Mario Rigoni Stern: differenze tra le versioni

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Il libro si rivela però un insperato successo editoriale, milioni e milioni di boccaloni pagano oro per leggersi quelle che Mario spaccia per drammatici e reali episodi della ritirata di Russia e che invece non sono altro che [[Voyager|panzane inventate di sana pianta]].<br/>Checché se ne dica, Mario Rigoni Stern non è uno stupido. Di lui si può dire che è allergico al sapone, ma non che non sappia far funzionare la materia grigia: ben presto capisce che il genere letterario da lui inventato, e ribattezzato dai critici '''finto neorealismo bacchettone''', è una formula che vende parecchio, perciò il buon Mario nei suoi libri successivi non tarda a entrare nella parte del vecchio saggio custode dei sani valori montanari e a lanciarsi in aspre critiche al [[Capitalismo|dilagante consumismo]], all'[[Effetto serra|effetto serra]] e alle bustine di [[zucchero]] sigillate che hanno ormai soppiantato in tutti i [[bar]] la classica e più umana zuccheriera comune.
 
<choose></choose>== Opere ==
[[File:Mario Rigoni Stern bastone.jpg|280px|thumb|"''Questo bastone è mio! MIO, capito? MIO!""<br/>Eh sì, la generosità dei montanari è proverbiale...]]
L'opera narrativa di Mario Rigoni Stern è caratterizzata {{s|da un'acuta forma di monomania}} dall'estrema varietà di temi e argomenti trattati.<br/>Nei suoi libri infatti il barbuto scrittore parla di [[montagna]], [[natura]] e [[guerra]], ma anche di montagna, [[animali]], natura, tradizioni, montagna, animali, guerra, guerra, tradizioni e addirittura di montagna. Le sue opere più celebri sono:
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*''Le stagioni di [[Aldo, Giovanni e Giacomo]]''
*''Uomini, funghi e formaggio''
*''Chi ha finito la bottiglia di crintoclinto? Confessioni di un beone''
*''Racconti di guerra''
*''Racconti di montagna''
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