Giorno dell'identità: differenze tra le versioni

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Il Giorno dell'Identità è la giornata di festa nazionalista in [[Padania]], si festeggia una volta ogni 4 anni il 29 febbraio. Sembra sia stata istituita dai suoi stessi denigratori.
Il Giorno dell'Identità è la giornata di festa nazionalista in [[Padania]], si festeggia una volta ogni 4 anni il 29 febbraio. Sembra sia stata istituita dai suoi stessi denigratori.

Versione delle 20:39, 23 feb 2009

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Anche Umby ci consiglia di festeggiare il Giorno dell'identità!

Il Giorno dell'Identità è la giornata di festa nazionalista in Padania, si festeggia una volta ogni 4 anni il 29 febbraio. Sembra sia stata istituita dai suoi stessi denigratori.

PERCHÈ PROPRIO IL 29 FEBBRAIO? Cerchiamo di spiegare l'avanzato ragionamento fatto da Calderoli a casa di Bossi mentre si bevevano un'obra de vin davanti al camin

Allora...

In Padania c'è la nebbia. Questo è un dato di fatto e lo sa chiunque abbia visto Totò a Milano. La nebbia in Padania c'è sempre, che si veda o non si veda, 365 giorni all'anno.

Però ogni 4 anni l'anno è composto di 366 giorni, perciò avanza un giorno in cui in Padania non c'è nebbia e si riesce a vedere qualcosa. In particolare si riescono a distinguere i Bergamaschi dalle Bergafemmine e in generale gli abitanti di Bergamo dal resto dei Padani.

Per questo motivo il 29 febbraio, unico giorno senza nebbia, è stato istitituito come Giorno dell'Identità.

La giornata non viene festeggiata a Bergamo perché i Bergamaschi e le Bergafemmine non sono particolarmente fieri della loro identità e quando non c'è nebbia non si sentono a loro agio e per questo non escono di casa.

Se fosse per i soli Bergamaschi, il 29 febbraio a Bergamo sembrerebbe di stare a Genova quando sfilano i Black Block. Le Bergafemmine approfittano del 29 febbraio per capirci qualcosa (in generale, non domandarti cosa o come... non servirebbe). Per questo hanno un Q.I. di tre punti più alto che i Bergamaschi.

Rito ufficiale della festività pensato dall'illuminista Maroni è prelevare qualche millilitro dell'acqua della Dora Baltea per andarlo a versare nel mar Adriatico direttamente, senza la mediazione del Po (si sa al giorno d'oggi meno passaggi fa il prodotto più risparmio ha il consumatore finale), conservarndolo però accuratamente in una ampolla di cristallo di boemia durante il viaggio effettuato rigorosamente nella vecchia Fiat Duna del Bossi.