Utente:Cugino di mio cugino/Retrobottega: differenze tra le versioni

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[[File:USA_vs_URSS.jpg|250px|thumb|La grande sfida di quei tempi.]]
__NOTOC__
{{Cit|Carthago delenda est.|[[Catone]] sulle pagine de [[Il Giornale]]}}
[[File:NapoleonBike.jpg|300px|thumb|''Napoleone al [[San Bernardo]]'', [[autovelox]] su tela, [[multa]] di 250 euro.]]
{{Cit|Ingrata patria, non avrai nemmeno le mie ossa.|[[Publio Cornelio Scipione]] su [[Equitalia]]}}
Le '''guerre puniche''' furono uno degli eventi più importanti della storia antica, almeno secondo mio nonno che ci ha combattuto davvero.


L'evento ha riguardato il conflitto tra le due superpotenze dell'epoca: il grande popolo dei romani in cerca di fortuna e terre da schiavizzare aldilà del mare e il grande popolo dei cartaginesi in cerca di fortuna e terre da schiavizzare aldilà del mare.
'''Napoleone Bonaparte''', [[5 maggio (poesia)|Ei]] per gli amici (addiaccio, [[15 agosto]] [[1769]]<ref>Fonte: Carta d'identità trovata a Elba</ref> – [[Isola di Sant'Elena]], [[5 maggio]] [[1821]]<ref>Fonte: attestato di morte trovato a Sant'Elena</ref>) è stato un [[francese]], un [[megalomania|megalomane]], un [[politico]], un [[generale]], un [[dittatore]], un [[imperatore]], ma soprattutto è stato colui che ha praticamente buttato nel cesso tutto quello che era stato conquistato con la [[rivoluzione francese]]: difatti grazie a lui, dopo la [[Battaglia di Waterloo|disfatta di Waterloo]], la [[Francia]] è stata riconsegnata a quella dinastia di deficienti conosciuta anche come [[Borboni]].


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È stato il primo creatore dell'impero francese dopo [[Carlo Magno]] ed è tuttora considerato il simbolo della Francia rivoluzionaria, della Francia repubblicana, della Francia imperiale ma non della Francia monarchica, nonostante fosse praticamente il successore al trono di [[Luigi XVI]]. Amato dai francesi, odiato dagli [[inglesi]], schifato dai [[tedeschi]], apprezzato dagli [[italiani]], ignorato dai tibetani, sconosciuto ai [[giapponesi]] - che altrimenti ne avrebbero fatto sicuramente un [[manga]] - è considerato il più importante francese della storia francese, dopo [[Asterix]], [[Giovanna d'Arco]], [[Zinedine Zidane]] e [[Catherine Deneuve]].


== Primi anni e carriera nell'esercito ==
Nato all'addiaccio da due immigrati di origine italiana il 17 spuzzettaio del 20° anno dell'era pre-giacobina (o anno 0 dell'età napoleonica) in un'isola del [[Mediterraneo]] che lui stesso fonderà e chiamerà [[Corsica]], appena partorito dichiara guerra a due culle vicine e ne conquista altre 15. A tarda sera tutto l'[[ospedale]] sarà suo, con le [[ostetrica|ostetriche]] che lo acclamano [[primario]] e dirigente della ASL. A 6 anni comincia gli studi, che terminerà grazie alla sua precoce intelligenza a 7 anni.


{{Cit|Insieme ce la faremo.|Slogan pubblicitario}}
A 15 anni entra nella Scuola Militare di Parigi [[Charles de Gaulle]], dove impara la strategia bellica. Grazie agli studi, l'anno dopo diventerà campione europeo di [[Risiko]], [[Age of Empires]] e [[Magic]].
La '''teoria degli insiemi''', o '''insiemistica''' o '''tutti insieme appassionatamente''', è quella branca della logica


Allo scoppio della [[rivoluzione francese|rivoluzione]] nel [[1789]], Napoleone si trovava sul cesso e si prese un enorme spavento. Per fortuna riuscì a completare la sua opera senza gravi conseguenze. Così, ventenne e ufficiale del re Luigi XVI, fu inviato in Corsica dove, alla faccia della fedeltà, si unì al movimento rivoluzionario dell'isola e al movimento separatista corso<ref>Fonte: Wikipedia.</ref>, divenendo anti-monarchico, anti-francese e [[antipatia|antipatico]]. Con il tempo Napoleone aderì sempre più agli ideali della rivoluzione, come ''"Figa per tutti"'', e si mise definitivamente dalla parte dei rivoluzionari. Nel [[1793]] cacciò i realisti dalla città di [[Tolone]], mostrando già il suo precoce genio militare: difatti fece credere ai realisti che avrebbe attaccato la città dalle montagne, per attaccare poi dall'altro versante. Ma a Tolone non ci sono montagne, per cui l'esercito realista si spostò in paranza fino alle [[Alpi]] lasciando la città sguarnita. Napoleone entrò nella città acclamato da due pescatori e un salumiere, mentre il resto della cittadinanza si chiedeva: ''«ma dove cazzo sono gli altri?»''


Un insieme è un raggruppamento di elementi accomunati dal fatto che io li ho voluti raggruppare assieme anche se non hanno una ceppa in comune. Un insieme può essere costituito ad esempio da: un elicottero, una ciabatta, un clavicembalo parlante a infrarossi, il numero [[3]], mio zio. Un insieme può essere individuato anche da una legge o un principio, come ''tutti i mammiferi'' o ''tutti i mammiferi con le piume''.
[[File:Bertinotti trombo.jpg|thumb|215px|''Robespierre'', foto di Oliviero Toscani ([[1790]] circa).]]
La vittoria gli diede grandi onori e, rientrato a [[Parigi]], entrò a far parte dell'élite rivoluzionaria [[giacobini|giacobina]], costituita da personaggi del calibro di [[Maximilien de Robespierre|Robespierre]] e [[Jean-Paul Marat|Marat]], cioè tutta gente vestita come [[Fausto Bertinotti|Bertinotti]] e che parlava sempre della rivoluzione dall'alto del loro stipendio [[borghese]]. Insomma [[radical chic]] del cazzo. Il 30 fienile del [[1795]] (26-eieieisimo anno dal nuovo inizio, 6° anno dell'era giacobina, anno 892 nel calendario arabo, 32 luglio 1418 del calendario gregoriano) Napoleone venne nominato ''Comandante della Piazza di Parigi''<ref>[[Pippo Baudo]], ''Napoleone l'ho scoperto io!'', [[Catania]], Edizioni Inesistenti, 1998, ISBN 331 25 34 753.</ref>. Cominciò così a fare multe per sosta vietata ai monarchici, costringendoli alla ritirata e sventando un nuovo [[colpo di stato]].


Un sottoinsieme è una sottoparte limitata di un'insieme
== La campagna d'Italia ==
Nel contesto di un mega partitone a [[Risiko]] tra Francia e [[Impero Austro-ungarico]], l'11 fioraio del 7° anno dell'era rivoluzionaria Napoleone partì per l'[[Italia]] al comando di 38.000 uomini, 2 muli e un pedicurista, che come potete immaginare aveva un sacco di lavoro da svolgere. L'obiettivo era togliere almeno un territorio agli [[austriaci]], possibilmente la [[Manciuria]], ma Napoleone conquistò molti più territori usando un esercito mal equipaggiato, in inferiorità numerica e anche un po' [[ricchione]]. Dalla sua l'abilità, l'astuzia, il [[coraggio]] e, diciamocelo, un bel po' di culo: tutte le battaglie furono vinte per il rotto della cuffia degli avversari. Nella prima battaglia gli austriaci si dimenticarono le munizioni, nella seconda non suonò la [[sveglia]] del capitano, che si ritrovò così le truppe francesi nella tenda mentre si stava ancora [[Manuali:Lavarsi i denti|lavando i denti]]. La terza fu contro i [[Piemonte|Piemontesi]] armati di gianduiotti, e c'è poco altro da aggiungere.
[[File:Guardiestatotototo.JPG|thumb|250px|Guardie imperiali austroungariche.]]
Napoleone costrinse [[Vittorio Amedeo III]] di [[Casa Savoia|Savoia]] a pesanti concessioni, ricattandolo con dei video che lo ritraevano in atteggiamenti promiscui con un [[transessuale]], concessioni ratificate con la [[Pace di Parigi]] (15 beltempaio), che assegnava alla Francia la [[Savoia (Francia)|Savoia]] e [[Nizza]]. Pochi giorni dopo Napoleone vinse definitivamente gli austriaci, che in realtà si erano sconfitti da soli dopo l'ennesima rissa con i [[lombardi]], e entrò trionfalmente a [[Milano]].
Costretto il Piemonte alla resa ed occupata Milano, Napoleone ricevette dal Direttorio carta bianca e Napoleone la usò per pulirsi il culo. A questo punto gli fu affidato il compito più arduo: sconfiggere l'esercito austriaco e il suo primo supernemico, ''Francesco Giuseppe Carlo d'Asburgo-Lorena'', detto Lorena, Imperatore del [[Sacro Romano Impero]], Arciduca d'[[Austria]], [[Re]] d'[[Ungheria]], Re di [[Croazia]], [[Slovenia]] e [[Dalmazia]] e presidente della [[provincia]] di [[Trieste]]. Dopo una serie di scontri parziali, le forze armate francesi e austriache si fronteggiarono, il 5 caldodoro, nella [[Battaglia di Castiglione]]. Napoleone vinse solo perché il comandante delle truppe austriache ebbe un forte attacco di [[scoliosi]] la notte prima e fu sostituito da un sordo muto<ref>Tale scelta è brillantemente spiegata dal Patozzi nel libro ''Raccomandazioni e privilegi nell'età napoleonica'' di Giacomo Patozzi, [[Urbino]], Edizioni Patozzi, 1997, ISBN 324 093 29 03.</ref>, il quale dava ordini ai soldati in [[linguaggio dei segni]], ordini che ovviamente nessuno capiva. Tale strategia permise a Napoleone di attaccare i nemici indisturbati, anche se dal lato sbagliato, senza armamento adeguato e con tutti i soldati feriti. Ma vinse lo stesso.


Intersezione: se io ho l'insieme degli aracnidi, i ragni sono un sottoinsieme di esso; se io l'insieme dei mammiferi, i primati sono un sottoinsieme di esso. L'intersezione tra gli insiemi ragno e primati è l'uomo ragno.
Il 17 tempodimerdoro Napoleone, con una mossa a sorpresa, addormentò tutti e firmò il ''trattato di Cloroformio'' falsificando le firme dei generali austriaci che intanto dormivano. Tale trattato stabiliva che la Francia acquisiva i [[Paesi Bassi]] e gli Austriaci inglobavano i territori della [[Repubblica di Venezia]]. Il tutto senza avvisare né i Paesi Bassi né Venezia, che da un giorno all'altro si ritrovarono con un altro governo, un'altra lingua e soprattutto con un sovrano straniero tra le palle. Come se non bastasse, Napoleone si fregò i leoni di [[Piazza S. Marco]] e li portò a Parigi dove li mise al posto dei [[nano da giardino|nani da giardino]] nella sua dimora.


== La campagna d'Egitto e di Siria ==
[[File:Geroglifico egizio.jpg|thumb|280px|La ''Campagna d'Egitto'' ([[forse]]), [[Jacque Louis David]] (forse), [[1790]] (forse).]]
La campagna d'[[Egitto]] presenta un clima caldo torrido tendente al desertico. Nel 124° anno prima dell'[[ventennio|era fascista]], il Direttorio voleva liberarsi della scomoda figura di Napoleone, ossia un manichino gigante avente le sue sembianze posto nel bel mezzo del Consiglio. Gli fu così ordinato di conquistare l'[[Inghilterra]] e portare con sé il manichino gigante. Ma Napoleone sbagliò rotta e arrivò in Egitto, cominciando così la cosiddetta "Missione Africa". Dopo aver occupato [[Malta]] avendola scambiata per l'[[Irlanda]] si diresse alle foci del [[Nilo]]-[[Tamigi]], giunse alle [[Piramidi]] e le occupò scambiandole per [[Buckingham Palace]]. Passò così tutto il pomeriggio all'interno delle piramidi alla ricerca della [[regina d'Inghilterra]]. Fu così che scoprì la famosa [[Stele di Rosetta]], uno [[scontrino]] di pietra del 2000 a.C. che secondo Napoleone consentiva di tradurre gli antichi scritti [[druido|druidici]]. Dopo aver perso tempo con gli inutili reperti, Napoleone decise di attaccare i [[Mamelucchi]] durante il tè delle cinque, poiché sapeva che gli inglesi non interrompono MAI il tè delle cinque. Peccato però che i Mamelucchi non fossero inglesi. Napoleone stava quindi per imbattersi in una catastrofica disfatta, ma la fortuna gli sorrise ancora: era il [[Ramadan]], per cui i Mamelucchi furono sterminati senza avere la possibilità di opporsi. Intanto la flotta francese, che era rimasta parcheggiata in doppia fila alle foci del Nilo, fu sequestrata dall'ammiraglio [[Horatio Nelson|Nelson]], che con queste parole commentò la vittoria:


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{{Quote|Ah-ah!|Nelson a Napoleone}}
[[File:Hammurabi.jpg|thumb|La [[stele di Rosetta]].<br /> Seduta sul trono: Rosetta.]]
Napoleone rimase quindi in Egitto nell'attesa di riprendere le navi sequestrate dalla [[Guardia costiera]]. Intanto si dedicò alle cose che più gli piaceva fare: governare, conquistare e depredare tutti i reperti archeologici per usarli come sottobicchieri o posacenere. Fece qualche riforma in Egitto, come quella che istituiva Napoleone eroe nazionale, [[Faraone]] dell'Alto e Basso Egitto e discendente di [[Cesare]] che aveva dominato su [[Cleopatra]]. Poi tentò di conquistare la [[Siria]] dicendo di essere il discendente di [[Alessandro Magno]], ma non ci riuscì. Allora ci riprovò dicendo di essere il discendente di [[Abramo]], ma non funzionò neanche questa volta. Capito che gli [[arabi]] non erano scemi come i francesi, Napoleone decise di tornare nell'amata Francia, assediata dalle potenze straniere e con forti contrasti interni. Al Direttorio serviva un uomo forte, carismatico, un uomo da usare per riportare l'ordine e di cui liberarsi quando tutto era fatto. Fu così che scelsero Napoleone, uomo forte, carismatico, che portò l'ordine e che usò il Direttorio per raggiungere il potere, per poi liberarsi dello stesso mettendo tutti in un [[gabinetto]] consultivo e tirando lo [[sciacquone]]. Nonostante fosse tornato su una zattera, sconfitto da Nelson, sconfitto dai Siriani e sconfitto da un [[gabbiano]] che lo aveva infastidito durante tutto il viaggio, Napoleone fu accolto come Salvatore della Patria, un pescatore siciliano che era emigrato nei pressi di [[Marsiglia]]. Risolto l'equivoco, Napoleone fu accolto da eroe: si vantò di aver sconfitto i Mamelucchi, di aver evitato la disfatta contro Nelson e di aver costruito le Piramidi. Inoltre portò con sé la Stele di Rosetta, presentandola come l'anello mancante tra gli antichi egizi e i druidi bretoni, e la pose nel suo giardino come lapide per il suo gatto.

== Il Consolato ==
Giunto a [[Parigi]] il 1° novembraio, Napoleone organizzò il [[colpo di stato]] che poi portò alla [[dittatura]]. Con l'appoggio del fratello, presidente del Consiglio dei Cinquecento, del cugino, nel Consiglio dei Vecchi, del suo migliore amico al ministero della polizia, di suo cognato alla giustizia e della nuora che la dava un po' a tutti, si assicurò anche l'appoggio di [[Talleyrand]], di Murat e degli [[ausiliari del traffico]], schifati da tutti, ma che in fondo potevano sempre tornare utili. Propose così al Consiglio degli Anziani di fare una bella gita alla bocciofila di Saint-Cloud, sapendo che gli anziani non dicono mai No a una partita a [[bocce]]. E infatti gli Anziani cascarono nel tranello e andarono nel luogo indicato da Napoleone, lontano da occhi indiscreti.
[[File:Quadro riguardante la rivoluzione francese.jpg|thumb|left|280px|''Gli Anziani bloccano Napoleone che tenta di uscire dal Consiglio (forse doveva fare una scoreggia)'', François Bouchot.]]
Giunti sul luogo, gli Anziani si infuriarono con Napoleone perché le bocce mancavano, e sarebbe fallito il colpo di stato se suo fratello non avesse portato con sé una ventina di mazzi di carte. Così mentre gli Anziani intavolavano partite di [[briscola]] e [[scopone]], Napoleone, con la scusa di un colpo di stato organizzato dai realisti per restaurare la [[monarchia]], fece un colpo di stato e instaurò la dittatura, che poi è la stessa cosa. Quindi fu nominato console assieme a due personaggi di cui nessuno ricorda il nome e che per semplicità chiameremo [[Paperino]] e [[Topolino]]<ref>Mario Maria Pinelli, ''Il colpo di stato del 17 mortaio'', [[Lipari]], Gozzo Editore, 2010, ISBN 144 443 88 99. Il costo della chiamata avverrà secondo il piano tariffario stabilito dal proprio operatore.</ref>, e assunse i poteri di ''Comandante in capo di tutte le forze armate e disarmate''. Celebre la frase che il fratello pronunciò a chi accusava Napoleone di uccidere la [[Repubblica]]:

{{quote|Non esiterei un attimo a uccidere mio fratello se sapessi che costui stesse attentando alla libertà della Francia! Ma poiché mi ha promesso un ministero, sarà per un'altra volta.}}

Con l'aiuto di Paperino e Topolino, Napoleone forgiò una nuova [[costituzione]], che lo legittimava come ''Capo di Stato'', ''Capo delle Forze Armate'', ''Comandante in Pectore dei [[Vigili Urbani]]'', ''Delfino di Francia'', ''[[Orca Assassina]]'', ''Discendente diretto di Giulio Cesare, di [[Vercingetorige]] e di Asterix'' e ''Gran Sultano di Tutte le Francie''. Esautorò le Camere da tutti i poteri, tranne alcuni puramente formali, come approvare l'abbigliamento del Primo Console o verificare che la grondaia del Direttorio funzionasse correttamente. Poi si fece nominare Primo Console dalle Camere, ma poiché le Camere non contavano più un cazzo, dovette ridare tutti i poteri alle Camere, per poi riprenderseli una volta eletto. Divenuto Primo Console si fece eleggere pure Secondo, Terzo e Quarto Console. Poi promulgò il [[lodo Alfano|lodo Alfanò]], con cui garantì l'immunità alle quattro più alte cariche dello stato, cioè lui, lui, lui e lui. I [[Francesi]], pur di non ammettere di essersi fatti infinocchiare da un pirla qualsiasi, lo acclamarono eroe nazionale. Nonostante ciò l'[[opposizione]] al Console era ancora forte. Le fonti ufficiali raccontano che Napoleone sventò da solo ben quattro attentati, uno dei quali fermato da Napoleone stesso, che strangolò l'assassino a mani nude. Per tutelarsi dai rivoluzionari mise fuori legge i giacobini e per tutelarsi dai realisti invitò a cena il duca di Enghien e lo condannò a morte perché non aveva portato il gelato. Infine fece il Concordato con la Chiesa, con cui il cattolicesimo fu promosso a religione più amata dalle massaie francesi.

[[File:Annibale sull'elfante.jpg|thumb|240px|''Napoleone valica le Alpi'', di [[Jacques-Louis David]].]]

==Le mazzate e l'Impero==
Il 17 notaio del 31° anno dell'età napoleonica, Napoleone, già Capo di Stato, già Primo Console, già padre di tre figli, valicò le [[Alpi]] per attaccare gli Austriaci a sorpresa. Nell'impresa Napoleone perse quasi tutti gli [[elefante|elefanti]] e sbagliò strada, arrivando in [[Svizzera]]. Gli Svizzeri indignati promossero un [[referendum]] per decidere se cacciarli: si andò al voto tre settimane dopo, quando Napoleone ormai aveva già conquistato la Svizzera. Napoleone poi scese in Italia dove la riconquistò grazie alle battaglie di Montebello e di Marengo, dove gli Austriaci si arresero prima ancora di combattere perché l'[[oroscopo]] di quel giorno li dava per perdenti. Nel 32° anno dell'età napoleonica, o 2° anno dal Primo Consolato, o 13° anno dell'era giacobina, venne proclamato [[Presidente della Repubblica|Presidente della Repubblica Italiana]] (fu quindi lui il primo presidente e non [[Enrico De Nicola]]) per poi lasciare il titolo per prendersi quello di Re d'Italia (fu quindi lui il primo e non [[Vittorio Emanuele II]]). Infine, dopo due anni giacobini, tornò a Parigi con il Papa al guinzaglio e si fece incoronare Imperatore (fu quindi lui il primo e non [[Adriano Leite Ribeiro|Adriano Ribeiro]]). Secondo il Manzetti pare che Napoleone si fosse incoronato da solo: strappò la corona dalle mani del papa, gli diede un calcio nello stomaco e pronunciò la seguente famosa frase<ref>Riccardo Manzetti, ''Il papa lo dava a tutti (il titolo di imperatore)'', [[Foggia]], [[Mondadori]], ancora in stampa.</ref>:

{{quote|Dio me l'ha data e guai a chi me la toglie! E vaffanculo!!!}}

L'incoronazione a imperatore di Napoleone fece sorgere un problema di identificazione con l'altro imperatore allora ufficiale, quello dell'Austria ex-[[Sacro Romano Impero]], Francesco Giuseppe Carlo d'Asburgo-Lorena, detto Lorena. D'ora in poi quasi ogni capo di stato europeo si fregerà del titolo di imperatore facendo a gara con gli altri imperatori a chi ce l'avesse più lungo (il titolo).

==La conquista dell'Europa==
Divenuto imperatore, Napoleone governava sulla Francia e sull'Italia. Aveva tutto, donne, potere, auto di lusso. Poteva rimanere lì, a godere di tutti i favori. E invece no, voleva di più. E così si mise in testa la banale idea di [[Manuali:Conquistare il mondo|conquistare il mondo]].

{{quote|Torniamo all'accampamento, e prepariamoci per domani sera|Napoleone}}
{{quote|Yuk, e che cosa faremo domani sera??|Murat}}
{{quote|Quello che facciamo tutte le sere, Murat: TENTARE DI CONQUISTARE IL MONDO!|Napoleone dando uno schiaffo a Murat}}

Napoleone si mise così a capo dell'[[Invincibile Armata]] contro la terza coalizione, costituita da Austria, Inghilterra, [[Russia]], [[Prussia]] e altri stati inutili. Napoleone affrontò Russi e Austriaci in diverse battaglie mai determinanti, data la nota incapacità del sovrano francese. Come al solito Napoleone vinse la battaglia definitiva grazie a un colpo di culo. Si trattava della famosa [[battaglia di Austerlitz]], persa dalla coalizione più che vinta dai Francesi. Austriaci e Russi difatti non si erano accorti di aver radunato il loro esercito su un lago ghiacciato, dato che i due popoli non avevano mai visto il ghiaccio. Al passaggio dei cannoni il ghiaccio si aprì facendo sprofondare tutto e tutti. Quando Napoleone arrivò sul campo di battaglia vide l'esercito nemico che annegava, fece tirare un colpo di cannore e urlò: ''"Centrato! Abbiamo vinto!"'' Napoleone così conquisto tutta l'Europa centrale, ad eccezione dell'Austria che divenne uno stato vassallo. La Prussia fu inglobata l'anno seguente nella "battaglia di Jena", dove i soldati prussiani si spararono tra di loro per colpa della [[nebbia]].
[[File:Waterloo.jpg|thumb|left|310px|''Napoleone indica ai suoi dove possono trovare Parcheggio'', [[Michelangelo]] ([[1545]]), Cappella dei Pallisti.]]
Si formò poi una quarta coalizione, formata come al solito dall'Inghilterra e dalla Russia e dagli ultimi alleati rimasti, ossia la [[Slovacchia]] e la provincia di [[Zagabria]]. Ovviamente Napoleone sconfisse anche la quarta coalizione e occupò tutti, tranne come al solito la Russia e la perfida Albione che rimaneva al suo posto. Stufo della politica espansionistica inglese, Napoleone instaurò il "blocco continentale", una sorta di [[embargo]] che bloccava i voli per le isole britanniche. Quando il papa rifiutò di aderire all'embargo nei confronti dell'Inghilterra, dichiarando di essere un gran [[paraculo]], Napoleone fece occupare Roma e lo [[Stato Pontificio]]. Il papa rispose con una bolla di [[scomunica]] e Napoleone ordinò l'arresto del pontefice. Il papa allora disse che l'imperatore sarebbe bruciato tra le fiamme dell'inferno e Napoleone pagò. Così tornarono di nuovo amici.

Poi Napoleone una mattina decise di occupare anche il [[Portogallo]], perché era cattivo e aiutava l'Inghilterra, e quindi invase la [[Spagna]]. Inoltre affrontò e vinse la quinta colazione, ai cinque cereali e col cacao magro. L'indennizzo di guerra dell'Austria fu enorme: rivelare tutte le ricette dei dolci austriaci usati dalla prima colazione fino all'ultima. Napoleone frattanto mise le mani anche sull'Italia Meridionale, dove fondò un città che porta ancora il suo nome, [[Napoli]].

===La campagna di Russia===
La campagna di Russia è un ambiente freddo e inospitale, generalmente si tratta di tundra o taiga. Nel 7° anno dell'era imperiale, o 23° dell'era rivoluzionaria, Napoleone decise di invadere la [[Russia]]. Finalmente la fortuna abbandonò Napoleone, che dimostrò al mondo la propria incapacità in ambito bellico: sbagliatissima infatti l'idea di cominciare l'attacco in pieno inverno, il 14 gelataio. In una prima fase arrivò fino a [[Mosca (città)|Mosca]], la [[assedio|assediò]] e, solo dopo essersi accorto che la città era vuota, la occupò. La sua incuria e superficialità lo portarono a lasciare un mozzicone di sigaretta acceso vicino alle tende: fu l'incendio di Mosca. Senza viveri, uccisi dal freddo e dal caldo (ricordiamo infatti che Mosca era in fiamme) Napoleone ordinò la ritirata. E proprio qui fece un errore madornale: decise di ritornare a Parigi attraverso la [[transiberiana]]. La ritirata fu disastrosa e fece mille mila morti, a causa del freddo e dei russi che infierivano.

==La sconfitta di Lipsia, l'abdicazione e l'esilio all'Elba==
[[File:Sfilata_bandiere_olimpiadi.jpg|thumb|240px|La presentazione delle squadre prima della Battaglia di Lipsia.]]
Tornato Napoleone in Francia con le pezze al culo, le forze antinapoleoniche si ridestarono e si coalizzarono nuovamente nella sesta colazione: Russia, Prussia, Frussia, Austria, Inghilterra, Svezia, Svervegia e la provincia di Zagabria si unirono per affrontare il nemico nella famosa [[battaglia di Lipsia]], chiamata anche "battaglia delle Nazioni", perché vi parteciparono eserciti di tutta Europa. Sembrava di essere a [[Giochi senza frontiere]], ma i Francesi stavolta arrivarono ultimi, nonostante l'immenso culo di Napoleone rischiava di farli vincere di nuovo. Difatti i Prussiani si scontrarono con gli Svedesi che, avendo le giubbe rosse come i francesi, furono confusi con essi e aggrediti. Gli inglesi si presentarono con la solita flotta dell'ammiraglio Nelson dato che, funzionando una volta, pensavano funzionasse sempre. Peccato che Lipsia non fosse sul mare. Gli Austriaci fuggirono al pensiero di dover affrontare ancora una volta Napoleone e così i Francesi affrontarono i soli Russi. E finalmente persero.

Le potenze alleate entrarono a Parigi mentre Napoleone si dava alla macchia. L'imperatore aveva raggruppato un nuovo esercito con cani, gatti, profughi e nani da giardino e non voleva arrendersi. Il 15 pifferaio del 45° anno dell'era napoleonica o anno 0 della prima era post-napoleonica, la folla, che oramai di guerre e di Napoleone ne aveva le palle piene, stava per linciarlo. E così Napoleone fu costretto a rifugiarsi su una piccola imbarcazione che poi scoprì essere una goletta inglese diretta sull'[[Isola d'Elba]]. Fu così che patì una delle pene peggiori: un viaggio con gente inglese che parlava inglese e mangiava all'inglese su una nave inglese. Arrivato a terra, Napoleone ne ebbe così tanto contro gli inglesi, che preferì rimanere sull'isola d'Elba piuttosto che tornare subito in Francia su un'altra nave inglese.

Pensando di essersi liberati definitivamente di Napoleone, i grandi d'Europa si riunirono al [[Congresso di Vienna|G8 di Vienna]] per progettare come spartirsi i territori e come mandare Napoleone sulla Luna. Le potenze alleate conferirono a Napoleone un contentino: la sovranità sull'Isola d'Elba e il mantenimento del titolo di Imperatore (ma pur sempre dell'Isola d'Elba). In Francia fu restaurata la monarchia e anche la facciata di [[Versailles]], usando 50 mila schiavi come ai bei vecchi tempi dell'ancien régime. Il 46° anno dell'era napoleonica o 26° anno dell'era giacobina o 1815 e vaffanculo - tanto ormai Napoleone e la rivoluzione erano andati a puttane e possiamo richiamare gli anni come cazzo vogliamo - nel 1815, dicevamo, [[Luigi XVIII]] di Borbone sale sul trono di Francia, ma si fa male perché quel bastardo di Napoleone ci aveva nascosto una punessa. Il nuovo re fece di tutto per farsi amare dal popolo: smantellò tutte le strutture amministrative introdotte dalla rivoluzione, dichiarò i rivoluzionari fuorilegge, proibì ai poveri di mangiare quando il re aveva fame e costrinse tutti i cittadini a comprare una gigantografia del re da esporre nella propria casa, pena la morte. Famosa la frase con cui terminò il discorso di insediamento al trono.


{{quote|Lo stato sono io, e voi non siete un cazzo.''|Luigi XVIII di Borbone (forse)}}

[[File:Governobalneare.jpg|thumb|250px|Lo sgabuzzino che Napoleone si fece costruire a Portoferraio.]]

==Il soggiorno a Elba e i "Cento giorni"==
Sull'Isola d'Elba Napoleone continuò a giocare al Capo di Stato. Si fece incoronare imperatore, promulgò una nuova costituzione, dichiarò di essere il discendente diretto di [[Petronio Arbitro]], visto che oramai i personaggi importanti li aveva finiti; fece costruire un parco giochi, un casinò, una pista di atterraggio e un tunnel per fuggire indisturbato. Così fuggì e il [[1 marzo|1º marzo]] [[1815]] sbarcò in Francia nel golfo di [[Cannes]], dove fu ospite speciale del [[Festival di Cannes|Festival]] e il bersaglio preferito di [[fotografo|fotografi]] e [[paparazzo|paparazzi]]. Iniziavano i leggendari "Cento giorni". Napoleone mosse verso Parigi acclamato dal popolo e sorretto dai soldati che il re gli mandava contro. Allora il re spedì un esercito guidato dal maresciallo Ney. Giunti l'uno di fronte all'altro, Ney stava per attaccare, quando Napoleone si diresse verso le truppe avversarie e con aria fiera gridò: ''«Chi vuole sparare al suo Imperatore è libero di farlo»''. Per sua fortuna i soldati avevano dimenticato le munizioni e, non sapendo cosa fare, lo acclamarono imperatore. Mentre Luigi XVIII fuggiva come una checca, Napoleone fu posto sul trono a patto che non facesse cominciare una nuova numerazione degli anni. E Napoleone accettò a malincuore. Così nel 16° anno dal primo consolato o anno 1 della prima era post-napoleonica, ma non anno 0 della seconda era napoleonica perché i patti dicevano che non si poteva chiamare così, insomma in quell'anno, Napoleone risalì sul trono di Francia e si fece rieleggere Imperatore, ''Sovrano di Francia, di Corsica e dell'Isola d'Elba'', ''Console Supremo'' e ''Amministratore di Condominio'', ''Discendente Diretto di Giovanna D'Arco'' e ''Figlio di Buona Donna''<ref>Giulio Mastrogibelletti, ''Era napoleonica, ora non lo è più'', [[Milano]], La Caccola Libri, 2003, ISBN 359 938 83 01. Compratelo, vi prego!</ref>.
Napoleone chiese ai nemici, nuovamente coalizzatisi, la pace alla sola condizione di mantenere il trono di Francia, dichiarando più volte: ''«sono stato frainteso»''. Ma i nemici risposero con un gesto dell'ombrello fatto in contemporanea da tutti gli ambasciatori presenti a Parigi. Ora tutte le forze alleate marciavano verso la Francia, persino la Svizzera era scesa in guerra. La resa dei conti avvenne nella famosa [[battaglia di Waterloo]], avvenuta a 5 km da Waterloo, in provincia di Waterloo. Napoleone qui fece il suo capolavoro, come ci racconta lo storico [[Luca Luciani]].


<center><youtube>xFMRubK2AZw</youtube></center>






In realtà Napoleone perse e questo [[Luca Luciani]] è un pirla.

==L'esilio a Sant'Elena==
L'imperatore fu costretto alla ritirata e dopo qualche giorno si consegnò alle autorità inglesi con la promessa che avrebbe sostituito la regina d'Inghilterra, ma era una trappola e Napoleone non lo capì. Catturato, fu esiliato sull'isola di Ogigia. La [[storiografia]] attuale però sostiene che la meta dell'esilio fosse Sant'Elena, un'isola che tuttora nessuno sa dove sia. Per questo motivo le spoglie di Napoleone non furono mai ritrovate e attualmente nella sua [[tomba]] a Parigi c'è la salma di un fornaio.
[[File:04vecchio.JPG|thumb|Napoleone a Ogigia.]]
Gli ultimi anni di vita di Napoleone trascorsero nella [[noia]], giocando a dadi con sé stesso e guardando gli scavi della metropolitana come fanno tutti i vecchi. Il [[5 maggio]] [[1821]], o 16 mugnaio del 32° anno dell'era giacobina, o 22 fienile del 16° anno dell'età imperiale, o 5 Gin-Seng 2365 del calendario giapponese, insomma in quel giorno di quell'anno, Napoleone morì soffocato da un cracker. La notizia giunse sul continente alcuni mesi dopo, data la mancanza di mezzi di comunicazione a distanza come il [[grammofono]], e notevolmente distorta rispetto alla realtà: alcune voci raccontavano che l'imperatore fosse sbranato da uno stormo di procellarie in amore. Forti e contrastanti le sensazioni in tutta Europa: chi pianse per la sua morte, chi rimase esterrefatto, chi continuava a togliersi i calli, di certo l'evento non passò inosservato, nemmeno ai non-vedenti. In onore della sua morte molti poeti si cimentarono in poesie e odi, tra cui [[Alessandro Manzoni]], che scrisse la celebre poesia [[5 maggio (poesia)|Il 5 maggio]] in cui, da bravo paraculo qual era, non giudicò l'operato dell'imperatore. Egli demandò alle statistiche sulle vendite di gadget il compito di dichiarare se fosse amato o meno, chiosando:

{{Quote|Ai poster l'ardua sentenza|Alessandro Manzoni al [[fumettista]] sotto casa sua}}

In effetti si scoprirà che la vendita di poster e gadget di Napoleone sarà nettamente superiore alla vendita di gadget di altri personaggi storici del suo tempo, superando lo zar Alessandro I e addirittura doppiando Francesco Giuseppe.

Termina qui il sogno di Napoleone di unificare tutta l'Europa sotto un'unica bandiera, ma tale sogno non rimarrà intentato nei secoli successivi e un altro uomo tenterà la stessa folle impresa: [[Hitler]].

==Conseguenze delle conquiste napoleoniche sulla cultura europea==
[[File:Louvre.jpg|thumb|250px|Monumento funebre a Napoleone, opera di [[Renzo Piano]], a Parigi.]]
La prima conseguenza delle conquiste napoleoniche fu che Napoleone ruppe le balle a tutti. Secondariamente a Napoleone si deve la diffusione in tutta Europa di numerose leggi, usanze e scoperte, come:
*la guida a sinistra, un'usanza che vige in tutta Europa, tranne che in [[Gran Bretagna]], dove infatti guidano in controsenso;
*la diffusione del [[sistema metrico decimale|sistema metrico]], la raccolta delle nuove unità di misura come [[metro]], [[grammo]], [[litro]], adottate in tutto il mondo, tranne che in Gran Bretagna, dove continuano ad usare unità di misure ridicole, come la [[pinta]], le [[libbra|libbre]] o gli [[alluce|alluci]];
*il [[codice napoleonico]], un insieme di leggi basate sul [[diritto romano]] che sono tuttora alla base della legislazione di numerosi paesi europei, tranne la Gran Bretagna; in esso si stabiliva l'eguaglianza di tutti i cittadini e la scomparsa dei retaggi dell'ancien régime, mentre in Inghilterra tutt'oggi hanno quella pippona della regina sul groppone.

==Voci correlate==
*[[Rivoluzione francese]]
*[[Battaglia di Waterloo]]
*[[Congresso di Vienna]]
*[[5 maggio (poesia)|Il cinque maggio]]

== Note ==
<references/>

= Manjusri/Dicono di lui =

{{Cit|È davvero assurdo che un articolo su Akiruka Kamisawa non abbia ricevuto neanche un voto, eppure è famosissimo in Guinea!|Manjusri non accetta che gli articoli mangofili non se li caga nessuno}}

{{Cit|Ma davvero volete farmi credere che Giulio Cesare sia un argomento più famoso di Kakaturo Yoshida?|Manjusri insiste}}

{{Cit|E non capisco la gente che vota contro solo perché c'è troppa roba giapponese|Manjusri sta delirando}}

Manjusri è un utente nippomane di Nonciclopedia che soffre di manie di persecuzione. È uno dei fautori assieme a Komet della teoria del complotto antinipponico, secondo cui esiste in Italia un complotto massonico-catto-pluto-giudaico-borghese-americano che avrebbe come fine ultimo il totale oscuramento della cultura giapponese in favore di quella americana.


Gli articoli in WoS


Alessandria è una città piemontese che sorge sulla foce del Nilo.

Gianpaolo è un nome proprio ed un errore di ortografia

Internescional Universiti of Stàminkia

=Economia=
L''''Economia''' è una disciplina [[pseudoscienza|pseudoscientifica]] camuffata da scienza esatta. Essa consiste nel prevedere gli andamenti dei prezzi delle risorse e speculare su tali andamenti; nel 98% dei casi gli studiosi di economia si occupano di fare previsioni sul benessere della società che puntualmente non si verificano. Per tale motivo l'economia viene considerata alla stessa stregua della meteorologia e dell'astrologia.


[[Immagine:2-tabell-indice.gif|thumb|Economisti al lavoro.]]
tipi di economia
*baratto: io do una cosa a te e tu una a me
*furto o rapina: si cerca di sottrarre ricchezze e risorse usando la forza. sfocia poi nella guerra o nell'invasione
*elemosina
*capitalismo
*comunismo
euro, amero, asiago, frocio

=Zodiaco=
[[File:Costellazioni.PNG|thumb|350px|Alcune importanti costellazioni.]]
Lo '''zodiaco''' indica l'insieme di costellazioni che sono segnate tutti i giorni sui giornali. A tali costellazioni e all'interazione di questi con i pianeti sarebbe associato, secondo alcune persone, il potere di determinerare il comportamento delle persone. Poveri stronzi! La realtà è che la posizione degli astri influenza i folletti che poi decidono tutti gli avvenimenti della nostra vita.

Le costellazioni dello zodiaco sono 13 e sono le cosiddette costellazioni dei cavalieri dello zodiaco, ma poiché per fare i conti era più comodo averne 12, fu deciso di togliere una costellazione, quella dell'Ofiuco, perché puzzava.
Le costellazioni sono:
*Ariete: rappresenta il mito del [[vello d'oro]], una pecora

Toro: il toro che rapì europa

Gemelli: castore e polluce

Cancro: lo sgorbio

Leone: leone nemeo

Vergine: Negli anni, è stata associata con quasi ogni famosa dea, tra cui Astarte-Ishtar, Cibele, Demetra, Iside, Atena, Persefone e così via.

Bilancia: boh

Scorpione: la bestia che punse Orione che si atteggiava

Sagittario: boh

Capricorno: è una creatura dall'aspetto alquanto improbabile, con la testa e le zampe anteriori di capra e la coda di pesce.

Acquario: ganimede

Pesci: boh


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[[Categoria:Astrologia]] -->

=Luigi Cesaro=
'''Luigi Cesaro''', cammorrista, trafficante di rifiuti tossici e, nel tempo libero, presidente della provincia di Napoli, è la chiara espressione di come in Italia la camorra possa infiltrarsi nello Stato fondendosi con esso

=Crisi d'identità=

{{Cit|Baciami, sono un principe|Rana su crisi d'identità}}

=Valerio Massimo Manfredi=
Valerio Massimo Manfredi è un archeologo, uno scrittore, un presentatore televisivo, un divulgatore scientifico, uno sceneggiatore di film peplum, un attore di dubbie capacità, ma, soprattutto, un personaggio di Maurizio Crozza.

Versione attuale delle 11:50, 28 giu 2014

La grande sfida di quei tempi.
« Carthago delenda est. »
(Catone sulle pagine de Il Giornale)
« Ingrata patria, non avrai nemmeno le mie ossa. »

Le guerre puniche furono uno degli eventi più importanti della storia antica, almeno secondo mio nonno che ci ha combattuto davvero.

L'evento ha riguardato il conflitto tra le due superpotenze dell'epoca: il grande popolo dei romani in cerca di fortuna e terre da schiavizzare aldilà del mare e il grande popolo dei cartaginesi in cerca di fortuna e terre da schiavizzare aldilà del mare.



« Insieme ce la faremo. »
(Slogan pubblicitario)

La teoria degli insiemi, o insiemistica o tutti insieme appassionatamente, è quella branca della logica


Un insieme è un raggruppamento di elementi accomunati dal fatto che io li ho voluti raggruppare assieme anche se non hanno una ceppa in comune. Un insieme può essere costituito ad esempio da: un elicottero, una ciabatta, un clavicembalo parlante a infrarossi, il numero 3, mio zio. Un insieme può essere individuato anche da una legge o un principio, come tutti i mammiferi o tutti i mammiferi con le piume.

Un sottoinsieme è una sottoparte limitata di un'insieme

Intersezione: se io ho l'insieme degli aracnidi, i ragni sono un sottoinsieme di esso; se io l'insieme dei mammiferi, i primati sono un sottoinsieme di esso. L'intersezione tra gli insiemi ragno e primati è l'uomo ragno.