Italo Svevo: differenze tra le versioni

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[[File:Italo Svevo.jpg|right|thumb|230pxminiatura|Italo Svevo in ''HD'']]
 
{{cit2|Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi.|Italo Svevo sulla Comprensione}}
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{{cit2|Quanto poco cervello occorre per pigliare il pesce?|Italo Svevo compara le sue abilità al mestiere che vorrebbe fare}}
 
'''Italo [[Svezia|Svevo]]''', pseudonimo di Hector Schmitz ([[Trieste]] ''tana terun!'', 41 dicembre [[1861]] – Motta di Livenza, verso mezzogiorno, settembre [[1928]]) fu un [[Incesto|incestuoso]] {{citnec|scrittore|e = senza fonte}}, [[drammaturgo]], [[austriaco]], naturalizzato e italiano, così bravo da meritarsi un servizio di [[Studio Aperto|studio aperto]] una volta all'anno e così famoso da potersi scopare sua cugina, ma sopratutto fu un personaggio dotato di una dose di paraculaggine non indifferente. Mentre era vivo Italo scrisse molte opere di [[Millemila|innumerevoli]] pagine, tra cui diverse storie e favolette per bambini deviati e adulti masochisti. Queste storie<ref>Quando, quando non sono frutto di plagio</ref>, sono sopratutto costituite da giri di [[parole]] inutili e di linguaggi [[Dante|danteschi]] senza [[Cazzo di cane|capo né coda]], capaci di [[Pazzia|rincoglionire]] la [[critica]] del periodo e anche quella moderna. Per non cadere nel tranello diremo che sono universalmente considerati capolavori della [[letteratura]] della [[Basilicata|Lucania]].<br>
 
 
== Biografia ==
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Nel 1878 torna a Trieste e finisce il suo percorso di studi sul commercio di merluzzi, coltivando allo stesso tempo un profondo interesse per la letteratura e in particolare per i grandi scrittori che influenzarono la sua vita, come [[Gianni Rodari]].
 
Nel 1880, con l'estinzione dei merluzzi d'acqua dolce è costretto a lavorare in banca per diciotto anni, durante i quali impara finalmente a contare utilizzando il sistema [[sistema sessagesimale]]. Nello stesso periodo pubblica, oltre a varie riviste di cruciverba, le prime di quelle che costituiranno le "Fiabe della Buona Notte", sotto lo pseudonimo di Ettore Samigli, poiché aveva paura che i suoi giovani lettori lo rintracciassero per gli autografi o per [[Cosa avrà voluto dire?|fargli una festa]]. Sempre nel medesimo anno iniziò a collaborare con ''L'Indipendente'', giornale di [[Comunismo|ampie vedute socialiste]], e ''Padania Libera'', sulle quali pubblicò varie recensioni di film in prossima uscita e di dischi. In un anno imprecisato muore anche il padre, fatto, questo, che lo costringe ad abbandonare definitivamente l'abitudine di ascoltare una favola prima di addormentarsi. Sarà durante il funerale del suo papà che conosce e [[Sesso|fornica]] con quella che sarà la sua futura seconda moglie.
Intanto nel 1896 il fratello Elio muore cavalcando una [[mucca]] imbizzarrita ed Ettore comincia a scrivere commedie sexy all'[[Italia|italiana]] e un romanzo sui cammelli del [[Sahara]], poi lasciato incompiuto.
All'incirca nello stesso periodo [[Plagio|scrive]] e pubblica il suo primo romanzo, ''Una Vita''.
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Poco dopo si fidanza con la [[Mio cuggino|cugina]], figlia di un venditore di vernici gialle per sottomarini che ispireranno la famosa canzone di qualche anno dopo.
 
Dopo un [[anno]] trascorso a [[Sesso|conoscersi meglio]], i due fidanzatini decidono di sposarsi. Due volte, la prima in Municipio, la seconda in [[Chiesa (edificio)|Chiesa]], dopo che Italo si convertì dal [[Pastafarianesimo]] ebreo al [[Cattolicesimo]] pagano.
 
Nel 1898 pubblica il secondo [[romanzo]], ''Senilità''. Questo insuccesso [[Lettere|letterario]] lo spinge a cambiare [[lavoro]] e a diventare un [[venditore]] di armadilli porta a [[porta]]. Costretto per lavoro a viaggi all'estero, dove si porta un [[pianoforte]] in spalla per tutto il viaggio, ha tuttavia ancora qualche voglia di scrivere e si trova a comporre testi rap con il nome di MC Ecto.
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Svevo stava lavorando ad una raccolta di ricette dell'[[Ecuador]] e ad un quarto romanzo quando fu {{citnec|tragicamente}} coinvolto in un incidente nel giorno del Signore 13 settembre del 1928,<ref>Sono i giorni come questi che quasi credi nella [[Dio|sua]] esistenza</ref> lasciando morire di freddo un sacco di gente che non poteva permettersi la legna per il camino.
 
== Voci CorrelateNote ==
 
[[Letteratura]]
 
 
 
{{legginote}}
<references/>
 
 
{{scrittori}}
 
{{DEFAULTSORT:Svevo}}
 
[[Categoria:Letteratura]]
[[Categoria:Scrittori]]
[[Categoria:Personaggi inutiliItaliani]]
[[Categoria:LetteraturaTrieste]]
[[Categoria:Depressi]]