Giovanni Passannante: differenze tra le versioni

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[[File:Giovanni Passannante (1896).jpg|miniatura|Giovanni Passannante, foto di Olivero Toscani.]]
'''Giovanni Passannante''' (<s>Salvia</s> Savoia di Lucania, 1849-Montelupo Fiorentino, 1910) fu un delinquente mezzo [[pazzo]] sovversivo [[anarchia|anarchico]] con simpatie repubblicane, autore nel 1878 di un fallito attentato alla vita dell'allora [[savoia|Re]] [[Umberto I]], in tal modo macchiandosi dei seguenti crimini:
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{{Q|'''Regina''' (urlando come una matta) - I tappetini, i tappetini! Cairoli, salvi i tappetini!<br/>'''Il primo ministro Cairoli''' (con inconsueto coraggio) - Fossi matto, quello ha un coltello!<br/>'''Corazziere veneto''' - Ghe pensi mi a questo terun (lo colpisce in testa con l'elsa della spada)<br/>'''Re''' - Cazzo, i tappetini. Chi la sente adesso mia madre?}}
 
Il bieco attentatore, svenuto e sanguinante per la botta in testa, venne quindi <s>medicato e portato in ospedale</s> arrestato, condotto in [[questura]] e interrogato affinché confessasse. Nessuno sapeva bene cosa dovesse confessare, poiché tutti avevano visto cosa aveva fatto: ma era comunque alquanto divertente [[tortura|torturarlo]]rlo, così il gioco andò avanti per le lunghe. Il solo Questore tentò a modo suo di rincuorarlo:
 
{{Q|Non ti preoccupare, Passannante, son sicuro che il tempo da trascorrere insieme non ci mancherà!}}