Ludovico Ariosto: differenze tra le versioni

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{{citazione|Voglio solo una vita tranquilla, una casa dignitosa e tanti bambini; sono uno che ama la famiglia. Per questo ho ventidue mogli.|Ariosto su piccoli desideri della vita.}}
{{Cit|Che fu di voi e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.|Ariosto durante una lezione di educazione sessuale}}
 
'''Ludovico Ariosto''' ([[Reggio Calabria]], 1474 - [[Salerno]], 1533) è stato un cuoco, poeta e donnaiolo [[Italia|italiano]].
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Ariosto studiò lettere all’università appassionandosi in particolare alla [[poesia]] in lingua volgare dove bisognava inserire nei versi più parolacce e pesanti allusioni [[sesso|sessuali]] possibili. Il giovane dimostrò subito una spiccata abilità nella materia e i suoi canti divennero l’orgoglio del [[Terrone|popolo locale]], il quale si guadagnò così l’ammirazione del resto d’[[Italia]] che non riuscì mai ad eguagliare i livelli degli abitanti di Reggio quanto a volgarità<ref>Letteraria, ovviamente.</ref>.
 
Purtroppo però nel 1501 il padre fu arrestato in una retata della [[digos]] e il giovane laureando di 27 anni (era stato rimandato 2 volte al [[liceo]] per insufficienze in [[Educazione fisica|ginnastica]]) si vide costretto a lasciare la sua amata [[poesia]] per entrare al servizio dei boss locali come corriere. Per evitare la fine del padre decise di farsi [[prete]] in modo da avere una rendita assicurata mentre usava la [[parrocchia]] come copertura per i suoi traffici di [[droga]].
 
Nel 1515, da bravo [[prete]], aveva già avuto [[Sesso|conoscenze]] con 22 donne e generato un numero imprecisato di figli; fu così che si trovò costretto a [[Matrimonio|sposarsi]] per non dover riconoscere i figli illegittimi, ah e siccome era amico del [[Papa]] poté restare prete da sposato e continuare a ricevere la rendita.
 
===Maturità e vecchiaia===
 
Soltanto nel 1516 tornò a scrivere pubblicando un poema [[Epica|epico]] intitolato “L’orlando Goloso” un tomo di 367786 pagine tutto volto alla reclamizzazione del suo nuovo prodotto: il condimento per alimenti Ariosto. Il giovane scrittore dedicò il volume al boss per cui lavorava, tale Alfonsino d’Esteddu, al quale piacque [[Ma anche no|così tanto]] che per ricompensarlo gli ordinò di trasferirsi a [[Salerno]] per gestire le attività della cosca.
Dopo i preparativi per la partenza, durati fino al 1522 Ariosto partì con la [[moglie]] ma, ahimè, pare che essa avesse segretamente sostituito una scatola di [[sardine]] sott’olio con il suo [[beauty-case]]. Fu così che Ariosto morì di fame proprio a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada, dopo aver guidato ininterrottamente per 11 anni.
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===Orlando Goloso===
[[File:Orlando_furioso_copertina.jpg|right|thumb|2500px|La copertina della prima edizione dell'opera]]
{{vedianche|Orlando furioso}}
Senza dubbio la sua [[opera]] più grandiosa è stata “L’orlando goloso” edito in 40 capitoli con il sottotitolo: “1001 modi per servire i piatti con i condimenti Ariosto”. In questo capolavoro della poesia volgare vengono sviscerati e accuratamente analizzati tutti i possibili usi dei condimenti ideati dal poeta per permettere alle sue varie amanti di risparmiare tempo ai fornelli e passarne di più a [[Sesso|letto]]. Il libro è tristemente noto per avere la trama più lineare possibile e pochissimi personaggi, tanto che fu considerato un [[capolavoro]] del sintetismo dell’epoca.
 
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Prima della gara di cucina tra i [[Islam|Mori]] ed i [[Cristianesimo|Cristiani]] per decidere a chi spetti la proprietà di [[Parigi]]<ref>L'intera città valeva allora un piatto di spaghetti alla bolognese.</ref>, [[Carlo Magno]] affida il set completo dei condimenti Ariosto al vecchio Namo di Baviera, per evitare risse tra Orlando e Rinaldo che ne sono entrambi golosi, e lo promette a chi si dimostrerà più abile ai fornelli.
 
I cristiani sono sconfitti nella gara, il [[Merda|paté]] di zampe di [[rana]] preparato dai loro cuochi non riesce infatti a battere il [[kebab]] dei nemici, ma i condimenti vengono salvati da un vecchio eremita. Durante il viaggio di ritorno, il perfido Pinabello, della casata dei Maganza, scopre che Bradamante, una appassionata di [[sadomasochismo|sado-maso]] innamorata del musulmano Ruggero<ref>Lo sfigato di turno</ref>,[[File:Guerriera_elfa.jpg|left|thumb|220px|Bradamante ha un nuovo giocattolo e lo vuole provare su di te...]]appartiene alla casata dei Chiaramontesi (Si, i nomi sono tutti cosi’, quindi mettitela via), nemica della sua: allora a tradimento getta la [[ragazza]] in una caverna. Qui però Bradamante è salvata dalla maga Melissa, che, dopo una seduta di riabilitazione, la guida alla tomba di [[Mago Merlino|Merlino]]<ref>Non si sa cosa cazzo ci facesse in Francia ma fa figo.</ref>, dove Melissa informa Bradamante che, per poter liberare Ruggero dal castello del mago Atlante (come ci sia finito non si sa e non importa), dovrà impadronirsi dell'anello magico di [[Sauron|Soraun]], ora in possesso dello hobbit [[Frodo|Fodro]]; l'anello infatti ha un doppio potere: portandolo al dito dissolve gli incantesimi, mettendolo in bocca rende invisibili o tramortiti.<ref>L'ho gia'già sentita da qualche parte ma non ricordo dove...</ref>
 
Orlando, in seguito a un [[incubo]] causato dal paté, parte da [[Parigi]] alla ricerca dei condimenti, seguito dal fedele [[Coglione|amico]] Brandimarte. Dopo un viaggio di un giorno e mezzo Orlando arriva in Frigia, in [[Turchia]] <ref>Dunque ha percorso 3000 km in 36 ore</ref>, salva Olimpia dagli intrighi del re Cimosco e libera il suo promesso sposo, Bireno. L'uomo però si era innamorato del figlio di Cimosco, suo carceriere, e abbandona Olimpia su una spiaggia deserta<ref>Bella sfiga...</ref>.
Proseguendo nella ricerca, resta prigioniero nel palazzo fatato di Atlante, insieme a Ruggero, Brandimarte, Gradasso e Ferraù<ref>Non sai chi siano? Nemmeno io.</ref>. Vi giunge anche l’eremita con i condimenti che, spacciandosi per Sam era riuscito a soffiare l’anello a Frodo sostituendolo con [[Anello stimolante|qualcosa di simile]], il quale libera Sacripante (da dove cazzo spunta questo?!) per farsi scortare, ma per [[errore]], anche Orlando e Ferraù vengono liberati e si lanciano all’inseguimento.[[File:Zerbino2.jpg|right|thumb|250px|Il prode Zerbino in uno scatto ravvicinato.]]
Il paladino (Orlando) libera la pagana Isabella, che, innamorata del cristiano Zerbino<ref>Bel nome da maschio latino</ref>, è stata rapita dai briganti mentre cercava di raggiungerlo. Nel palazzo fatato di Atlante cade prigioniera anche Bradamante, sempre alla ricerca di Ruggiero<ref>No, Brandimarte è un uomo, questa è Bradamarte</ref>. Intanto i Mori si abbandonano a notti folli a Parigi, e il re saraceno Rodomonte giunge nella città, compiendo imprese straordinarie come possedere quattro donne in simultanea.<ref>Piccolo cenno autobiografico.</ref>
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Grazie alla sua vulcanica mente Ariosto riuscì a scrivere anche sette satire per un totale di 11256 versi tra il 1517 e il 1625 mantenendo una velocità di scrittura a dir poco eccezionale considerando che vennero scritte ai margini delle pagine della Bibbia mentre officiava le messe. Le satire sono scritte in versi e contenono informazioni sulla vita privata dell'autore seguendo, ancora una volta, uno stile chiaro e sintetico senza fronzoli o inutili dettagli; in parole semplici, esse sono costituite da: "Apologhi con funzione dimostrativa e allegorica".
 
*'''Prima''': in questa il nostro difende i suoi diritti di poeta libero di <sdel>leccare il cu</sdel> scrivere quello che gli pare e si dichiara pronto a morire per la libertà. Fu senza dubbio quella di più vasto successo e pare che addirittura un noto uomo politico dell'epoca abbia affermato:
 
{{quote|Se questo tizio vuole prostituirsi adulando con la sua poesia il suo datore di lavoro per un pezzo di pane non vedo perché non si debba essere pronti a morire per garantirgli questo diritto, cribbio!}}
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In particolare doveva essere tratto un [[film]] dalla terza satira, con regista [[Dan Brown]], dove si sarebbero viste scene bollenti interpretate dallo stesso Ariosto nei panni del [[Papa]]. Il film avrebbe dovuto essere prodotto dall'accademia cinematografica pontificia; purtroppo, all'ultimo momento, il progetto fu accantonato e la produzione spostò i soldi a un film di [[Michele Placido]] "I [[comunisti]] mangiano i bambini, ma i [[capitalisti]] mangiano i loro genitori". Inutile dire che Ariosto la prese malissimo e si ritirò in [[campagna]] folgorato da una crisi meditativa, accompagnato solo da cinque donne, contro una media di otto, senza mai uscire di casa per più di sei mesi, notizie riguardo altri dodici figli sono incomplete e del tutto inattendibili.
 
 
==Note==
<references/>
 
 
==Collegamenti==
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*[[Medioevo]]
 
{{Scrittori}}
 
[[Categoria:Italiani]]
{{Scrittori}}
[[categoria:scrittori]]