Logorrea: differenze tra le versioni

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== La logorrea in linguistica ==
Il primo che si occupò dello studio della logorrea dal punto di vista della linguistica fu il padre fondatore della materia, iil cui nome è tutt'oggi uno dei peggiori incubi di tutti gli studenti di materie umanistiche, specialmente dopo la riforma scolastica di [[De Mauro]], che per trovare posti di lavoro per tutti i suoi colleghi, amici, assistenti ed allacciatori di scarpe costrinse qualunque facoltà ad avere almeno tre esami di linguistica e/o glottologia. Anche [[matematica]]. Quella di cui stiamo parlando è una delle più geniali menti mai nate e vissute in quel di di [[Ginevra]], cosa che lo rende uno [[Svizzero]], anche se non ha niente a che fare con formaggio, cioccolato, banche ed orologi a cucù: [[Ferdinand de Saussure]]. Costui constatò che il termine "''logorrea''" corrisponde ad una variante peggiorativa della ''prolissità'', le cui caratteristiche principali della sarebbero l'estrema diluizione del messaggio, così rarefatto da far impallidire persino la concentrazione del cosiddetto principio all'interno delle medicine omeopatiche, in quanto questo viene diluito in un discorso esteso fino all'eccesso con contenuti accessori o totalmente inesistenti, e la quasi totale sovrapposizione del significante sul significato, letteralmente soffocato dal mezzo che dovrebbe piuttosto condurlo. Gli studi sulla funzione linguistica della logorrea furono proseguiti dal russo [[Roman Jakobson]] (Роман Осипович Якобсон), secondo il quale tale mezzo d'esrpessione è utilizzato con la finalità dell'astrazione del linguaggio; attraverso l'utilizzo di una terminologia estremamente complessa, la maggior parte dei casi si ottengono delle frasi in apparenza del tutto prive di senso. Questa posizione sarà ripresa in tempi moderni dal celebre [[glottoteta]] [[Ugo Tognazzi]].
 
==La logorrea nelle altre culture==
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