Il deserto dei Tartari: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Silo.jpg |left|thumb|200px|La Fortezza Bastiani in un'elaborazione grafica al computer.]] |
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== Accoglienza == |
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[[Immagine:Bossrai.jpg|thumb|Giovanni Dorigo mentre scruta fervidamente l'orizzonte alla ricerca dei Tartari.]] |
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== Controversie == |
== Controversie == |
Versione delle 22:10, 6 ago 2008
Il Deserto dei Tartari è un romanzo ricco di azione e continui colpi di scena scritto dal giornalista Dino Buzzati nel 1939.
Trama generale
Il libro narra dell'arrivo del tenente Giovanni Drogo in un avamposto militare (la Fortezza Bastiani) posto nel bel mezzo del deserto più assoluto, e degli spassosi giochi che l'intera guarnigione si inventa per ingannare il tempo.
Il gioco più apprezzato dai soldati è quello di vivere in costante attesa che un fantomatico esercito nemico dalla scarsa igiene orale (i Tartari) possa sbucare fuori dal deserto e attaccare.
Inutile precisare che nel deserto non c'è anima viva (si chiama pur sempre deserto per un motivo, no?) e che quindi i soldati aspettano per il cazzo.
Particolarmente denso di significato è il capitolo finale, durante il quale sembra che effettivamente i tanto agognati Tartari stiano per arrivare.
A questo punto però Dorigo ha la brillante idea di ammalarsi (del resto a forza di aspettare è diventato un vecchio artritico) e viene spedito in città per curarsi, vanificando così il lavoro di una vita: in gergo tecnico una cosa simile è altrimenti detta "mandare tutto a puttane".
Vi sta venendo voglia di leggere questo capolavoro della letteratura italiana, eh?