Limone: differenze tra le versioni

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{{Cit|"Facciamo sesso?" "No."| Cameriera n°3 ne "Il limone come principale metodo di contraccezione", pag 69}}
{{Cit|"Facciamo sesso?" "No."| Cameriera n°3 ne "Il limone come principale metodo di contraccezione", pag 69}}


La storia di questo agrume si perde nelle nebbie del tempo ed affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da Eva, subito dopo la cacciata dal Paradiso (Para, Traversa… Goal!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando Adamo le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il frutto a nessuno proibito.
La storia di questo agrume si perde nelle nebbie del tempo ed affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da [[Eva]], subito dopo la cacciata dal [[Paradiso]] (Para, Traversa… Goal!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando Adamo le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il frutto a nessuno proibito.
Un noto favolista raccontava invece di una volpe che, essendo l’uva troppo acerba per lei, preferì optare per il fresco frutto giallo. Beninteso: ben maturo. Così come Eugenio Montale, che scrisse una poesia intitolata I Limoni per sottolineare la sensazione pungente di quei poeti che non riuscivano a inserire nelle loro composizioni parole come “acanti”, “bosso”, “efferato” e “tracotante”, per non parlare di “estemporaneo” e “sinonimico”.
Un noto favolista raccontava invece di una volpe che, essendo l’uva troppo acerba per lei, preferì optare per il fresco frutto giallo. Beninteso: ben maturo. Così come Eugenio Montale, che scrisse una poesia intitolata I Limoni per sottolineare la sensazione pungente di quei poeti che non riuscivano a inserire nelle loro composizioni parole come “acanti”, “bosso”, “efferato” e “tracotante”, per non parlare di “estemporaneo” e “sinonimico”.
Anche il Vangelo racconta di una donna che era stata sorpresa con le mani nella marmellata (di limoni), e che in occasione del Mela Day aveva fatto mangiare il limone al proprio consor’te limonando (da ciò il termine) con qualcun altro. Accusata, era stata condannata da un tribunale di vecchi uomini alla lapidazione, ma Gesù l’aveva assolta con sei semplici parole: “Chi di voi è senza peccato, mangi il primo limone”. Dissuasi dal sapore amaro del frutto, gli anziani avevano deciso di liberare la donna, lasciandola limonare con chi e dove le piacesse.
Anche il Vangelo racconta di una donna che era stata sorpresa con le mani nella marmellata (di limoni), e che in occasione del Mela Day aveva fatto mangiare il limone al proprio consor’te limonando (da ciò il termine) con qualcun altro. Accusata, era stata condannata da un tribunale di vecchi uomini alla lapidazione, ma Gesù l’aveva assolta con sei semplici parole: “Chi di voi è senza peccato, mangi il primo limone”. Dissuasi dal sapore amaro del frutto, gli anziani avevano deciso di liberare la donna, lasciandola limonare con chi e dove le piacesse.
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* Lo puoi usare per imbottirti il reggiseno. Così potrai invitare il ragazzo che ti si sarà avvicinato solo per i tuoi meloni a mangiarsi, invece, il frutto meno preferibile.
* Lo puoi usare per imbottirti il reggiseno. Così potrai invitare il ragazzo che ti si sarà avvicinato solo per i tuoi meloni a mangiarsi, invece, il frutto meno preferibile.
* Se sei molto bravo a tennis, lo puoi usare come pallina urlando contemporaneamente al tuo avversario battuto in maniera vergognosa: “mangiati questo!”. Lui ti sarà grato e apprezzerà il gesto.
* Se sei molto bravo a tennis, lo puoi usare come pallina urlando contemporaneamente al tuo avversario battuto in maniera vergognosa: “mangiati questo!”. Lui ti sarà grato e apprezzerà il gesto.


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[[Categoria:frutta]]
[[Categoria:sesso]]

Versione delle 12:41, 5 ott 2008

« Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza... »
(Elio)
« Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte,

ti diro`, qualcosa c'e` che desidero da te...

Una fetta di limone, una fetta di limone,

una fetta di limone, una fetta di limone nel te`.  »
(Enzo Jannacci in Una fetta di Limone)
« All that I can see Is just a yellow lemon tree »
(Lemon Tree)
« "Facciamo sesso?" "No." »
( Cameriera n°3 ne "Il limone come principale metodo di contraccezione", pag 69)

La storia di questo agrume si perde nelle nebbie del tempo ed affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da Eva, subito dopo la cacciata dal Paradiso (Para, Traversa… Goal!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando Adamo le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il frutto a nessuno proibito. Un noto favolista raccontava invece di una volpe che, essendo l’uva troppo acerba per lei, preferì optare per il fresco frutto giallo. Beninteso: ben maturo. Così come Eugenio Montale, che scrisse una poesia intitolata I Limoni per sottolineare la sensazione pungente di quei poeti che non riuscivano a inserire nelle loro composizioni parole come “acanti”, “bosso”, “efferato” e “tracotante”, per non parlare di “estemporaneo” e “sinonimico”. Anche il Vangelo racconta di una donna che era stata sorpresa con le mani nella marmellata (di limoni), e che in occasione del Mela Day aveva fatto mangiare il limone al proprio consor’te limonando (da ciò il termine) con qualcun altro. Accusata, era stata condannata da un tribunale di vecchi uomini alla lapidazione, ma Gesù l’aveva assolta con sei semplici parole: “Chi di voi è senza peccato, mangi il primo limone”. Dissuasi dal sapore amaro del frutto, gli anziani avevano deciso di liberare la donna, lasciandola limonare con chi e dove le piacesse.

Altri usi del limone

  • Quando hai la diarrea, è il rimedio naturale per continuare tranquillo la tua giornata. Solo che, quando lo toglierai, la diarrea riprenderà tutto il suo vigore, e più intensamente di prima.
  • Lo puoi usare per imbottirti il reggiseno. Così potrai invitare il ragazzo che ti si sarà avvicinato solo per i tuoi meloni a mangiarsi, invece, il frutto meno preferibile.
  • Se sei molto bravo a tennis, lo puoi usare come pallina urlando contemporaneamente al tuo avversario battuto in maniera vergognosa: “mangiati questo!”. Lui ti sarà grato e apprezzerà il gesto.