Lucio Sergio Catilina: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
mNessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 3: Riga 3:
{{Cit2|Quousque Tandem, Catilina, abutere [[Tua madre|Matre nostra]]?|Inizio delle ''Catilinarie'' di [[Cicerone]].}}
{{Cit2|Quousque Tandem, Catilina, abutere [[Tua madre|Matre nostra]]?|Inizio delle ''Catilinarie'' di [[Cicerone]].}}


'''Lucio Sergio Masaniello Fawkes Catilina''' (Abbreviato in ''Catilina'' per evitare il fiatone) è stato un famoso politico, congiuratore e membro della [[Carboneria]]. È ricordato soprattutto per aver organizzato una delle tante congiure contro il [[Senato]], che in quel periodo avvenivano così spesso da non fare notizia neanche sui TG regionali.
'''Lucio Sergio Masaniello Fawkes Catilina''' (abbreviato in ''Catilina'' per evitare il fiatone) è stato un famoso politico, congiuratore e membro della [[Carboneria]]. È ricordato soprattutto per aver organizzato una delle tante congiure contro il [[Senato]], che in quel periodo avvenivano così spesso da non fare notizia neanche sui TG regionali.


==Vita e Carriera politica==
==Vita e Carriera politica==
Riga 10: Riga 10:
Della giovinezza di Catilina si sa ben poco. Secondo [[Sallustio]] sin da piccolo visse nei quartieri di [[periferia]] dedicandosi alla microcriminalità e ottenendo i primi sostenitori dalla sua [[baby-gang]].<br />
Della giovinezza di Catilina si sa ben poco. Secondo [[Sallustio]] sin da piccolo visse nei quartieri di [[periferia]] dedicandosi alla microcriminalità e ottenendo i primi sostenitori dalla sua [[baby-gang]].<br />
[[File:Statua oratore che fa il gesto dell'ombrello.jpg|right|thumb|160px|Catilina si rivolge al suo arci-rivale Cicerone.]]
[[File:Statua oratore che fa il gesto dell'ombrello.jpg|right|thumb|160px|Catilina si rivolge al suo arci-rivale Cicerone.]]
Nonostante le [[raccomandazione|raccomandazioni]] di cui disponeva e un certificato di [[Disabile|invalidità]] [[tarocco]], non poté evitare il servizio di [[leva]], e fu costretto a seguire il [[generale]] Strabicone e in seguito il generale [[Silla]]. In quest'occasione conobbe [[Cicerone]], che diventerà il suo più acerrimo nemico dopo avergli rovesciato il rancio sulla tunica. Tornato a [[Roma]], festeggiò con una [[sbronza]] colossale e, proprio mentre era impegnato a festeggiare, scoppiò la [[guerra civile]] tra [[Mario]] e [[Silla]]. Ancora ubriaco, nella rissa Catilina decapitò per errore suo [[cognato]], che aveva appena bussato a casa sua per chiedere in prestito dello [[zucchero]], poi portò la sua testa al [[Foro]] e quando si riprese dalla sbornia si ritrovò davanti Silla. Poiché il cognato di Catilina era uno dei maggiori oppositori di Silla, questo gli commutò la [[pena capitale]] a due [[Ave Maria]] e un [[Padre Nostro]], per poi prenderlo sotto la sua protezione. Con la sua raccomandazione, Catilina scalò tutte le cariche [[Politica|politiche]], diventando [[questore]], poi [[senatore a vita]] e infine [[governatore]] dell'[[Africa]] con il titolo di ''Cav. di Gran Croc. Figl. di Putt. Test. di Caz.''
Nonostante le [[raccomandazione|raccomandazioni]] di cui disponeva e un certificato di [[Disabile|invalidità]] [[tarocco]], non poté evitare il servizio di [[leva]], e fu costretto a seguire il [[generale]] Strabicone e in seguito il generale [[Silla]]. In quest'occasione conobbe [[Cicerone]], che diventerà il suo più acerrimo nemico dopo avergli rovesciato il rancio sulla tunica. Tornato a [[Roma]], festeggiò con una [[sbronza]] colossale e, proprio mentre era impegnato a festeggiare, scoppiò la [[guerra civile]] tra [[Mario]] e [[Silla]]. Ancora ubriaco, nella rissa Catilina decapitò per errore suo [[cognato]], che aveva appena bussato a [[casa]] sua per chiedere in prestito dello [[zucchero]], poi portò la sua testa al [[Foro]] e quando si riprese dalla sbornia si ritrovò davanti Silla. Poiché il cognato di Catilina era uno dei maggiori oppositori di Silla, questo gli commutò la [[pena capitale]] a due [[Ave Maria]] e un [[Padre Nostro]], per poi prenderlo sotto la sua protezione. Con la sua raccomandazione, Catilina scalò tutte le cariche [[Politica|politiche]], diventando [[questore]], poi [[senatore a vita]] e infine [[governatore]] dell'[[Africa]] con il titolo di ''Cav. di Gran Croc. Figl. di Putt. Test. di Caz.''


===Tentativi per conquistare il consolato===
===Tentativi per conquistare il consolato===
Riga 22: Riga 22:
[[File:Soldatini romani.JPG|left|thumb|230px|La sanguinolenta battaglia finale.]]
[[File:Soldatini romani.JPG|left|thumb|230px|La sanguinolenta battaglia finale.]]
Dopo che i congiurati ebbero mandato una ''[[femme fatale]]'' a casa di Cicerone, messogli il veleno nel [[caffè]] e dirottato un [[aereo]] addosso al Senato, Cicerone cominciò a sospettare che Catilina volesse farlo fuori. Ne ebbe la conferma quando venne assalito da due congiurati armati di [[AK-47|mitra]] mentre era fermo ad un [[incrocio]].
Dopo che i congiurati ebbero mandato una ''[[femme fatale]]'' a casa di Cicerone, messogli il veleno nel [[caffè]] e dirottato un [[aereo]] addosso al Senato, Cicerone cominciò a sospettare che Catilina volesse farlo fuori. Ne ebbe la conferma quando venne assalito da due congiurati armati di [[AK-47|mitra]] mentre era fermo ad un [[incrocio]].
La mattina dopo Cicerone giunse in Senato e pronunciò una mega arringa in cui accusava Catilina di aver attentato alla sua vita per instaurare una [[dittatura]]. Nella stessa mattinata Cicerone giunse in Senato e presentò una mega aringa preparata la sera prima, impanata e fritta con un cavolo verde, una cipolla e 120g di prosciutto di elefante. Almeno questo fu il nocciolo del suo discorso [[Logorrea|durato un'ora e mezza]]. Fatto sta che i tre senatori rimasti svegli accolsero la [[denuncia]] e dichiararono Catilina [[nemico pubblico]]. Il resto dei senatori approvò invece la pietanza portata da Cicerone. Per evitare l'arresto, Catilina dovette scappare in [[Etruria]] da suo [[cugino]] Manlio, a cui chiese in prestito l'esercito. Durante la fuga, alcuni catiliniani vennero catturati, [[Processo farsa|processati]] in tre minuti e giustiziati facendo vedere loro tutte le stagioni di [[Beautiful]] senza una pausa.
La mattina dopo Cicerone giunse in Senato e pronunciò una mega arringa in cui accusava Catilina di aver attentato alla sua [[vita]] per instaurare una [[dittatura]]. Nella stessa mattinata Cicerone giunse in Senato e presentò una mega aringa preparata la sera prima, impanata e fritta con un cavolo verde, una cipolla e 120g di [[prosciutto]] di elefante. Almeno questo fu il nocciolo del suo discorso [[Logorrea|durato un'ora e mezza]]. Fatto sta che i tre senatori rimasti svegli accolsero la [[denuncia]] e dichiararono Catilina [[nemico pubblico]]. Il resto dei senatori approvò invece la pietanza portata da Cicerone. Per evitare l'arresto, Catilina dovette scappare in [[Etruria]] da suo [[cugino]] Manlio, a cui chiese in prestito l'esercito. Durante la fuga, alcuni catiliniani vennero catturati, [[Processo farsa|processati]] in tre minuti e giustiziati facendo vedere loro tutte le stagioni di [[Beautiful]] senza una pausa.


===Battaglia di Pistoia===
===Battaglia di Pistoia===
Catilina fuggì verso [[Nord]], ma venne raggiunto dall'[[esercito]] regolare pochi giorni dopo a [[Pistoia]] durante l'ora di pranzo.<br />
Catilina fuggì verso [[Nord]], ma venne raggiunto dall'[[esercito]] regolare pochi [[giorni]] dopo a [[Pistoia]] durante l'ora di pranzo.<br />
Ecco come lo storico Sallustio descrive la battaglia finale.
Ecco come lo storico Sallustio descrive la battaglia finale.
{{quote|Spingendo innanzi le padelle, con altissime grida l’uno e l’altro si avventano: e gittate le lance, iniziano a prendersi a calci. I veterani, memori dell'arrosto lasciato a metà nell'accampamento, si lanciano sui ribelli; questi audacemente resistono. Catilina era quello messo peggio: doveva correre coi fanti, soccorrere i feriti, sostituirli con le riserve ed evitare di finire come uno spiedino allo stesso tempo. Petreio, vedendo Catilina nella merda fino al collo, spinge fra le sue squadre la coorte pretoriana, che uccide quei due o tre che non se l'erano ancora svignata. Manlio e il Fiesolano, combattendo fra’ primi, vengono uccisi da uno armato di stuzzicadenti. Catilina, memore di aver lasciato la pasta sul fuoco, si scaglia verso casa, sbaglia strada, si ritrova in mezzo ai nemici e si confonde tra questi mentre cerca di liberarsi la strada tirando pugni<ref>Nell'originale latino "''pugnans''"</ref>.|[[Gaio Sallustio Crispo]], ''De Catilina Coniuratione'', Cap. nonmiricordo}}
{{quote|Spingendo innanzi le padelle, con altissime grida l’uno e l’altro si avventano: e gittate le lance, iniziano a prendersi a calci. I veterani, memori dell'arrosto lasciato a metà nell'accampamento, si lanciano sui ribelli; questi audacemente resistono. Catilina era quello messo peggio: doveva correre coi fanti, soccorrere i feriti, sostituirli con le riserve ed evitare di finire come uno spiedino allo stesso tempo. Petreio, vedendo Catilina nella merda fino al collo, spinge fra le sue squadre la coorte pretoriana, che uccide quei due o tre che non se l'erano ancora svignata. Manlio e il Fiesolano, combattendo fra’ primi, vengono uccisi da uno armato di stuzzicadenti. Catilina, memore di aver lasciato la pasta sul fuoco, si scaglia verso casa, sbaglia strada, si ritrova in mezzo ai nemici e si confonde tra questi mentre cerca di liberarsi la strada tirando pugni<ref>Nell'originale latino "''pugnans''"</ref>.|[[Gaio Sallustio Crispo]], ''De Catilina Coniuratione'', Cap. nonmiricordo}}