Incidente di Vermicino: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Attentato! Si tratta di attentato! Un pozzo artesiano, quindi [[comunista]], ha divorato un bambino. La [[democrazia]] occidentale è in pericolo!|[[Emilio Fede]] dà notizia dell'accaduto.}}
L''''incidente di Vermicino''' fu una partita di [[nascondino]] che durò un po' troppo. Vincitore fu il piccolo '''Alfredino Rampi''', il quale riuscì a sfuggire per tre giorni alle ricerche di familiari, forze dell'ordine e speleologi nascondendosi in un pozzo artesiano a Vermicino, frazione di Frascati.

Le operazioni di recupero del {{citnec|vivace|e=Beh...}} frugoletto, trasmesse in diretta dalla [[RAI]], tennero davanti al televisore più di 21 milioni di italiani, convinti di assistere a una puntata del [[Grande Fratello]] particolarmente avvincente.
{{Primapagina|15 sep 2014}}
== Cos'è un pozzo artesiano ==

[[File:Pozzo artesiano in una vecchia foto.jpg|right|thumb|250px|Un tempo l'apertura di un pozzo artesiano competeva per popolarità con la festa del santo patrono.]]
{{Cit2|A partire dal giugno [[1981]], tutti gli italiani si sono scoperti profondi conoscitori dei pozzi artesiani, dei quali ignoravano l'esistenza fino al mese precedente!|Dr.ssa Ordinata Delle Ascisse, esperta di [[statistica]] e costume {{censura|da bagno.}}}}
Sul termine '''pozzo''' dovremmo essere tutti d'accordo. Invece il termine '''artesiano''' deriva da... ma chi se ne frega?

Si tratta di un buco lungo, stretto e profondo, scavato nel terreno da uomini cattivi, che ormai hanno ridotto la [[terra]] come una [[gruviera]]. Gli uomini cattivi fanno i buchi nel terreno dove sanno di trovare [[acqua]], così possono spruzzarla in giro e farsi i gavettoni. Il pozzo artesiano funziona più o meno come i pozzi di [[petrolio]]: quando nel sottosuolo c'è abbastanza acqua, la pressione la fa salire in superficie senza l'ausilio di pompe sommerse. I costruttori di pompe sommerse sono tutti incazzati contro i costruttori di pozzi artesiani e si fanno un sacco di dispetti a vicenda.<br />E quando c'è poca acqua? Semplice, il pozzo non la spruzza fuori e le pareti del buco si coprono di [[fango]] e [[muffa]]. Uno schifo. Per evitare di caderci dentro lo si chiude con un coperchio qualsiasi, ma ogni tanto bisogna lasciarlo aperto per consentirgli di [[Rutto libero|ruttare]]. La terra è viva, quindi rutta.

Il pozzo artesiano non è cattivo, ma il suo [[peccato originale]] consiste nell'essere stato scavato.

== Le tappe della vicenda ==

La famiglia Rampi aveva una [[casa]] in quel di Frascati, ove soleva farsi i cazzi propri. Il proprietario del terreno accanto, che stava edificando una nuova abitazione, aveva pensato bene di assicurarsi un adeguato approvvigionamento idrico mediante la costruzione di un pozzo artesiano. {{Quote|Ma allacciarsi abusivamente alla rete idrica come tutti no, [[eh?]]|Una malaccorta riflessione [[a posteriori]]}} Non era previsto che il pozzo e il [[bambino]] dovessero incontrarsi così da vicino, ma del resto non era previsto nemmeno che la [[Costa Concordia]] andasse a [[Francesco Schettino|baciare gli scogli dell'Isola del Giglio]].<br />Ecco come si svolsero i fatti.

=== L'incidente ===

Alfredino Rampi era un bravo bambino. Doveva esserlo, per accettare un nome del genere.<br />Alfredino non diceva mai bugie, faceva il [[chierichetto]] e lavorava quaranta ore a settimana all'Italsider, per mantenere i genitori, i cinque fratelli e la [[nonna]]. Alfredino era molto educato. Non si metteva mai le dita nel [[naso]], e tantomeno le metteva nei nasi altrui.
[[File:Alfredino Rampi.jpg|thumb|left|250px|Alfredino Rampi.]]
[[File:Alfredino Rampi a testa in giù.jpg|thumb|250px|Alfredino Rampi mentre cade nel pozzo.]]
Alle 19:20 del [[10 giugno]] 1981 Alfredino stava giocando al suo gioco preferito (vangare gli otto ettari di orto), quando il padre lo chiamò: {{quote|Alfredino, è finito il pakistano! Vai a comprarlo!|}}

Alfredino era un bravo bambino e obbedì. Dopo mezz'ora era ancora via. I genitori, impegnati a sniffare vernice, non diedero troppo peso alla cosa.<br />Dopo un'ora, di Alfredino ancora nessuna traccia. E quel che è peggio, doveva ancora passare l'aspirapolvere e preparare la cena.<br />Alle 21:30, allarmati dall'assenza del bimbo e soprattutto del pakistano, i genitori pensarono che Alfredino fosse scappato con la droga. Cercarono allora il loro [[pusher]] di fiducia, il quale affermò di non aver mai visto Alfredino quella sera. Dopo aver nascosto i [[bong]], i genitori allertarono le forze dell'ordine.<br />Sul posto giunsero la [[Polizia]], i [[Carabinieri]], i [[Vigili Urbani]], i [[Vigili del fuoco]], la [[Justice League]] e l'[[Assoconsumatori]]. Venne subito diramato un identikit del bambino (razza caucasica, capelli neri, altezza un metro e trenta). In molti segnalarono di aver visto Alfredino nei pressi degli studi RAI di [[Roma]], ma la volante inviata sul posto appurò che si trattava soltanto di [[Giancarlo Magalli]].<br />Alle ricerche si unirono molti cittadini, alcuni dei quali armati di doppietta perché per un errore di comunicazione si era sparsa la voce che Alfredino fosse un pericoloso galeotto evaso dal [[carcere]] di Rebibbia.<br />Vennero impiegate anche un'[[unità cinofila]], che setacciò le campagne circostanti, e un'[[unità cinefila]], che si limitò a guardare un film di [[Totò]].
[[File:J. Edgar Hoover indica punto su una mappa.jpg|thumb|270px|[[John Edgar Hoover|J. Edgar Hoover]], direttore dell'[[FBI]], si disse assolutamente sicuro che Alfredino fosse nascosto a [[Cincinnati]].]]
Alle 23:00 erano stati ritrovati decine di [[cani]] e [[gatti]] smarriti, lo scienziato [[Ettore Majorana]], la figlia scomparsa di [[Albano]] e la [[scatola nera]] dell'aereo di [[Ustica]], ma non Alfredino.<br />La nonna di Alfredino, nel frattempo, continuava a ripetere: {{quote|Nel pozzo! Cercatelo nel pozzo, vi dico! È sicuramente là! Cercatelo nel pozzo!|}}

Ma essendo ottantenne e arteriosclerotica, non venne creduta. La cariatide tentò allora di impadronirsi di un escavatore, ma venne sedata e arrestata con l'accusa di intralcio alle indagini.<br />Un agente di polizia, il brigadiere Cataldo Sbrufolati, volle comunque verificare l'intuizione di nonna Rampi e infilò la testa nel pozzo. Sbrufolati scoprì che Alfredino era effettivamente caduto nella voragine, ma all'atto di comunicare la scoperta ai colleghi si accorse con rammarico di essere rimasto incastrato con la testa nell'imboccatura.<br />Dopo tre ore di infruttuosi tentativi, per liberare il brigadiere fu necessario recidergli le orecchie con una molla a disco. Alfredino, intanto, aspettava.

=== I soccorsi ===

Nel giro di pochi minuti i soccorritori si radunarono attorno all'imboccatura del pozzo. Dato che all'epoca non esisteva la [[Protezione Civile]], chiesero rinforzi alla [[Protezione Incivile]], ma vennero liquidati con un:

{{quote|Arrangiatevi, brutti stronzi!|}}

La situazione di Alfredino sembrò subito drammatica per due motivi:
*Il pozzo era profondo 80 metri e presentava sporgenze, rientranze e tutta una serie di ostacoli naturali che rendevano difficile il recupero del bambino, come dimostra lo schema seguente:

[[File:Schema pozzo di Vermicino.png|center|thumb|500px|Non a caso i bookmaker davano Alfredino libero 125 a 1.]]
*A capo delle operazioni era il comandante dei Vigili del fuoco di Roma Elveno Pastorelli, forte di un diploma di quinta elementare. In seguito rivelatosi falso.

Come prima cosa, Pastorelli tentò di recuperare Alfredino usando una [[pinza raccogli rifiuti]] lunga 120 cm. Quando i suoi collaboratori gli fecero notare che con quello strumento era un tantino difficile riuscire ad arrivare ad Alfredino, che era incastrato a 36 metri di profondità, Pastorelli esclamò:[[File:Donna con megafono - Incidente di Vermicino.jpg|thumb|left|200px|"''Dai Alfredi', torna su! Abbiamo le [[girella|girelle]] che ti piacciono tanto!''"]]

{{quote|Che sciocco! Avete ragione!|}}

E legò con del nastro adesivo la pinza raccoglirifiuti a un manico di scopa. Purtroppo nemmeno quell'espediente ebbe fortuna.<br />Alle ore 4:00 dell'[[11 giugno]] giunse a Vermicino un gruppo di giovani [[speleologia|speleologi]] del [[Soccorso Alpino]], che si offrirono come volontari per calarsi nel sottosuolo. Pastorelli, che stava tentando di risucchiare Alfredino in superficie con l'ausilio di uno [[sturalavandini]] gigante, ribattè seccato che lui non aveva mica tempo da perdere con proposte astruse.<br />Quando anche lo sturalavandini si rivelò inutile, Pastorelli decise di scavare un [[tunnel]] parallelo al pozzo. Una [[geologia|geologa]] lì presente, Laura Bortolani, gli fece notare che sarebbe occorso un lungo tempo per la perforazione, in quanto in quel punto il terreno era più duro per via di un substrato di [[cadavere|cadaveri]] occultati dalla [[banda della Magliana]]. Pastorelli non amava ricevere consigli, soprattutto perché non li capiva, e accolse il suggerimento della dottoressa Bortolani con un signorile invito a succhiargli la ciolla.

Alle ore 6:00 una [[trivella]] iniziò a scavare. A tutta prima il terreno si rivelò friabile e la macchina riuscì a calare senza sforzi, tanto che Pastorelli si lasciò andare a dichiarazioni sborone con i giornalisti:

{{quote|Ormai è fatta! Se è così facile recuperare la gente caduta nei pozzi, devo stare attento a non gettarci mia [[suocera]]! Ah ah ah!|}}
Verso le 12:00, tuttavia, la trivella si fermò perché incontrò uno strato di roccia granitica difficile da scalfire. E poi c'era la pausa pranzo. E la pennichella.<br />Intanto il povero Alfredino, in stato confusionale, si lamentava perché in tv non davano niente di interessante e chiedeva che gli portassero qualcosa da bere, meglio se un [[mojito]].
[[File:Folla a un concerto.JPG|thumb|300px|Il colossale assembramento di curiosi rallentò non poco la macchina dei soccorsi.]]
Nel frattempo, visto che nessuno aveva pensato di recintare la zona, attorno al pozzo si era raccolta una folla di circa 10000 persone, tra addetti ai lavori, troupe televisive, semplici curiosi e [[Turista giapponese|turisti giapponesi]] portati sul posto da [[Guida turistica|guide turistiche]] senza scrupoli. I [[porchetta|porchettari]] e gli [[Anguriara|anguriari]] lavoravano senza sosta, mentre i venditori ambulanti più smaliziati incollavano la faccia di Alfredino sopra alle t-shirt dei [[Rolling Stones]] e le rivendevano a peso d'oro.<br />Verso le 14:00 una ventina di [[vecchi]], sfidando la canicola, si fece largo fino all'imboccatura del pozzo e una volta lì tempestò i soccorritori con una raffica di critiche ficcanti:

{{quote|Ma sarà mica il modo di liberare un bambino!|}}

{{quote|Ai miei tempi l'avrebbero già tirato su!|}}

{{quote|State attenti che li c'è un tubo!|}}

{{quote|Quando eravamo bambini noi la gente non cascava nei buchi. E se ci cascava sapeva uscirne da sola!|}}

Verso le 15:00 fu reperita una trivella più grande e potente nei pantaloni di [[Rocco Siffredi]] e si riprese a perforare. Un inaspettato aiuto arrivò dallo stesso Alfredino, in quale, in preda ai morsi della [[fame]], iniziò a mangiare la parete rocciosa che lo imprigionava.<br />Alle 18:22 il pozzo parallelo aveva raggiunto una profondità di 21 metri e un diametro di 50 cm, il che rendeva possibile il passaggio solo a [[Kate Moss]]. Preoccupati per le condizioni di salute di Alfredino, che soffriva di una cardiopatia congenita in attesa di essere operata a [[settembre]], i parenti convocarono Elvezio Fava, primario di rianimazione all'[[ospedale]] San Giovanni. [[File:Jena Plissken.jpg|thumb|300px|A Vermicino fu chiamato anche [[Jena Plissken]], il quale però rifiutò perché ne aveva abbastanza di missioni suicide.]]Fava, con aria estremamente professionale, indossò lo [[stetoscopio]] e si mise ad auscultare il terreno per una decina di minuti. Quindi comunicò la sua diagnosi:

{{quote|Non c'è traccia di battito cardiaco! Bisogna fare presto!|}}

Alle ore 20:00, con un CRAC! che fu udito fino a [[Teramo]], la trivella di Rocco Siffredi si spezzò contro una [[vena]] di [[eternit]]. L'impavido eroe, accompagnato da due ali di folla ossequianti, fu trasportato al più vicino [[pronto soccorso]] con le pudenda in un secchiello del [[ghiaccio]].<br />Pastorelli fu costretto a fare un appello televisivo per una terza trivella, che arrivò soltanto alle 23:00 per gentile concessione di un [[contadino]] [[brescia|bresciano]]. La trivella, un antiquato modello a energia muscolare azionato da quattro robusti [[servo della gleba|servi della gleba]] [[calabria|calabresi]], riuscì a scendere fino ai 25 metri, ma incappò in un giacimento di [[petrolio]]. Dopo una pausa necessaria per ripulirsi dalla morcia e per fare il pieno di greggio alle loro [[Fiat Campagnola|Campagnole]], i soccorritori ripresero a trivellare.<br />Incalzato dall'[[opinione pubblica]], Pastorelli acconsentì finalmente a lasciar scendere nel pozzo un volontario. Si trattava di Isidoro Mirabella, un aitante sessantaduenne che si guadagnava da vivere come [[sosia]] di [[Bombolo]]. Mirabella, a causa di un fastidioso attacco di [[squaraus]] che rischiò di sigillare il cunicolo, fu ripescato in superficie prima di potersi avvicinare al bambino, anche se poté parlargli. Non ebbe però risposta perché Alfredino, da bambino educato, non parlava con gli sconosciuti.

La mattina del [[12 giugno]] si scavava ormai con ogni mezzo a disposizione: ruspe, badili, mani, cucchiai da [[the]]. [[Quentin Tarantino]], generosamente, mise a disposizione il suo [[mento]]. Alfredino, in uno stato pietoso, alternava crisi di pianto alle maggiori hits della [[Donatella Rettore|Rettore]].<br />[[File:Super Pertini.jpg|left|thumb|200px|L'arrivo di Super Pert inizialmente sembrò far prendere una piega favorevole agli eventi.]]Alle 16:30 l'[[auto blu]] [[Presidente della Repubblica|presidenziale]] sgommò nel terreno, coprendo di polvere e terriccio la folla di curiosi e i [[Luridesimo|paninari]] lì accanto. Quando la visibilità tornò accettabile, [[Sandro Pertini|Super Pert]] saltò fuori dal mezzo con un prodigioso colpo di reni e il suo inconfondibile sorriso rassicurante. Sbuffò dalla [[pipa]] emettendo lo stesso suono di [[Popeye]] e balzellò leggiadro verso l'imboccatura del pozzo. La folla lo acclamava, sperava, tifava per lui: {{Quote|Oh, adesso vedrai che Super Pert lo tirerà fuori in quattro e quattr'otto!}} Super Pert chiese di parlare con Alfredino, quindi fu microfonato e auricolarizzato a dovere. Cominciò: {{Quote|Coraggio, compagno, [[Resistenza|resisti]]! Anch'io nel '43 ho dovuto subire l'onta della prigionia [[fascista]] in lugubri budelli sotterranei, per difendere le mie idee. [[Manuali:Vendere la pelle dell'orso (prima di averlo catturato)|Finché le tue idee ti sorreggono, non morirai. Certo, soffrirai un po', ma te la caverai]]. Voglio offrirti il mio disinteressato contributo: ti mando giù il mio [[tabacco]] e la mia pipa, ti saranno di conforto, vedrai, come lo sono stati per me durante la prigionia. A proposito, lo sapevi che anch'io nel '43 ho dovuto subire l'onta della prigionia [[fascista]] in lugubri budelli sotterranei, per difendere le mie idee...}} A questo punto la diretta fu interrotta per mandare uno stacchetto pubblicitario, quindi la ricostruzione del discorso di Super Pert appare quanto mai lacunosa. Sappiamo però che Alfredino, che si era visto piovere addosso pipa e tabacco, dopo aver dato dell'imbecille a Super Pert, richiese ed ottenne dei fiammiferi.<br />Quando un sottile filo di fumo si levò dall'imboccatura del pozzo, Super Pert esclamò: {{Quote|Missione compiuta. E ora via, verso nuove avventure!}} E sparì nel nulla, come un [[latitante]] in [[Barbagia]].
[[File:Scavo del pozzo parallelo nell'incidente di Vermicino.jpg|right|thumb|300px|Ricostruzione realizzata in diretta da Manlio Bucalotti Sommaruga, paesaggista attivo sul lungotevere negli [[anni '80]].]]
Si riprese a scavare: alle 19:00 il cunicolo orizzontale fu completato e finalmente il pozzo di Alfredino fu posto in comunicazione con il pozzo parallelo, a 34 metri di profondità. Pastorelli tirò fuori un magnum di Moët & Chandon del [[1962]] che aveva serbato per l'occasione. Stappò la bottiglia schizzando tutto il suo entourage e si mise a saltellare come un [[tarantola|tarantolato]] gridando: «''Sììììì! Ma vieni! Ma vieni!''» Lanciò per aria la bottiglia che cadde proprio nel pozzo artesiano, spingendo Alfredino almeno altri trenta metri più sotto. Un volontario calatosi nel pozzo ne riemerse trionfante con la bottiglia in mano gridando: «''Non si è rotta! Ed è ancora piena per metà!''» E cominciò a tracannare a grandi sorsate. Un gruppo di scalmanati gli fu subito addosso, nel tentativo di sottrargli la bottiglia. Ne nacque un parapiglia che fu a stento sedato dalle forze dell'ordine.<br />Nel frattempo Pastorelli, dopo aver bevuto una 0,40 di Lexotan, fece scattare il "piano B", che consisteva nell'affidarsi alle preghiere e alla [[culo|buona sorte]], autorizzando chiunque, purché sufficientemente smilzo, ad introdursi nel pozzo per tentare il tutto per tutto.

Si fecero avanti i [[Biancaneve e i sette nani|sette nani]], che fecero una catena {{s|umana}} nanesca all'interno del pozzo, ma Dotto si incastrò in un restringimento, mentre Brontolo si lamentava dell'assenza di [[diamanti]] in quella [[miniera]]. Fu la volta di un trapezista che però, non appena vide il suo costume inzaccherato dalla fanghiglia, si mise a piangere e se ne tornò al [[circo]] di provenienza. Dallo stesso circo si propose un [[contorsionista]] detto l'uomo-anguilla, capace di arrotolarsi su se stesso, ma fu catturato da uno della folla, che lo tranciò in porzioni uguali e lo arrostì sulla brace. Si fecero avanti altri speleologi, tutti con quel rotolino di ciccia in più che li bloccava sul più bello. La situazione stava precipitando, quando si presentò un mucchietto d'ossa tenuto insieme da un po' di pelle, due giri di spago e un granitico istinto di conservazione: Angelo Licheri.<br />Licheri, un coraggioso cacciatore di [[pantegana|pantegane]], si fece calare nel pozzo artesiano per tutti e 60 i metri di distanza dal bambino. Iniziò quindi ad allacciare l'imbracatura attorno ad Alfredino, ma il bambino, devastato dalla fame, dalla stanchezza e dalla puzza di cadavere in putrefazione proveniente dalle [[ascella|ascelle]] del Licheri, reagì al tentativo di salvataggio con graffi, sputi e calci.<br />Licheri non si lasciò impressionare e con ordine e metodo cercò di ricondurre Alfredino alla calma prendendolo a papagni in bocca. Alfredino però sembrava la bimba dell'[[Esorcista]] e continuava a dimenarsi e a vomitare roba verdastra. Dopo tre ore di lotta all'ultimo sangue, Licheri tornò in superficie pesto, sanguinante e senza Alfredino. Ai presenti in attesa di notizie, rispose:

{{quote|Quando un bambino incastrato in un cunicolo incontra un sardo incazzato, il bambino incastrato nel cunicolo è un [[bambino morto]].|}}
[[File:Tizio infilato nel cesso.jpg|thumb|270px|La drammatica riemersione di Caruso.]]
Un ultimo tentativo fu affidato al volontario Donato Caruso, uno che aveva smesso di credere a [[Babbo Natale]] a 37 anni. Anche Caruso riuscì ad arrivare fino ad Alfredino, ma a causa della completa oscurità in cui era costretto a lavorare, allacciò l'imbragatura a una [[talpa]].<br />Milioni di spettatori, vedendo l'animale estratto a braccia dal buco, sobbalzarono sulla sedia esclamando:

{{quote|Ammazza che brutto 'sto bambino!|}}
Il [[13 giugno]] Alfredino Rampi fu dichiarato presumibilmente morto da un [[magistrato]] che aveva presumibilmente ottenuto la [[laurea]] coi punti della [[Mulino Bianco]]. Per assicurare la conservazione del corpo, il magistrato ordinò che fosse immesso nel pozzo del gas refrigerante, ma ci fu un errore e venne pompato del gas esilarante. La salma, non senza difficoltà, fu recuperata da tre squadre di minatori:

{{dialogo|Minatore 1|Guarda questo povero bambi... AH AH AH!|Minatore 2|Sì, una vera trage... AH AH AH!}}

=== L'impatto mediatico ===
{{Cit2|Non perdete le ultime novità sul caso Rampi! Con noi in studio un parterre d'eccezione: [[Umberto Eco]], [[Carmelo Bene]] e il pagliaccio [[Sbirulino]].|Giancarlo Santalmassi durante l'edizione straordinaria del Tg2 del 13 giugno 1981.}}

Al contrario di quanto si crede, l'incidente di Vermicino non fu il primo evento eccezionale a venir narrato in diretta dalla RAI. Nel [[1966]] una puntata di [[Carosello]] era stata cancellata per mandare in onda l'operazione di [[vasectomia]] di [[Aldo Moro]], ma gli ascolti non erano stati buoni.<br />A Vermicino i vertici RAI vollero ripetere l'esperimento, favoriti dalla vicinanza del luogo dell'incidente agli studi televisivi e convinti dall'incauto [[ottimismo]] professato da Pastorelli. Stavolta la risposta del pubblico fu più che positiva: 21 milioni di italiani restarono per più di 18 ore davanti alla tv, in alcuni casi ricordandosi anche di accenderla.
[[File:Samara davanti al pozzo.jpg|thumb|300px|Alla vicenda di Alfredino è ispirato ''Il bambino nel pozzo'', sceneggiato RAI con [[Beppe Fiorello]] nella parte di Alfredino e [[Lando Buzzanca]] in quella del pozzo.]]
L'Italia intera si bloccò: gli operai non andarono in [[fabbrica]], le [[casalinga|casalinghe]] non prepararono da mangiare, persino i [[politico|politici]] non accettarono bustarelle. In tutta la penisola si registrarono casi di televisori esplosi a causa del surriscaldamento. I piccoli [[incendio|incendi]] si trasformarono in roghi giganteschi perché i pompieri erano troppo impegnati a seguire la vicenda di Alfredino per intervenire.<br />A Vermicino vennero anche coniati due [[neologismo|neologismi]] destinati a fare scuola:

*"tv del dolore", in riferimento alla decisione di dare copertura mediatica a un dramma privato;
*"faccia di merda", in riferimento a [[Gabriele Paolini]] che già da allora rompeva i coglioni alle spalle dei cronisti.

Per rispetto nei confronti della vittima e per non turbare gli animi più sensibili, il Tribunale civile di Roma decretò in seguito il divieto di pubblicazione delle sequenze filmate in cui Alfredino Rampi "piange o singhiozza", "chiama la mamma o i soccorritori" e quelle in cui "[[bestemmia]] come un [[muratore]] [[veneto]] che si è appena martellato un dito".

=== Alla ricerca di un [[capro espiatorio]] ===

Quando sulla vicenda calò il sipario, e sul povero Alfredino due metri di terra del [[cimitero]] del Verano, ebbe inizio lo sport preferito dalla folla: la [[colpa tua|caccia al responsabile]]. Diversamente sarebbe stato arduo riempire le vuote giornate estive.<br />Si cominciò mettendo sotto torchio tutti i volontari che avevano provato a calarsi nel pozzo. Sebbene le versioni di costoro collimassero alla perfezione, gli investigatori si fecero un mazzo tanto alla ricerca di eventuali incongruenze, che però non c'erano. Si formularono alcune ipotesi:
[[File:Arnaldo Forlani 3.jpg|thumb|260px|Per [[Arnaldo Forlani]], allora [[Presidente del Consiglio]], l'incidente di Vermicino fu chiaramente [[colpa del governo precedente]].]]
* Alfredino era stato buttato nel pozzo da qualcuno;
** quel qualcuno poteva essere il padre;
** poteva essere la madre;
** poteva essere la nonna;
** poteva essere il fratellino;
** poteva essere [[Andreotti]];
* era stato usato materiale scadente: le trivelle e le imbracature erano tutte [[made in China]];
* speleologi e volontari si erano calati nel pozzo sbagliato;
* i vigili del fuoco soffrivano di vertigini;
* il coperchio del pozzo si era allontanato dal suo posto di lavoro senza autorizzazione;
* il proprietario del pozzo era in realtà un [[mommotti]] in cerca di bambini;
* anche Alfredino, però: chi gliel'aveva detto di andarsene a zonzo da solo per i campi?

Tutte queste ipotesi furono oggetto di scrupolosa verifica e ripetute analisi, compresi [[colesterolo]] e trigliceridi, ma un [[anno]] dopo, era il [[13 giugno]] [[1982]], cominciarono i [[Mondiali di calcio Spagna 1982|Mondiali di Spagna]]. {{Quote|Oh, era ora! Basta pozzi e bambini. Non vedevo l'ora di tirare un po' di [[merda]] sugli [[azzurri]]!|L'[[Italiano medio]] e la sua capacità di reinventarsi, ora geologo, ora [[commissario tecnico|cittì]]}} [[File:Alfredino Rampi con Elvis Presley Jim Morrison e Marilyn Monroe.jpg|thumb|left|320px|Fonti attendibili sostengono che Alfredino sia ancora vivo e che, attraverso il pozzo, abbia raggiunto una sperduta località della [[Polinesia]], dove vive in compagnia di [[Marilyn Monroe]], [[Elvis Presley]] e [[Jim Morrison]].]]La tragedia di Vermicino si chiuse così, senza colpevoli e senza condanne. Ma lasciava ancora un discreto margine di cazzeggio cerebrale, che poté esplicarsi nel modo migliore tra le fila di [[complottisti|coloro che pensano che un'intelligenza superiore voglia mettercelo nel culo a tutti i costi]].<br />Tra le teorie più gettonate tra le sciure in attesa dal [[parrucchiere]]:

*Alfredino è stato gettato nel pozzo per sviare l'attenzione mediatica dallo scandalo [[P2]];
*Alfredino era un agente nano del [[SISMI]];
*Alfredino aveva progettato la prima [[auto elettrica]] ed è stato messo a tacere dalle grandi compagnie petrolifere;
*Alfredino non è mai esistito e si tratta di un'[[allucinazione]] collettiva, provocata nebulizzando [[LSD]] attraverso i condizionatori d'aria;
*Alfredino è entrato volontariamente nel pozzo per sfuggire alla verifica di [[matematica]] dell'indomani. Non importa che a giugno le scuole fossero chiuse.

Esiste anche una teoria che riscuote meno successo delle precedenti: l'incidente di Vermicino è dovuto solo ad una tragica [[fatalità]], uno scherzo del [[destino]], che non per niente viene definito ''cinico e baro'' e pertanto gli è stato precluso l'ingresso al [[casinò]]. Questa teoria non è vincente perché si avvicina pericolosamente alla [[verità]].

== Conseguenze ==

*Ad Angelo Licheri venne assegnata la vittoria ai punti.
*Elveno Pastorelli fu nominato capo della Protezione Civile e, per prendersi avanti col lavoro, indagato per corruzione e peculato.
*Alfredino è rimasto morto.
*[[Giovanni Minoli]] ha avuto materiale sufficiente per girare 87 puntate de ''La Storia siamo noi''.
*Al termine della vicenda, la RAI aveva bruciato l'intero stock di fotoelettriche a sua disposizione e fuso sette telecamere.
*Ciò comportò l'ennesimo aumento del [[canone]].
[[Categoria:Televisione]]
[[Categoria:Luoghi misteriosi]]

Versione delle 17:11, 10 feb 2015