L'infinito: differenze tra le versioni

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{{Intellettuale}}
{{Wikipedia|L'infinito}}
{{Cit2|La scrissi in preda a un [[orgasmo|raptus estatico]]... no, quella macchietta bianca è [[Ma anche no|bianchetto]]|Il poeta Giacomo Leopardi durante un'intervista per [[Chi]]}}
{{Cit2|E io che pensavo che L'Infinito di Leopardi fosse ''"leopardare"''...|[[Studente]] impreparato durante l'interrogazione di [[Italiano]]}}
{{CitCit2|Leopardi per vedere l'infinito, guardava attraverso un cespuglio. A noi basta fumarci il [[canna|cesuglio]]fumarcelo.|Trattazione filosofica del [[Leopardi]].}}
L' ''L'Infinitoinfinito''' è una poesia di [[Giacomo Leopardi]] scritta durante il suo giovanile soggiorno nelle [[Marche]], quando scoprì la bellezza del [[figa|gentil sesso]] e dell'[[masturbazione|onanismo]]. Quest'opera fu scritta nel [[1818]], molto probabilmente nel periodo in cui il poeta realizzò e quantificò il numero dei [[2 di picche]] nella sua vita - per l'appunto, infiniti.
 
Quest'opera appartiene alla serie di scritti pubblicati cinque anni dopo con il titolo di ''Idilli'' (il titolo deriva dallo [[orgasmo|stato d'animo idilliaco]] che provò il giorno del suo compleanno, l'unico giorno in cui non fu insultato dalla sua famiglia). In questo periodo, Leopardi pubblica anche le ''Perette Anali'', conosciute come ''Operette Morali'' per un errore di stampa.
 
== Testo dell'opera ==
[[ImmagineFile:Infinito_di_Leopardi.jpg|right|thumb|225px|Questa è la prima stesura, ma è quasi certo che il poeta la perse durante una battaglia di cibo tenutasi alla mensa della [[Liceo Classico|scuola]].]]
 
<poem>''Sempre caro mi fu quest'ermo colle,''<BR>''e questa siepe, che da la finestra''<BR>''de la vicina<ref>Sembra che il poeta abitasse in prossimità di una provocante Contessa, nota per la sua [[Ilona Staller|passione per l'equitazione]]</ref> il guardo esclude.''<BR>''Ma sedendo e mirando, interminati''<BR>''nudi di là da quella, e sovrumani''<BR>''seni, e profondissimo pilu''<BR>''io nel bacino mi tocco; ove per poco''<BR>''il coito non mi sporca. E come il vento''<BR>''odo stormir tra queste piante, io quella''<BR>''infinita madonna nel mio giaciglio''<BR>''vo immaginando: e mi sovvien l'eterno,''<BR>''e le nude carni, e la presente''<BR>''e viva, e il gemito di lei. Così tra questa''<BR>''cinquina s'annega il truffello<ref>Termine dell'[[itagliano|italiano volgare]] per indicare l'[[pene|organo copulatore maschile]]</ref> mio:''<BR>''e l'imbiancar<ref>Eppure non era imbianchino. Parrebbe una dichiarazione [[Cosa avrà voluto dire?|ermetica]].</ref> m'è dolce in queste dita.''</poem>
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{{note}}
<references/>
[[ImmagineFile:Leopardiplayboy.jpg|left|thumb|230px|Una veritiera ricostruzione artistica delle fantasie leopardiane presenti nel componimento.]]
 
== Descrizione del componimento ==
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- '''la salvifica pratica del ricorso alla [[masturbazione|solitudine]]''' per espletare a [[sesso|desideri altrimenti impossibili]].
 
La visione della [[donna]], '''non più magnifica visione della donna-angelo dello Stil Novo''', evoca nel poeta pensieri che si [[Erezione|ripercuotono su appendici del bacino]]. In questa situazione, il Leopardi prova inizialmente a combattere contro gli istinti, '''sostenuto dalla morale''' infusagli dalla famiglia, nota esponente di [[CL]]. Tuttavia, come lo stesso scrittore ci fa notare, tale lotta è vana; ed''' è necessario ricorrere all'[[immaginazione]] e al suo [[mano|complementare materiale]]'''. '''Il pessimismo leopardiano ha la meglio''': l'estasi visuale non può che rimanere tale, e il poeta è costretto, con un '''forte salto introspettivo''', a ritorcersi su sé stesso, dando sfogo alle sue pulsioni con un [[masturbazione|atto]] di matrice individualistica, '''anticipando i temi trattati poi da altri importanti [[filosofi]]'''.
 
== Critiche ==
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E dunque ci si mise anche la [[Chiesa]] a fare opera di censura. I motivi saranno poi spiegati in una lettera, di cui riportiamo solo una parte:
{{quote|La Vostra poesia ci offende, essendo le vostre adorate pratiche a uso e consumo del solo Santo Padre|Lettera del [[Ruini|Card. Ruini]], ritrovata nello studio del poeta}}
In poche parole, solo il [[Papa]] aveva diritto a <sdel>masturbarsi selvaggiamente</sdel> stare ore e ore davanti alla finestra a osservare il paesaggio.
 
== Voci Correlate ==
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*[[Letteratura italiana]]
*[[Masturbazione]]
*[[Effetti della masturbazione]]
*[[Allegoria]]
*[[Pessimismo]]