Maneggio

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Un cavallo che si gode il maneggio.

Maneggio deriva dal latino manus, mano, e tutt'oggi non s'è ancora capito cazzo c'entri con i cavalli. I cavalli hanno zampe, non mani, dunque al massimo si dovrebbe dire zampeggio. A bene vedere, però, i cavalli al posto delle mani hanno zoccoli, e quindi sarebbe da dire, più precisamente, zoccoleggio.
Nel maneggio i cavalli sono ricoverati nelle cabine che una volta non avevano porte, ma poi, siccome alcune fantine troppo affezionate ne approfittavano per passare con loro del tempo extra', si fu costretti a mettere sotto chiave i poveri animali che, dopo questi maneggi, perdevano sempre le corse e dimagrivano.

Uno di questi cavalli, traviato prima che si potesse correre ai ripari, fuggì dal maneggio e si mise a recitare film pornografici col nome di Sylvester Stallone.

Altri significati del termine

Il maneggio è anche inteso come attività vicariantinio, infatti, gli sarà possibilee, cioè sostitutiva. Esso inizia sempre con la soppesata: si tratta di stabilire manualmente dimensione e peso dell'oggetto e, in questo, maneggiatori e maneggiatrici sono molto abili. Questa operazione serve a determinare sia la velocità di esecuzione (il moto alternato in un secondo), sia la forza (in Newton) da imprimere al maneggio. Un maneggio troppo energico porta a scappellature molto dolorose, perciò, per precauzione, il maneggiato è sempre a capo scoperto.

Apprendistato di maneggio.

Coloro che aspirano a diventare bravi maneggiatori sono costretti a fare lunghi tirocinii. Spesso questi esercizi si svolgono in locali particolari dove vengono proiettati film particolari. E nel buio della sala l'aspirante maneggiatore deve cercare qualcuno che lo aiuti ad esercitarsi. Come ben si capisce, si tratta di un esercizio difficile, eseguito al buio ed in una posizione che porta molta stanchezza al braccio. Ed è, appunto, per diminuire la fatica del braccio che l'aspirante maneggiatore sviluppa tecniche che ausiliarie che ne fanno un vero specialista, come la strizione dell'oggetto maneggiato, la pollicizzazione apicale (alla punta), la vibrazione cosiddetta "a cambio di automobile" , il movimento rotatorio della mano sia destrorso che sinistrorso. Solo dopo questo lungo tirocinio gli sarà possibile passare dagli umani ai cavalli.

Il maneggio equino è particolarmente difficile; esso di solito é preceduto dalla "manipolazione", una tecnica particolare che serve a dare "maneggiabilità" e consistenza maggiore alla parte da trattare. Quest'ultima richiede che il braccio lavori alla sua massima estensione data la lunghezza dell'oggetto da maneggiare. Inoltre non sempre i cavalli gradiscono il maneggio e, comunque, scalciano al momento finale del trattamento. Spesso le dimensioni dell'oggetto obbligano il maneggiatore a "lavorare" con entrambe le mani per meglio sorreggere il peso dell'oggetto maneggiato.

Voci correlate