Lamberto Dini

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Un esemplare di Lamberto Dini scruta la palude.
« L'ho baciato per farlo diventare un principe azzurro ma è rimasto così. »
(Principessa)
« Non c'è bisogno di trasformarlo, è già un cesso così. »
(Strega)



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Il Lamberto Dini, ovvero l'essere più inutile del parlamento italiano, è un viscido anfibio che popola i paludosi acquitrini del Centro italiano e che trascorre il suo tempo passando da una sponda all'altra della palude, a volte contemplando la sua inutilità, a volte cibandosi dell'epidermide di politici morti.

Storia

Il Lamberto Dini è diventato famoso grazie a un esemplare della sua specie, che è riuscito a emergere dal suo viscidume e a sedere sugli scranni più alti della politica italiana, senza che nessun elettore si ricordi di lui, ma lasciando una appiccicosa bava di lumaca al suo passaggio.

Il fratello potente di Dini.

Il suo nome è salito alla ribalta quando divenne vicepresidente della Banca d'Italia, grazie alla raccomandazione di suo fratello.

Un giorno la sua famiglia si trasferì nel laghetto della villa di Silvio Berlusconi, dove però furono sterminati dagli struzzi allevati nel suo giardino. Silvio Berlusconi, per sdebitarsi, decise di farlo entrare, nel 1994, nel suo governo con l'incarico di Ministro del Tesoro in Fondo allo Stagno. Nel 1995 però il governo Berlusconi cadde e fu necessario creare un governo di transizione fino alle elezioni successive; la scelta cadde su un individuo anonimo che sarebbe stato facilmente dimenticato dall'opinione pubblica: e fu scelto proprio Dini. Con il passare del tempo il suo potere all'interno dello Stato aumentò, riuscendo a far entrare nelle istituzioni pubbliche tutti i suoi amici ranocchi, fino a quando il suo clientelismo trovò riconoscimento nel successivo governo, il primo governo Prodi, in cui ebbe il ruolo di Ministro degli Esteri. La sua bruttezza e il vizio di mangiare le mosche in pubblico usando la sua lunga lingua diedero una pessima immagine dell'Italia durante quegli anni. Dal 2001 in poi è rimasto nascosto nel fogliame della Margherita e successivamente è entrato nel PD. Dini ha trascorso quindi più di 10 anni tra le fila del centro-sinistra ricevendo poltrone per sè e i suo amici e in cambio è stato tra i fautori della caduta del secondo governo Prodi nel 2008. In realtà egli ha deciso di lasciare il centro-sinistra per dimostrare a sè stesso che conta ancora qualcosa nella vita.