I sette Samurai (Shichinin no Samurai), film diretto da Agira Korosaiwa, interpretato, tra gli altri, da Stoshirō Mefuma e Takkashi Pettera.
Il film è considerato un vero "Jidai Geki", termine nipponico che significa "rappresentazione del tempo/periodo" infatti, visto l'utilizzo delle cupe tonalità cromatiche, della pioggia persistente e dei molti combattimenti nel fango, era proprio un tempo di merda.
Di fama mondiale, la pellicola è uno dei più grandi successi di Korosaiwa, è considerata da diverse organizzazioni (tra cui la casa di produzione Yakuza Movie) il migliore film giapponese, un cult assolutamente da vedere

"Loro sono in 40, noi dovevamo essere almeno 7 e invece... M'hanno rimasto solo, stì brutti infamoni!!! (mesà che sò cazzi!!)

, forse il primo prototipo del film d'azione.

Trama

 
"« Ho 62 anni e il mio manico è più dritto del tuo, vergognati!! »"

Il film è ambientato nel Giappone della fine del XVI secolo, precisamente nell'anno del Cinghiale (Zhū) 1587. Racconta la storia di un pugno di disperati contadini di un villaggio, in cerca di una difesa da un gruppo di predoni affamati.
L'anziano del villaggio suggerisce ai contadini di cercare aiuto tra i samurai senza signore (Rōnin). La ricerca si presenta subito come un'impresa ardua, nessun guerriero avrebbe offerto aiuto a dei poveri contadini che non avrebbero potuto ricompensare le loro gesta con gloria e denaro.
Contattano uno di loro, il Sensei Kesuke Miyagi e, dopo tre giorni di feroci trattative, raggiungono un accordo. Il compenso sarebbe stato:

  • 6 capre di cui una gravida,
  • mezza quintalata di riso basmati,
  • 3 ragazze in esubero da usare come "genere di conforto",
  • l'intero raccolto dell'anno seguente di oppio (il papavero sarebbe stato appositamente piantato ad emergenza finita).

Miyagi si occupa di assoldare altri sei samurai per la difesa del villaggio, visto il magro compenso deve ripiegare sui Rōnin in offerta speciale (col 60% di sconto) trovati al banco "Affaroni da Katō" del mercato di Ōsaka.
Tornati al villaggio, il gruppo sconfigge i quaranta briganti dopo tre giorni di battaglia, nel corso della quale, diversi contadini e quattro samurai hanno perso la vita.
Come suol dirsi "show must go on", durante i festeggiamenti nel villaggio, i tre superstiti, cercano di superare la tristezza per la perdita dei compagni con le ragazze "acquisite" e 4 damigiane di sake.
Completamente ubriachi, violentano per sbaglio il patriarca del villaggio. Fuggono nella notte inseguiti dai contadini inferociti "a bestia!".

I sette samurai

 
Una scena del film in cui trasuda la temibile ferocia dei 7 samurai

Riconoscibilissimi nella foto a partire da sinistra:

  • Katsushiō Kolamoto e Ughi Fantozzō, inseparabile coppia di samurai iscritti alla "Frangia Tenera" dell'arcigay di Kyōto.
  • Hiroshi Panda, giovane e paffuto samurai padrone della terribile mossa della "Scorreggia Tsunami".
  • il ninja Tomashi Milyani, che uccide i nemici lanciando piatti di Sashimi avvelenato.
  • il sensei Kesuke Miyagi, capo carismatico del gruppo, esperto di arti marziali, tattiche di guerriglia e bordelli thailandesi.
  • Daniel LaRusso, giovane allievo oriundo-calabrese di Miyagi, quando è in preda al panico ricorre alla mossa "Airone fottuto" e si finge morto.
  • Eroitho Accakà, figlio di contadini, si spaccia per samurai (grazie a un falso certificato nobiliare) sfugge ai combattimenti accampando scuse improbabili, tipo "dovevo studiare per l'esame del sangue!".

I contadini

 
"Anvedi come balla Manzō! ...se ce riesco, je monto a neve la topa!"

Tra i contadini rivestono ruoli di primaria importanza:

  • Gisaku Kodo, il vecchio e saggio patriarca del villaggio, sfortunatissimo nel notturno incontro con Kolamoto (affranto dalla perdita dell'amato Fantozzō).
  • Yoshio Rikichi, un contadino a cui i briganti hanno rapito la bella moglie, spera di ritrovarla salva.
    • Tsuchiya Manzō, è un contadino terrorizzato (a ragione) dall'idea che la bella figlia possa perdere la "purezza" a causa dell'arrivo dei samurai.
    • Shino Manzō, figlia di Tsuchiya e costretta dal padre a fingersi uomo. L'espediente gli consentirà di rimanere vergine, almeno come segno zodiacale.

    Note di produzione

    Nel progetto iniziale, il regista voleva dirigere un film descrivendo un singolo giorno nella solitaria vita di un samurai.
    La casa di produzione originaria, la "Pezzenthō Studios" era entusiasta del progetto, doveva pagare un solo attore e si poteva girare il tutto nella casa di campagna del presidente.
    Poi Korosaiwa scoprì una storia circa la difesa di un villaggio da parte di un gruppo di samurai e decise di modificare il suo progetto.
    La "Pezzenthō Studios" accolse il ritocco con leggero disappunto e fanculò il regista immediatamente.
    Quest'ultimo non si perse d'animo, interpellò la "Yakuza Movie" ed ebbe i finanziamenti. Le condizioni furono tuttavia pesanti:

    1. diritto di impiegare tutta la troupe (in caso di fallimento del progetto) come bestie da soma e/o corrieri per la droga.
    2. 30% dei guadagni del regista sui successivi 50 film.
    3. diritto di "Ius primae noctis" sulle sue figlie ed eventuali nipotine.

    Le riprese

     
    "« Ho capito che ti sei già rotto 4 costole, però la scena della caduta da cavallo è molto importante. Ne abbiamo solo 14, facciamone un'altra per sicurezza! »"

    Korosaiwa si rifiutò di girare le scene al villaggio in un set degli studios. Pretese che venisse costruito in esterni sulla penisola di Izu, anche se questo avrebbe inevitabilmente fatto lievitare i costi. La "Yakuza Movie" non fece una piega.
    Il giorno dopo, il pizzo nei negozi di Tōkyō era salito del 7% e ci fu un incremento delle morti dei tossici del 16% per una partita di eroina tagliata troppo e male.

    Riconoscimenti

    • 1954 - Festival di Venezia
      • Leone d'Argento a Agira Korosaiwa
      • Micetto di bronzo al cameramen Tepihō Delatho
    • 1956 - Premio BAFTA
      • Nomination Miglior attore oriundo-effeminato a Ralph Macchio (Daniel LaRusso)
      • Nomination Miglior panzone ignudo all'attore Ōtomo Bonchō (Katsushiō Kolamoto)
    • 1957 - Premio Oscar
      • Nomination Miglior pompino simulato all'attrice Kôhechi Ezaki (Shino Manzō)
      • Nomination Migliori costumi da pezzenti a Mesopphuntō Konago

    il montaggio

    La versione originaria del film doveva durare 6 giorni, 14 ore e 38 minuti.
    Durante le prime prove di proiezione il pubblico, generalmente al 4° giorno, organizzava un orgia o dava fuoco alle poltrone del cinema.
    Korosaiwa tagliò tutte le scene che riguardavano i contadini e la loro psicologia, tolse anche quelle sulle dinamiche introspettive dei samurai e i ripetuti stupri di gruppo dei predoni sulla moglie del contadino.
    Restarono i 207 minuti attuali. Ancora abbondanti ma, con adeguato vettovagliamento e scorte d'acqua, affrontabili.

    Curiosità

    • Con tutta la pellicola girata dal regista, si potrebbe incartare il Rockefeller Center o addirittura le tette di Francesca Cipriani.
    • Korosaiwa ha dichiarato che per la scena dell'orgia finale, si è ispirato ad un suo sogno ricorrente su Biancaneve e i 7 nani.
    • Le spade utilizzate nel film, sono servite successivamente ad amputare i mignoli degli "spettatori campione" che bruciavano le poltrone dei cinema.
    • Il rumore della "Scorreggia Tsunami" non è doppiato.

    Chi è responsabile di questo scempio?

    -GorillaK2(disc) 21:54, gen 4, 2012 (CET)

    Voci correlate