Guerra umanitaria: differenze tra le versioni
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Grande apparato sovranazionale che dovrebbe contribuire a garantire il rispetto dei diritti dell’umanità. Viene quindi totalmente ignorato. E di conseguenza lo ignoreremo anche noi. |
Grande apparato sovranazionale che dovrebbe contribuire a garantire il rispetto dei diritti dell’umanità. Viene quindi totalmente ignorato. E di conseguenza lo ignoreremo anche noi. |
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===[[NATO]]=== |
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[[File:Rivoltoso sconosciuto su sedia a sdraio.jpg|right|300px|thumb|La [[Cina]] non vuole essere da meno: eccola impegnata nella difesa dei diritti umani, sotto l’occhio vigile di un Osservatore [[Onu]].]] |
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Braccio armato dell’Onu. Siccome quest’ultimo non fa un cazzo, il suo controllo passa agli [[Stati Uniti]]. Attraverso di esso possono controllare che la democrazia voli da una parte all’altra del loro giardinett… del pianeta. Sotto forma di cacciabombardieri. |
Braccio armato dell’Onu. Siccome quest’ultimo non fa un cazzo, il suo controllo passa agli [[Stati Uniti]]. Attraverso di esso possono controllare che la democrazia voli da una parte all’altra del loro giardinett… del pianeta. Sotto forma di cacciabombardieri. |
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===E l’[[Italia|Itaglia]]?=== |
===E l’[[Italia|Itaglia]]?=== |
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Naturalmente ci siamo anche noi. L’Italia si è posta come principale esportatore di democrazia europeo grazie al leader maximo [[Silvio Berlusconi]], lanciandosi in inebrianti ed onorifiche campagne in [[Afghanistan]], [[Iraq]] e recentemente nella vicina [[Libia]]. Missioni tutte etichettate come ‘di pace’, come sottolineato dai vertici dell’[[Eni]], che ne dirige le operazioni. Tuttavia le popolazioni locali non comprendono l’intento italico, terrorizzate dall’eventualità che vengano loro esportati personaggi come [[Maurizio Gasparri]] e [[Daniela Santanché]], oppure dal nostro temibile apparato bellico, pronto a sganciare, in caso di ribellione, [[Giuliano Ferrara]]. |
Naturalmente ci siamo anche noi. L’Italia si è posta come principale esportatore di democrazia europeo grazie al leader maximo [[Silvio Berlusconi]], lanciandosi in inebrianti ed onorifiche campagne in [[Afghanistan]], [[Iraq]] e recentemente nella vicina [[Libia]]. Missioni tutte etichettate come ‘di pace’, come sottolineato dai vertici dell’[[Eni]], che ne dirige le operazioni. Tuttavia le popolazioni locali non comprendono l’intento italico, terrorizzate dall’eventualità che vengano loro esportati personaggi come [[Maurizio Gasparri]] e [[Daniela Santanché]], oppure dal nostro temibile apparato bellico, pronto a sganciare, in caso di ribellione, [[Giuliano Ferrara]]. |