Licio Gelli: differenze tra le versioni

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[[File:Licio Gelli orsetto gelatinoso.jpg|210px|thumb|right|Licio Jelly, forse anche lui sotto, sotto... sotto... sotto è un dolce orsacchiotto gommoso.]]
 
'''Licio Gelli''', alias [[Fantomas]], alias "il Venerabile", alias Silias Trilias, alias [[Lupin|Arsenico]], alias [[Alias]], è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi collezionisti di crimini della [[storia d'Italia]], nonché felice possessore di una inestimabile collezione di cazzi altrui chiamata "rubrica dei 500" che terrorizza tutt'oggi molti potenti, contenendo immagini spaventose dell'[[uomo nero]] e il [[Babau]] in guêpiere {{Dimensione|70%|...o magari qualche foto di costoro mentre seviziano bambinelle di sei anni all'uscita dall'oratorio}}. Questa lista di aberrazioni protegge Licio dalla gogna, dalla flagellazione e dalla crocifissione in pubblico con sputazzo libero nei secoli dei secoli. Il [[Camaleonte]] agisce indisturbato per portare a termine il suo piano: mettere in ginocchio l'Italia. Qualcuno lo avverta che non c'è alcun bisogno del suo aiuto! Il coerente Licio fu [[fascista]], [[nazista]], [[partigiano]], [[parmigiano]], [[guardia svizzera]], [[ebreo]], [[falsario]], [[latitante]], bombarolo, [[integralista islamico]], sequestratore, [[giornalista]], [[giacobini|giacobino]], [[faccendiere]], hashishin, ciabattino, carbonaro, fariseo, [[prostituta]], baro, mugnaio, [[evasore]], vasaio ed evaso. Con questo [[curriculum]] non ci si stupisca se dominò la [[politica]] italiana e forse ancora la domina dalle sue ville.
 
Il coerente Licio fu [[fascista]], [[nazista]], [[partigiano]], [[parmigiano]], [[guardia svizzera]], [[ebreo]], [[falsario]], [[latitante]], bombarolo, [[integralista islamico]], sequestratore, [[giornalista]], [[giacobini|giacobino]], [[faccendiere]], hashishin, ciabattino, carbonaro, fariseo, [[prostituta]], baro, mugnaio, [[evasore]], vasaio ed evaso. Con questo [[curriculum]] non ci si stupisca se dominò la [[politica]] italiana e forse ancora la domina dalle sue ville.
{{Wikipedia}}
 
== Un borghese piccolo-piccolo ==
 
Alla tenera età di -9 mesi lo spermino Licio fece il suo ingresso trionfante nell'[[ovulo]] materno dirottando gli ingenui fratellini scodinzolanti verso l'[[intestino]] tenue spacciandolo per il [[Paese dei Balocchi]]. Fin da piccolo Licio si rivelò un infido vermiciattolo. Mamma Maria gli aveva regalato un taccuino e un lapis<ref>Ne regalò uno uguale anche al compagno di banco [[Giulio Andreotti]].</ref> per disegnare, ma il malandrino lo usava per prendere nota di ogni cosa gli capitava intorno. Scriveva meticolosamente quanta [[fecola]] il babbo [[mugnaio]] usava per allungare la [[farina]], misurava col [[goniometro|gognometro]] l'angolazione precisa che assumeva la madre quando arrivava l'[[idraulico]], quanti spiccioli il nonno rubava dal vasetto nella credenza e quante [[sega|pippe]] si faceva il fratello. A cinque anni, a furia di ricatti, era già il [[capofamiglia]] e si era messo da parte un discreto gruzzolo. In quinta elementare fu promosso con 10 e lode senza mai aprire un libro. Mandò al suo posto suo fratello che era un [[secchione]] fino al liceo, fratello che tutt'ora risulta morto analfabeta. Alle [[medie]] piazzò una bomba nel registro di un professore troppo curioso. Ebbe in gioventù alcuni problemi di salute perché era così falso da mentire anche al [[dottore]] sui sintomi delle malattie. In ogni caso, sin dall'infanzia Gelli perseguì lo scopo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: quello di rendersi più importante degli altri. Proprio per questo motivo, egli era solito prendersi a bastonate in testa in modo tale da poter essere caricato su un'ambulanza e far così accostare le macchine al suo passaggio. <br />
 
A cinque anni, a furia di ricatti, era già il [[capofamiglia]] e si era messo da parte un discreto gruzzolo. In quinta elementare fu promosso con 10 e lode senza mai aprire un libro. Mandò al suo posto suo fratello che era un [[secchione]] fino al liceo, fratello che tutt'ora risulta morto analfabeta.
 
Alle [[medie]] piazzò una bomba nel registro di un professore troppo curioso. Ebbe in gioventù alcuni problemi di salute perché era così falso da mentire anche al [[dottore]] sui sintomi delle malattie. In ogni caso, sin dall'infanzia Gelli perseguì lo scopo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: quello di rendersi più importante degli altri. Proprio per questo motivo, egli era solito prendersi a bastonate in testa in modo tale da poter essere caricato su un'ambulanza e far così accostare le macchine al suo passaggio.
 
Perché [[piduista]] si nasce, non lo si diventa.
 
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[[File:Licio Gelli cuoco.jpg|265px|thumb|right|Licio col grembiulino da cuoca. Che stronzata ci cucinerà oggi?]]
 
Il tutto durò fino ai 17 anni, quando un giorno fraintese la richiesta della madre di andare in camera a cambiarsi la camicia sporca di [[pan di spagna]], partendo così con la spedizione delle camicie nere per la capitale spagnola [[Madrid]]. Qui non perse l'occasione di massacrare un po' di civili indifesi e si unì ai [[Franchismo|franchisti]]. Proprio in Spagna perse in battaglia il fratello maggiore Raffaello. Non andò a cercarlo, anche perché la morte della [[tartaruga Ninja]] si rivelò solo una parziale tragedia: Licio non sapeva più chi mandare al suo posto all'[[università]], ma non avrebbe dovuto dividere l'eredità dei genitori. Tornato in Italia, frequentò sempre, ma invece di ascoltare i professori stava nei corridoi, ascoltava pettegolezzi e scattava foto. Continuava a scrivere su quel fottuto taccuino: misura delle scarpe, marca delle sigarette, computo preciso delle sopracciglia, numero di amanti, modello preferito di [[tostapane]], mappature complete di nei e voglie, ogni cosa era annotata su professori, alunni ma sopratutto [[bidelli]]. Era temuto ed evitato da tutti ma nessuno osava toccarlo.
 
Tornato in Italia, frequentò sempre, ma invece di ascoltare i professori stava nei corridoi, ascoltava pettegolezzi e scattava foto. Continuava a scrivere su quel fottuto taccuino: misura delle scarpe, marca delle sigarette, computo preciso delle sopracciglia, numero di amanti, modello preferito di [[tostapane]], mappature complete di nei e voglie, ogni cosa era annotata su professori, alunni ma sopratutto [[bidelli]]. Era temuto ed evitato da tutti ma nessuno osava toccarlo.
Proprio questa meticolosità ossessiva fu notata dal [[Partito Fascista]], che lo incaricò di trasportare il tesoro di re [[Pietro II]] di [[Jugoslavia]]: 60 tonnellate di lingotti d'oro, 2 di monete antiche, 6 milioni di [[dollari]], 2 milioni di sterline, la [[piramide di Keope]], tre [[Gioconda|Gioconde]] originali, una rarissima figurina di [[Gigi Riva]] e un pacchetto di [[Vigorsol]]. Nel [[1947]] Licio restituì il tesoro:
 
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Gelli si volta ma sono fuggiti tutti. Messo alle strette Gelli sfoglia nervosamente il taccuino, fortunatamente trova una foto del gerarca mentre succhia un alluce di [[Edda Ciano]] e minaccia di mostrarla al [[Duce]].
 
Dopo questo episodio la sua carriera ebbe un'impennata. Gelli passò da ufficiale a generale, a gerarca, [[Duce]], Kaiser. Prima di raggiungere l'agognato titolo di Signore del [[WalhallaValhalla]] giunse notizia che i nazisti stessero prendendo botte da orbi. Gelli non si perse d'animo e si trasformò in [[partigiano]]. Grazie al suo taccuino fece strage dei suoi ex camerati. Il compagno Licio, facendo il triplo gioco con partigiani, fascisti e la [[CIA]], si divertì come un bambino. Seguendo le sue informazioni un gruppo di partigiani rapì [[Stalin]] e un'armata di giovani [[Balilla]] finì in un pozzo a rasoio. Quei coglioni della CIA, seguendo un suo scherzo a lungo termine, suggerirono a [[Bush]] di schiantare le [[torri Gemelle]] e dare la colpa a [[Bin Laden]]. Nel dopoguerra Gelli fece la spia per [[mezzo mondo]] e il suo taccuino arrivò a pesare oltre 13 chili. Annoiato dal solito tran tran, si dedicò ad attività più divertenti: scippò un paio di vecchiette, sabotò i freni di qualche carrozzina per disabili e collegò piccole palline di C4 a tutti i campanelli del quartiere.
 
Dopo questo episodio la sua carriera ebbe un'impennata. Gelli passò da ufficiale a generale, a gerarca, [[Duce]], Kaiser. Prima di raggiungere l'agognato titolo di Signore del [[Walhalla]] giunse notizia che i nazisti stessero prendendo botte da orbi. Gelli non si perse d'animo e si trasformò in [[partigiano]]. Grazie al suo taccuino fece strage dei suoi ex camerati. Il compagno Licio, facendo il triplo gioco con partigiani, fascisti e la [[CIA]], si divertì come un bambino. Seguendo le sue informazioni un gruppo di partigiani rapì [[Stalin]] e un'armata di giovani [[Balilla]] finì in un pozzo a rasoio. Quei coglioni della CIA, seguendo un suo scherzo a lungo termine, suggerirono a [[Bush]] di schiantare le [[torri Gemelle]] e dare la colpa a [[Bin Laden]]. Nel dopoguerra Gelli fece la spia per [[mezzo mondo]] e il suo taccuino arrivò a pesare oltre 13 chili. Annoiato dal solito tran tran, si dedicò ad attività più divertenti: scippò un paio di vecchiette, sabotò i freni di qualche carrozzina per disabili e collegò piccole palline di C4 a tutti i campanelli del quartiere.
 
== A quel punto Licio era un po' stanco... ==
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Entrato nella setta conobbe i suoi celebri compagni di merende quali il mafioso [[Fabrizio Cicchitto]], la rotoballa [[Maurizio Costanzo]] e addirittura il tormentone del crimine [[Silvio Berlusconi|voi sapete chi]]. Protetto al suo interno elaborò il '''piano di rinascita democratica''' che era in realtà un ingegnoso '''piano per far credere a tutti di voler migliorare il mondo mentre fotto tutto quello che posso alla facciaccia vostra!'''.
 
Per la verità in quel periodo Gelli non concluse un gran che: tentò un [[golpe]], combinò qualche casino con [[Gladio]], diventò Gran Maestro della Loggia, depistò le indagini sulla [[strage di Bologna]], fece fallire il [[Banco Ambrosiano]] e diede fuoco a due [[chierichetti]] all'ora di messa per conto di alcuni amici [[Sionisti]].
 
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