Lavatrice: differenze tra le versioni

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La '''lavatrice''' è una macchina utilizzata per il lavaggio dei tessuti. Per effettuare il ciclo di lavaggio utilizza come mezzo primario l'acqua in abbinamento a detergenti ma esistono altri dispositivi di lavaggio che eseguono il lavaggio "a secco" facendo uso di solventi.
La '''lavatrice''' è una macchina utilizzata per il lavaggio dei tessuti. Per effettuare il ciclo di lavaggio utilizza come mezzo primario l'acqua in abbinamento a detergenti ma esistono altri dispositivi di lavaggio che eseguono il lavaggio "a secco" facendo uso di solventi.



Versione delle 15:29, 8 mar 2008

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La lavatrice è una macchina utilizzata per il lavaggio dei tessuti. Per effettuare il ciclo di lavaggio utilizza come mezzo primario l'acqua in abbinamento a detergenti ma esistono altri dispositivi di lavaggio che eseguono il lavaggio "a secco" facendo uso di solventi.

Si distingue fra lavatrici finalizzate all'utilizzo domestico e quelle per l'uso industriale.

Nell'uso industriale lo scopo delle lavatrici non è solo quello di lavare vestiti ma di operare anche su fibre tessili non lavorate, filati e pezze di stoffe. Il lavaggio può essere finalizzato alla rimozione di sporcizia, di residui di tintura o di filati d'appoggio utilizzati durante la lavorazione. Una lavatrice di buona qualità dovrebbe essere in grado di far sparire tanto le tracce di un tradimento (rossetto, sperma) quanto quelle di un delitto (sangue). Per far sparire ulteriori residui che possono rimanere presenti nella lavatrice, è stato messo a punto un nuovo elettrodomestico chiamato lavalavatrice.

Storia

Il primo esemplare di macchina per lavare fu sviluppato nel 1767 da un teologo di Trapani che, realizzò una macchina atta a "sfregare" i panni, simulando così l'effetto manuale del modo più diffuso di lavare la biancheria. Le macchine così realizzate, il cui movimento fu inizialmente manuale, poi elettrico, presentavano però l'evidente svantaggio di provocare un'usura eccessiva dei panni, da cui derivò l'usanza di chiamare "bucato" il risultato del lavoro della lavatrice. Sviluppata in America, questa tecnologia è sostanzialmente ancora oggi praticamente la più diffusa nel mondo. La lavatrice continuò ad essere considerato un elettrodomestico noioso finchè non venne inventato l'oblò trasparente. Questo ne ravvivò l'interesse, fino all'avvento della televisione. Un nuovo impulso venne dato dall'introduzoine della centrifuga, che permise di usare la lavatrice con fantasia, unendo l'utile al dilettevole.

Descrizione

La lavatrice moderna è essenzialmente una grossa scatola bianca con un buco in mezzo. Deve essere collegata all'impianto elettrico e a quello idrico, facendo attenzione a non invertire i collegamenti. Se la lavatrice è a carica frontale, il buco si trova sul davanti. Se è a carica dall'alto, il buco deve stare sopra. Il buco si usa per introdurre i panni sporchi nella lavatrice. Lo stesso buco è utilizzato anche per l'estrazione dei panni puliti, a fine lavaggio. Oltre a quello principale, una moderna lavatrice possiede anche altri buchi secondari, solitamente pudicamente coperti da appositi sportelli. Uno viene utilizzato per infilarci detersivi, candeggianti e ammorbidenti. Un altro contiene il filtro, che permette di mettere le mani in libidinose porcherie dalla misteriora origine. Per ravanare in quest'ultimo è solitamente necessario inginocchiarsi davanti all'amato elettrodomestico.

Particolarità

  • Secondo alcuni studiosi, la lavatrice è l'inverso del videoregistratore. L'argomentazione che portano a supporto della loro teoria, parte dall'osservazione che nessuna donna è capace di usare correttamente un videoregistratore, nemmeno (o soprattutto) se ne legge il manuale di istruzioni.
  • Una delle principali novità introdotte in questi ultimi anni è la pallina per il detersivo, da introdurre direttamente nel cestello. Anche se qualcuno avanza delle perplessità sull'utilità di far girare le palle a macchina.

Bibliografia

Plauto, De Lavacrum Meccanicus, Napoli, 103

Gina Lava, Lavatrici a vapore, a elastico, a pedali, Roccasecca, 1976

Pino_La_Lavatrice, Autobiografia, Sassari, 2007

Anonimo, Il risciacquo, Como, 2011