Lucio Sergio Catilina: differenze tra le versioni

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Nonostante le [[raccomandazione|raccomandazioni]] di cui disponeva e un certificato di [[Disabile|invalidità]] [[tarocco]], non poté evitare il servizio di [[leva]], e fu costretto a seguire il [[generale]] Strabicone e in seguito il generale [[Silla]]. In quest'occasione conobbe Cicerone, che diventerà il suo più acerrimo nemico dopo avergli rovesciato il rancio sulla tunica. Tornato a [[Roma]], festeggiò con una [[sbronza]] colossale e, proprio mentre era impegnato a festeggiare, scoppiò la [[guerra civile]] tra [[Mario]] e [[Silla]]. Ancora ubriaco, nella rissa Catilina decapitò per errore suo [[cognato]], che aveva appena bussato a casa sua per chiedere in prestito dello [[zucchero]], poi portò la sua testa al [[Foro]] e quando si riprese dalla sbornia si ritrovò davanti Silla. Poiché il cognato di Catilina era uno dei maggiori oppositori di Silla, questo gli commutò la [[pena capitale]] a due [[Ave Maria]] e un [[Padre Nostro]], per poi prenderlo sotto la sua protezione. Con la sua raccomandazione, Catilina scalò tutte le cariche [[Politica|politiche]], diventando [[questore]], poi [[senatore a vita]] e infine [[governatore]] dell'[[Africa]] con il titolo di ''Cav. di Gran Croc. Figl. di Putt. Test. di Caz.''
Nonostante le [[raccomandazione|raccomandazioni]] di cui disponeva e un certificato di [[Disabile|invalidità]] [[tarocco]], non poté evitare il servizio di [[leva]], e fu costretto a seguire il [[generale]] Strabicone e in seguito il generale [[Silla]]. In quest'occasione conobbe Cicerone, che diventerà il suo più acerrimo nemico dopo avergli rovesciato il rancio sulla tunica. Tornato a [[Roma]], festeggiò con una [[sbronza]] colossale e, proprio mentre era impegnato a festeggiare, scoppiò la [[guerra civile]] tra [[Mario]] e [[Silla]]. Ancora ubriaco, nella rissa Catilina decapitò per errore suo [[cognato]], che aveva appena bussato a casa sua per chiedere in prestito dello [[zucchero]], poi portò la sua testa al [[Foro]] e quando si riprese dalla sbornia si ritrovò davanti Silla. Poiché il cognato di Catilina era uno dei maggiori oppositori di Silla, questo gli commutò la [[pena capitale]] a due [[Ave Maria]] e un [[Padre Nostro]], per poi prenderlo sotto la sua protezione. Con la sua raccomandazione, Catilina scalò tutte le cariche [[Politica|politiche]], diventando [[questore]], poi [[senatore a vita]] e infine [[governatore]] dell'[[Africa]] con il titolo di ''Cav. di Gran Croc. Figl. di Putt. Test. di Caz.''
===Tentativi per conquistare il consolato===
===Tentativi per conquistare il consolato===
A questo punto Catilina volle mandare a compimento i suoi piani di [[Manuali:Conquistare il mondo|conquista del <s>mondo</s>]] [[consolato]] candidandosi nel 66 a.C., ma si ritrovò come avversario proprio Cicerone, ancora incazzato per quella questione del rancio sulla tunica. Per averla vinta su Catilina, Cicerone cominciò una [[campagna diffamatoria]] contro di lui: mandò alcuni [[paparazzi]] a seguirlo e fotografarlo finanche al [[cesso]]; pubblicò al foro la sua [[fedina penale]] e trovò il modo di imputargli oltre quaranta capi d'accusa, tra cui il reato di [[stupro]], [[infanticidio]] e [[associazione a delinquere]]. Catilina riuscì ad evitare i processi corrompendo i giudici, ma la sua immagine ormai era stata rovinata da Cicerone, che vinse con il 98,8% dei voti.<br />
A questo punto Catilina volle mandare a compimento i suoi piani di [[Manuali:Conquistare il mondo|conquista del {{s|mondo}}]] [[consolato]] candidandosi nel 66 a.C., ma si ritrovò come avversario proprio Cicerone, ancora incazzato per quella questione del rancio sulla tunica. Per averla vinta su Catilina, Cicerone cominciò una [[campagna diffamatoria]] contro di lui: mandò alcuni [[paparazzi]] a seguirlo e fotografarlo finanche al [[cesso]]; pubblicò al foro la sua [[fedina penale]] e trovò il modo di imputargli oltre quaranta capi d'accusa, tra cui il reato di [[stupro]], [[infanticidio]] e [[associazione a delinquere]]. Catilina riuscì ad evitare i processi corrompendo i giudici, ma la sua immagine ormai era stata rovinata da Cicerone, che vinse con il 98,8% dei voti.<br />
==La congiura==
==La congiura==
Dopo la trentesima candidatura al consolato fallita, Catilina ormai si era [[rotto]] di stanare paparazzi da casa sua, del [[governo]] ladro e soprattutto di Cicerone. Gli venne in mente di organizzare una [[congiura]] per levarselo di mezzo, così avrebbe instaurato una [[dittatura]], emanato [[leggi ad personam]] e reso punibile con lo [[sparticulo]] e la pena capitale l'attività di paparazzo. Non poteva fare tutto da solo, perciò mise insieme un gruppo di congiurati con la [[promessa]] di tasse più basse e chiù [[pilu]] pe' tutti. I congiurati erano in genere veterani di Silla, servi, vittime di [[strozzini]], [[Deluso di sinistra|delusi di sinistra]], [[finiani]], [[Galli]] Allobrogi e Polli alla diavola. Tra i congiurati vi era anche una certa Sempronia, che Sallustio ricorda nel ''De Catilinae Coniuratione'' per la sua abilità nel <s>fare [[Pompino|pompini]]</s> tenere alto il morale del gruppo. All'inizio anche [[Giulio Cesare]] appoggiò la congiura, ma lasciò perdere per evitare di essere pestato dai Galli. Secondo la tradizione i congiurati si riunirono per organizzare un piano e giocare a carte, per poi mettersi in fila davanti al Senato, dove altri quattrocento gruppi di cospiratori attendevano il proprio turno.<br/>
Dopo la trentesima candidatura al consolato fallita, Catilina ormai si era [[rotto]] di stanare paparazzi da casa sua, del [[governo]] ladro e soprattutto di Cicerone. Gli venne in mente di organizzare una [[congiura]] per levarselo di mezzo, così avrebbe instaurato una [[dittatura]], emanato [[leggi ad personam]] e reso punibile con lo [[sparticulo]] e la pena capitale l'attività di paparazzo. Non poteva fare tutto da solo, perciò mise insieme un gruppo di congiurati con la [[promessa]] di tasse più basse e chiù [[pilu]] pe' tutti. I congiurati erano in genere veterani di Silla, servi, vittime di [[strozzini]], [[Deluso di sinistra|delusi di sinistra]], [[finiani]], [[Galli]] Allobrogi e Polli alla diavola. Tra i congiurati vi era anche una certa Sempronia, che Sallustio ricorda nel ''De Catilinae Coniuratione'' per la sua abilità nel {{s|fare [[Pompino|pompini]]}} tenere alto il morale del gruppo. All'inizio anche [[Giulio Cesare]] appoggiò la congiura, ma lasciò perdere per evitare di essere pestato dai Galli. Secondo la tradizione i congiurati si riunirono per organizzare un piano e giocare a carte, per poi mettersi in fila davanti al Senato, dove altri quattrocento gruppi di cospiratori attendevano il proprio turno.<br/>
All'inizio provarono a far saltare il Senato con una [[bomba]] dentro la [[metropolitana]] sottostante, ma venne subito sventato perché le metropolitane dovevano essere ancora inventate. Si provò allora con un [[sigaro]] esplosivo, ma fallirono perché non avevano abbastanza soldi per importare i sigari da [[Cuba]].
All'inizio provarono a far saltare il Senato con una [[bomba]] dentro la [[metropolitana]] sottostante, ma venne subito sventato perché le metropolitane dovevano essere ancora inventate. Si provò allora con un [[sigaro]] esplosivo, ma fallirono perché non avevano abbastanza soldi per importare i sigari da [[Cuba]].