José Perdomo: differenze tra le versioni
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===Origini calcistiche===
Come dice il buon nome medesimo, Perdomo nasce da un calcio ben rifilato nel [[culo]] di [[Tua madre|sua madre]], per avere avuto il cattivo gusto di concepire un figlio idiota, con la voglia che divantasse abile calciatore di footballe, nonchè da una costola del buonanima del [[Franco Scoglio|Professor Scoglio]], che quando sparava [[Cazzata|cazzate]], sapeva bene quello che diceva. Infatti a proposito di Perdomo, aveva pubblicamente affermato:
{{quote|'''Perdomo è il nuovo [[Maradona]]''', colui che farà vedere al calcio italiano quanto di meglio si sta facendo in Uruguay e che porterà ai nostri tifosi moltissime soddisfazioni, hic, un altro Vermentino, barista!}}
===L'anno in Italia===
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Versione delle 18:24, 19 apr 2008
Perdomo è stato il giocatore più scarso dell'intero universo calcistico, e anche non calcistico, che l'umanità intera ricordi, e anche che non ricordi. Il suo vero nome era José Batlle Texeira, ma tutti lo ricordano come Quello scarpone di Perdomo, nome che senz'altro maggiormente gli si addice e ne rende piuttosto chiara la sostanza.
Origini calcistiche
Come dice il buon nome medesimo, Perdomo nasce da un calcio ben rifilato nel culo di sua madre, per avere avuto il cattivo gusto di concepire un figlio idiota, con la voglia che divantasse abile calciatore di footballe, nonchè da una costola del buonanima del Professor Scoglio, che quando sparava cazzate, sapeva bene quello che diceva. Infatti a proposito di Perdomo, aveva pubblicamente affermato:
L'anno in Italia
Il nostro eroe arriva quindi alla società calcistica più prestigiosa (in fatto di pacchi): il Genoa del Professore, che lo sta attendendo a braccia aperte. Ed egli non delude: nella prima partita mostra grande, ma che dico, grandissima, ma che dico, immensa, ma che dico... che cazzo sto dicendo? Capacità di stare fermo in mezzo al campo per tutti i novenovantanove minuti, anzi, la sua straorinaria abilità in tali eccelse performance si evidenzia quando un raccattapalle è costretto a prenderlo di forza per fargli abbandonare la sua posizione tattica, a partita abbondantemente finita, mediante l'uso di una gruetta e un paranco agganciato alla schiena. Tutti i tifosi ricorderanno entusiasti la risposta del nostro alla provocazione del Pio Don Boskov e del paragone col suo amato cane: neanche un minuto di gioco e espulsione per un fallaccio ai danni di un giocatore sampdoriano (si, lo so, su Nonciclopedia non si puo dire la verità).