tratta di una decisione straziante ma quasi accettabile, se solo la donna si fosse limitata a prendere organi di secondaria importanza, tipo le adenoidi o le tonsille.<br />Quella stessa notte Miguel, con una ferita al fianco e un rene di meno, fu visto scappare dalla stanza dell'hotel in preda al panico. La scena del bambino sanguinante e arrancante (con un rene di meno non si può fare molto moto) e della donna che lo inseguiva con un coltello da cucina in mano intimandogli di restituirle i suoi organi restò fortemente impressa nell'immaginario collettivo dei cittadini, tanto che la leggenda dell'''Urlatore di Salamanca'' è ancor oggi fonte di discussione tra gli avvinazzati frequentatori di bar della città.