Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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[[File:Montanelli.jpg|thumb|right|300px|''«Vediamo quali [[Cazzata|cazzate]] ci saranno scritte oggi su "il Giornale"...»'']]
[[File:Montanelli.jpg|thumb|right|300px|''«Vediamo quali [[Cazzata|cazzate]] ci saranno scritte oggi su "il Giornale"...»'']]
{{Cit|L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.|Montannelli e le sue battaglie a favore della [[chirurgia estetica]].}}
{{Cit|L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.|Montannelli e le sue battaglie a favore della [[chirurgia estetica]].}}
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Condivise questo male per tutta la vita con il suo coetaneo [[Amintore Fanfani]].
Condivise questo male per tutta la vita con il suo coetaneo [[Amintore Fanfani]].


Durante i primi anni del [[ventennio]] [[fascista]], Montanelli frequenta il [[liceo]], dove si distingue per l'originale abbigliamento, per il temperamento [[Goliardia|goliardico]] e per la versatilità del suo pensiero: il giovane Indro amava infatti presentarsi alle lezioni indossando una camicia nera e si divertiva a somministrare per burla [[olio di ricino]] ai compagni di scuola o ad infarcire i propri temi di classe di massime del tipo ''"Coi [[Negro|negri]] non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà."''.
Durante i primi anni del [[ventennio]] [[fascista]], Montanelli frequenta il [[liceo]], dove si distingue per l'originale abbigliamento, per il temperamento [[Goliardia|goliardico]] e per la versatilità del suo pensiero: il giovane Indro amava infatti presentarsi alle lezioni indossando una camicia nera e si divertiva a somministrare per burla [[olio di ricino]] ai compagni di scuola o ad infarcire i propri temi di classe di massime del tipo: ''"Coi [[Negro|negri]] non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà."''.


Terminate le scuole superiori, Montanelli si iscrive all'[[università]], dove ha l'occasione di incrementare ulteriormente la propria indole liberale.<br/>
Terminate le scuole superiori, Montanelli si iscrive all'[[università]], dove ha l'occasione di incrementare ulteriormente la propria indole liberale.<br/>
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In segno di apprezzamento per il suo operato, Mussolini volle premiare Montanelli, offrendogli di scegliere tra una rilassante [[vacanza]] al fronte abissino e un placido soggiorno nel [[carcere]] di Turi, nella stessa cella dov'erano reclusi [[Antonio Gramsci]] e [[Sandro Pertini]].<br/>
In segno di apprezzamento per il suo operato, Mussolini volle premiare Montanelli, offrendogli di scegliere tra una rilassante [[vacanza]] al fronte abissino e un placido soggiorno nel [[carcere]] di Turi, nella stessa cella dov'erano reclusi [[Antonio Gramsci]] e [[Sandro Pertini]].<br/>
Montanelli, sinceramente commosso per la generosità del Duce, scelse di mettersi al servizio di [[Pietro Badoglio]] e di partire per l'[[Etiopia]], giustificando la propria decisione con la scarsa tolleranza al [[fumo]] della pipa di Pertini.
Montanelli, sinceramente commosso per la generosità del Duce, scelse di mettersi al servizio di [[Pietro Badoglio]] e di partire per l'[[Etiopia]], giustificando la propria decisione con la scarsa tolleranza al [[fumo]] della pipa di Pertini.

=== I primi decenni della Repubblica ===
Il crollo del regime fascista e la nascita della [[Repubblica (ente)|Repubblica]] furono eventi traumatici per Montanelli, che in principio fu restio a riconoscere l'avvenuto cambiamento, continuando ad esibire il [[saluto romano]] e a canticchiare ''"[[Faccetta nera]]"'' sotto la [[doccia]].<br/>
Pare che alle elezioni del [[1946|'46]], non trovando nella scheda elettorale il simbolo del [[Partito Nazionale Fascista]], Montanelli avesse provveduto a disegnarlo a mano sotto i simboli degli altri [[Partito|partiti]] e ad apporci la croce. Il voto non fu comunque annullato ma venne, per ragioni ignote, automaticamente assegnato alla [[Democrazia Cristiana]].

All'inizio degli [[anni '70]], Montanelli ruppe il sodalizio, che perdurava da decenni, con la redazione del [[Corriere della Sera]], rea di non aver offerto a Montanelli sufficiente spazio per esprimere le proprie opinioni: effettivamente i ruoli di editorialista, [[opinionista]], curatore di dieci rubriche differenti e [[Mega Direttore Galattico]] non erano all'altezza di un giornalista del suo calibro.<br/>
Montanelli radunò la redazione del Corriere per pronunciare il proprio discorso di commiato. Davanti alle facce sbigottite di [[Dino Buzzati]], [[Enzo Biagi]] e altre autorevoli firme del quotidiano, Montanelli pronunciò le seguenti parole:
{{Quote|Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!}}


=== "il Giornale" ===
=== "il Giornale" ===
[[File:Montanelli con sigaretta.jpg|thumb|left|230px|Il dilemma del giornalismo italiano: Montanelli era di destra o di sinistra? [[Giorgio Gaber|Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?]] E quella che sta fumando in questa fotografia è una [[Marlboro]] o una [[sigaretta]] di [[contrabbando]]?]]
[[File:Montanelli con sigaretta.jpg|thumb|left|230px|Il dilemma del giornalismo italiano: Montanelli era di destra o di sinistra? [[Giorgio Gaber|Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?]] E quella che sta fumando in questa fotografia è una [[Marlboro]] o una [[sigaretta]] di [[contrabbando]]?]]
Abbandonata la redazione del Corriere, Montanelli decise di fondare un nuovo quotidiano.<br/>
Ad un certo punto della sua carriera Montanelli decise di fondare un nuovo quotidiano. Passò così intere notti in bianco scervellandosi sul nome da dare alla nuova testata: dopo settimane di riflessioni<ref>E dopo aver valutato diversi nomi, da ''[[Umberto Eco|L'Eco di Umberto]]"'' a ''"[[il Resto del Carlino|il Resto del Cassiere]]"''.</ref> Indro optò per battezzare il giornale ''"il Giornale"''<ref>Non vi è dubbio che fosse un uomo dotato di notevole fantasia e originalità.</ref>.<br/>
Passò così intere notti in bianco scervellandosi sul nome da dare alla nuova testata: dopo settimane di riflessioni<ref>E dopo aver valutato diversi nomi, da ''[[Umberto Eco|L'Eco di Umberto]]"'' a ''"[[il Resto del Carlino|il Resto del Cassiere]]"''.</ref> Indro optò per battezzare il suo giornale ''"il Giornale"''<ref>Fantasia e originalità furono doti che a Montanelli non mancarono mai.</ref>.<br/>
Questa scelta destò non pochi problemi agli [[italiani]], che da quel momento si videro costretti, onde evitare spiacevoli fraintendimenti, a specificare, ogniqualvolta si recassero in edicola, se per "il giornale" intendessero un quotidiano qualunque o nello specifico quello di Montanelli.
Questa scelta destò non pochi problemi agli [[italiani]], che da quel momento si videro costretti, onde evitare spiacevoli fraintendimenti, a specificare, ogniqualvolta si recassero in edicola, se per "il giornale" intendessero un quotidiano qualunque o nello specifico quello di Montanelli.
Questo stratagemma permise al quotidiano di Montanelli di vendere nei primi anni un numero sufficiente di copie per garantire il pagamento dei contributi [[INPS]] a tutti i membri della redazione.
Questo stratagemma permise al quotidiano di Montanelli di vendere nei primi anni un numero sufficiente di copie per garantire il pagamento dei contributi [[INPS]] a tutti i membri della redazione.
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Tra il direttore e il proprietario de "il Giornale" sorsero numerose diatribe, dovute principalmente allo [[scetticismo]] di Montanelli (fedele ad un modo di fare giornalismo tradizionale) nei confronti delle innovazioni proposte da Berlusconi, il quale auspicava un nuovo modello di informazione nel quale il rispetto della [[verità]] non fosse contemplato tra gli obblighi del giornalista<ref>Modello che fu applicato successivamente ai [[Telegiornale|telegiornali]] delle reti [[Mediaset]].</ref>.
Tra il direttore e il proprietario de "il Giornale" sorsero numerose diatribe, dovute principalmente allo [[scetticismo]] di Montanelli (fedele ad un modo di fare giornalismo tradizionale) nei confronti delle innovazioni proposte da Berlusconi, il quale auspicava un nuovo modello di informazione nel quale il rispetto della [[verità]] non fosse contemplato tra gli obblighi del giornalista<ref>Modello che fu applicato successivamente ai [[Telegiornale|telegiornali]] delle reti [[Mediaset]].</ref>.


Secondo un macabro [[aneddoto]] che Marco Travaglio amava raccontare ai suoi figli prima di addormentarsi, pare che, durante una visita presso la villa di [[Arcore]], Montanelli fu accompagnato da Berlusconi<ref>Che evidentemente non aveva ancora scoperto le gioie del [[Bunga Bunga]] con le quali intrattenere i propri ospiti...</ref> a visitare il mausoleo funebre che, ispirandosi all'[[architettura]] funeraria [[Egitto|egizia]], Silvio aveva fatto costruire nel proprio giardino. Travaglio riporta che, al termine di quell'allegra passeggiata tra lapidi di defunti [[Imprenditore|imprenditori]] e teste di [[Pubblico ministero|pm]] esposte sulle pareti come trofeo di [[Caccia (sport)|caccia]], Montanelli sia stato condotto da Berlusconi nella sala dei loculi, dove al giornalista {{citnec|fu offerto l'onore}} di venir tumulato vicino ad [[Emilio Fede]], [[Sandro Bondi]], [[Mariano Apicella]] e lo stesso Berlusconi.<br/>
Secondo un macabro [[aneddoto]] che Marco Travaglio amava raccontare ai suoi figli prima di addormentarsi, pare che, durante una visita presso la villa di [[Arcore]], Montanelli fu accompagnato da Berlusconi<ref>Che evidentemente non aveva ancora scoperto le gioie del [[Bunga Bunga]] con le quali intrattenere i propri ospiti...</ref> a visitare il mausoleo funebre che, ispirandosi all'[[architettura]] funeraria [[Egitto|egizia]], Silvio aveva fatto costruire nel proprio giardino. Travaglio riporta come, al termine di quell'allegra passeggiata tra lapidi di defunti [[Imprenditore|imprenditori]] e teste di [[Pubblico ministero|pm]] esposte sulle pareti come trofeo di [[Caccia (sport)|caccia]], Montanelli fosse stato condotto da Berlusconi nella sala dei loculi, dove al giornalista {{citnec|fu offerto l'onore}} di venir tumulato vicino ad [[Emilio Fede]], [[Sandro Bondi]], [[Mariano Apicella]] e lo stesso Berlusconi.<br/>
Montanelli declinò cortesemente l'offerta, asserendo di preferire essere [[Imbalsamazione|imbalsamato]] e la sua salma esposta in Piazza Rossa a [[Mosca (città)|Mosca]] accanto a quella di [[Lenin]].
Montanelli declinò cortesemente l'offerta, asserendo di preferire essere [[Imbalsamazione|imbalsamato]] e la sua salma esposta in Piazza Rossa a [[Mosca (città)|Mosca]] accanto a quella di [[Lenin]].


=== Le battaglie politiche ===
=== Le battaglie politiche ===
Dopo aver seguito con grande partecipazione le indagini sulla [[Loggia P2]], rendendosi autore di scottanti inchieste e pubblicando innumerevoli saggi sull'argomento, Montanelli giunse alla fatidica conclusione: ''"[[Licio Gelli]] e la P2 non esistono."''.

Con l'inizio dei libertini [[anni '80]], il conservatore Montanelli fiutò, nell'ingresso in [[politica]] di [[Gay|giovani]] come [[Nichi Vendola]] e [[Franco Grillini]], una minaccia per l'integrità morale della classe politica italiana.
Con l'inizio dei libertini [[anni '80]], il conservatore Montanelli fiutò, nell'ingresso in [[politica]] di [[Gay|giovani]] come [[Nichi Vendola]] e [[Franco Grillini]], una minaccia per l'integrità morale della classe politica italiana.
Fu in questa occasione che il giornalista, in un mordace editoriale dal titolo ''"Il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e la [[sodomia]]"'', formulò l'invito all'elettorato italiano, divenuto poi celebre:
Fu in questa occasione che il giornalista, in un mordace editoriale dal titolo ''"Il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e la [[sodomia]]"'', formulò l'invito all'elettorato italiano, divenuto poi celebre:
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{{Giornalismo}}
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[[Categoria:Giornalisti]]
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